#challenge Il mio post parto in quarantena

#challenge Il mio post parto in quarantena

Tutto è iniziato il 10 Febbraio: un giorno a dir poco meraviglioso, il più bello della mia vita, un incontro  che rimarrà impresso nella mia mente per sempre. 

Ho incontrato i tuoi occhi. Occhi che raccontano di un viaggio lungo e faticoso, pieno di aspettative e bellezza.


Ti ho messa al mondo con la voglia irrefrenabile di portarti a spasso per farti conoscere le sue meraviglie, ma purtroppo in questo periodo stiamo vivendo una situazione che mai e poi mai avrei potuto immaginare.

Siamo chiuse in casa da più di due mesi, fuori c’è quasi sempre il sole e non si può uscire se non per andare a fare interminabili code in farmacia e al supermercato. Non si possono abbracciare le persone a noi care ma possiamo solo sentirle telefonicamente.


Si canta dai balconi per sentirsi più vicini, e si parla con i parenti a distanza di sicurezza. Gli stessi parenti che ti vedono crescere solo attraverso  le videochiamate, e gli stessi che non vedono l’ora di poterti prendere in braccio e stringerti forte.

Quando ti porto a fare le visite devo indossare una mascherina per proteggermi il viso e tu mi guardi con occhi impressionati, quasi non mi riconosci, e io per calmarti devo cantarti la nostra canzoncina. A quel punto mi viene sempre paura per te, e penso che avrei voluto metterti al mondo nel mondo che ho conosciuto, quello sicuro e forte, dove i colori della primavera brillano e il sole splende, e dove tutto è possibile.

Ma poi vedo i tuoi primi sorrisi e penso che la fortuna più grande in questo brutto periodo, è stringerti forte tra le mie braccia. Per cui alla fine di tutto questo mi sento davvero una privilegiata perché i tuoi sorrisi sono magia pura e cancellano tutto il brutto. E io non ho più paura.

Francesca Ciaffi

distantimaunite

Magazine digitale di intrattenimento. #unpezzoallavolta selezioniamo storie e interviste per raccontarvi il mondo, a modo nostro. "Non chiederci perché siamo uguali, scopri perché siamo diverse".

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