Il pacco da su

Il pacco da su

Ci pensavo dopo aver letto l”articolo di Emanuela.Impieri “il pacco da giù ” che, io il pacco lo ricevevo da su invece.
Ho studiato 10 anni a Roma, dove ho conosciuto Elisabetta Mazzeo perché abbiamo vissuto insieme un anno. Zona Prati fiscali e la mia mamma puntualmente mi mandava per il mio compleanno e per San Nicola il pacco da Lussemburgo. San Nicola a Lussemburgo è una cosa seria. Mia mamma ci faceva mettere fuori dalla porta una pantofola per una settimana prima del 6 dicembre. Al mattino ci trovavamo la cioccolata, se eravamo stati bravi o il carbone in caso contrario. Potete immaginare la mia gioia quando ricevevo quel pacco pieno di amore e di vestiti, di solito, comprati dalla donna più importante della mia vita. Avete capito bene, anche mia mamma lussemburghese doc, faceva i pacchi e li mandava alle figlie lontane.

Quando mi sono trasferita a Terlizzi invece i pacchi erano per mio figlio, sempre pieni di tutte le cose possibili e immaginabili che potessero farlo pensare a lei. Che poi alla fine è questo il punto” far pensare a una persona lontana che ci sei e ci sarai sempre anche se sei lontana”. No, ora che ci penso, anche la mia amica tedesca mi ha mandato un pacco con tutte le cose che mangiavamo insieme in pausa pranzo.Quindi il pacco da su o giù non é una cosa tipica degli italiani?

La settimana scorsa ho mandato due pacchi a due mie amiche, entrambe incinta, dovrebbero partorire a un mese di distanza. I pacchi contengono i vestitini di Leonardo, immaginate le lacrime quando li ho salutati alla Marie Kondo, e alcune mie cose. Questa piccola cinesina tutta sorrisi, contagiosi, ha colpito anche me e i miei cassetti, perché per buttare roba sono già una maga, ma di questo ne parleremo in un altro articolo. Io mando i pacchi perché sono triste di essere lontana da loro, una vive in Calabria e una in Puglia, e ho paura che mi dimentichino. Sono triste perché non posso vivere questi loro momenti, anche se per fortuna la tecnologia ci assiste lo sappiamo tutti che non è la stessa cosa. Entrambe mi hanno mandato le immagini della morfologica dei piccoletti, ma si sa il senso di colpa non ti lascia mai. Loro riceveranno il mio “pacco da su” pieno di amicizia, lealtà, speranza e amore che esiste al mondo, per me é questo quello che conta. 

amicizia/a·mi·cì·zia/sostantivo femminile

  1. 1. Reciproco affetto, costante e operoso, tra persona e persona, nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o dei caratteri e da una prolungata consuetudine: fare, stringere a. con qualcuno; rompere, guastare l’a.

https://www.distantimaunite.com/category/mettere-a-fuoco-di-emanuela-impieri/

Anna Piccolomini

Come si chiama mamma? Piccolomini Anna. È grassa o magra? Grassa. È Bassa o alta? Alta. Cosa le piace mangiare? Pasta e anche un po' di gnocchi. Come le piace vestirsi? Bene. Quanti anni ha? 3 come me. Quale regalo vorresti fare alla mamma? Una macchina telecomandata. Chi ama la mamma? Io e non papà. Cosa fa la mamma? Sta con me e Leonardo. Di cosa ti parla sempre la mamma? Di non dire brutte parole. Dove vuoi viaggiare con la mamma? Alla scuola e all'asilo. Cosa vuoi fare da grande? Accompagnare un bimbo all'asilo. Di cosa ha paura la mamma? Di perdere il bus. Cosa piace alla mamma? Mangiare. Cosa fa arrabbiare mamma? Quando lancio le macchinine e dico brutte parole. Ecco come mi vede mio figlio. Mi descrive di sicuro come una donna sposata con due figli, che lotta ogni giorno per lavorare nel sociale. Vivo a Lussemburgo ma sono anche originaria di questo Paese e per metà pugliese. Amo il rosa da sempre e mamma dice che ho una classe innata. Amo osservare e mi lascio andare solo con le persone che amo. La mia prima impressione è sempre quella giusta.

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