Amaro amore di Calabria

Amaro amore di Calabria

Di questa terra è mio padre

che insieme ai suoi fratelli ha percorso tante strade,

per render viva una regione

che i suoi figli ha visto andar via da una stazione.

Una terra stanca, martoriata da chi diceva di amarla e l’ha ferita,

sono figlia di una terra che sembra ormai finita.

Un territorio vasto che ti porta dalla sabbia alla montagna

in scorci a strapiombo con il mare che da ogni parte bagna.

Cinque le provincie, più di quattrocento comuni,

tutti diversi con mille profumi.

Non siamo solo Le Castella, Capo Rizzuto e Tropea,

ogni cittadina è stupenda che tu non ne hai idea.

Borghi chiusi nel silenzio colmi di meraviglia e bellezza,

con tesori sconosciuti e tanta gente che li disprezza,

che se fossero stati in altre regioni

avrebbero reso visitabile anche degli stupidi mattoni,

e noi che di ricchezze ne abbiam piene le tasche

continuiamo ad abbassar la testa e sentir ste frasi fatte.

La Calabria è una terra magica ma colma di problemi,

di chi dice di amarla e ne saccheggia tutti i beni.

Fa guerre di ‘ndrangheta tra fratelli calabresi

a cui tanti sfiduciati ormai si sono arresi.

Ma dov’è il luogo in cui il furbo non vuole predominare,

nella lotta eterna tra il bene e male?

Siamo orfani solo della voglia di cambiare

che nessuna mano possa tornare a farci male.

Di tutto il resto nulla manca a noi,

e chi è rimasto ha il coraggio degli eroi.

Ma dove la trovi una terra così bella,

dove mangi soppressata e ‘nduja a ritmo di tarantella,

circondata da chilometri di costa da sogno,

che sembrano angoli dell’altra parte del mondo.

D’estate un mare cristallino

e d’inverno in Sila o al Parco del Pollino.

Chi parla male di questo territorio

dovrebbe prima usare un collutorio.

È facile offendere un luogo accantonato

da chi ha fatto promesse che ha poi dimenticato,

ma noi siamo calabresi non portiamo rancore

ci basta un po’ di sole per avere il buon umore,

siamo un popolo generoso e ospitale

con un pranzo dimentichiamo tutto, anche l’addominale.

Ti basta venire a visitarci una sola volta,

prova, vieni e rimarrai sconvolta.

Delle cattiverie se ne diranno tante,

ma se ci provi tornerai raggiante.

E per raggiungerci non scegliere un volo su un low-cost,

prendi un bel treno che ti fa vedere i nostri due mari coast to coast.

di Emanuela Impieri

Emanuela Impieri

Mi chiamo Emanuela Impieri, sono nata a Roma 34 anni fa. In passato, la mia timidezza mi ha portato a guardare il mondo senza essere guardata, nascosta dietro la macchina da presa, la mia più grande passione. Ho curato la regia e scritto la sceneggiatura di vari cortometraggi per poi approdare alla tv locale romana, prima a "canale 10" poi per undici anni nel reparto tecnico di Retesole essendone anche la responsabile, per arrivare a collaborare con le tv nazionali. Sono stata docente di dieci Master in Giornalismo Radiotelevisivo per Eidos Communication. Mi piace lavorare e far la differenza proprio in quei settori in cui le quote rosa sono latitanti. Ho cambiato tutto per questo lavoro, città, amici, un’intera vita, finché un matrimonio e una bimba hanno rimescolato le carte per rinnovare tutto di nuovo. Per loro mi diletto a “mettere a fuoco” la mia vita sull’altra passione; cucinare, prima che per gli altri diventasse una moda. Perchè “Cucinare è come Amare o ci si abbandona o si rinuncia”. Il mio stile di vita.

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