Casa dei sogni, ricerca da incubo

Casa dei sogni, ricerca da incubo

Quando appena due anni fa mi soffermavo a immaginare qualcosa del mio futuro intravedevo ancora un’adolescenza piena di follia e spensieratezza. Che ne so. Un obiettivo poteva essere quel piercing alla lingua che sogno da quando ho 14 anni ma che non ho mai avuto abbastanza coraggio per fare. E non mi ha di certo preoccupato e dissuaso il dolore della pratica, quanto piuttosto la prospettiva di nutrirmi di brodini per i giorni successivi alla foratura. Insomma è vero, Omnia vincit amor. E ho rinunciato alla lingua bucata pur di non avere un buco nello stomaco.

Ma dicevo delle previsioni del mio futuro fatte da me medesima. Tre anni fa, quando sono arrivata a Milano, ho pensato fosse un’altra tappa di passaggio: “Sei bella, ma non mi innamoro e ti lascerò”. Lei ora mi guarda beffarda mentre io, da qualche mese, colleziono appuntamenti con agenzie immobiliari e banche per…-inspiro-accendere un mutuo. Ecco, ho già bisogno di un respiratore artificiale.

Insomma ho deciso di comprare casa e adesso nella cronologia dei miei dispositivi non campeggia più TheFork ma Immobiliare.it (e sì, la sto sentendo anche io la vocina del bimbo dello spot, iii-mmo-bili-are-punto-it). Sto sempre lì a monitorare i nuovi annunci o a controllare se quella che ho adocchiato è ancora sul mercato.

Ora, c’è una doverosa premessa da fare. Io non compro neanche un pigiama a cuor leggero. Capita spesso che non lo acquisti la prima volta che lo vedo, che decida di aspettare, di pensarci su e magari di tornare a prenderlo quando i tempi sono maturi. Detto questo, si capisce che qui la questione si complica. Il livello di difficoltà è elevato e io non ho il fisico da Lara Croft per affrontare il mercato immobiliare di Milano e portare a termine la missione da sola. Perciò chiedo spesso l’aiuto da casa. Il tempo passa e nel frattempo ho visto più case io che Paola Marella in otto stagioni di “Cerco casa disperatamente”. Ne ho visitate così tante che alcune non le ricordo nemmeno e quindi rischio di rivedere sempre le stesse. Tipo le badanti di mia nonna: ne ha avute talmente tante e in tempi così ristretti che se qualcuna si fosse riproposta sarebbe stata accolta come la prima volta, non l’avremmo riconosciuta.

Comunque non mi diverte troppo questa storia della vita adulta. Casa e il conseguente impegno dell’arredarla non sono mai stati in cima alla lista dei miei desideri. Eppure adesso, durante la giornata, mi sorprendo a pensare a come vorrei i sanitari, il piano cottura e il tavolo per la cucina. Il mio cuore non batte più per una Speedy Louis Vuitton ma per un divano con Chaise longue. Non mi riconosco, ma mi preferisco così.

Di questa disperata ricerca di casa c’è un altro aspetto meritevole di menzione. Ho avuto più appuntamenti con l’altro sesso negli ultimi otto mesi che in tutta la vita. Gli agenti immobiliari con cui ho avuto a che fare sono tutti uomini. E tutti vestiti malissimo. Cioè, io ormai un agente immobiliare lo riconosco dalla tonalità di blu del vestito. Una divisa che mortificherebbe anche il corpo di Jason Momoa. Per non parlare delle scarpe. Stringate, lucide e punta arrotondata che manco le forbici di Giovanni Muciaccia. Camicie rigorosamente bianche e inevitabilmente sudate. Penna nel taschino e carpetta sotto braccio con all’interno il questionario di gradimento che a fine visita mi viene sottoposto. Ho dato insufficienze a mansarde di 70mq con vista sulle Alpi perché ho creduto che la valutazione fosse sulla vestibilità della giacca dell’agente immobiliare.

Sabato ore 18 appuntamento dal piercer.

Ivana Figuccio

Sono Ivana, trentabbé anni, siciliana nell'anima e a tavola ma ormai da qualche anno a Milano per amore...del giornalismo. Mangio, bevo e scrivo: spesso simultaneamente. Ma lo faccio anche per lavoro, sia chiaro. Il food&wine è infatti uno dei settori che più si addice alla mia penna e la mia bilancia lo sa bene. Odio correre ma amo guardare gli altri che lo fanno. Non pratico yoga e nemmeno lo yogurt. Lo sport nella mia vita c'è solo per alleggerire i sensi di colpa per i miei peccati di gola. Confesso il mio smodato amore per il cioccolato ma non mi pento. Da buona sicula adoro il mare e il vento di Scirocco. Ma non chiedetemi qual è casa, perché nel mio cuore c'è posto per la sabbia e per la nebbia.

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