La felicità è una scelta!

La felicità è una scelta!

La paura di stare in mezzo alla gente. Mai più senza gel e mascherina. Nascono in me sempre più piccole e grandi fobie. Breve viaggio nella mia mente personale e in quella collettiva per provare come il virus agisce sull’equilibrio della nostra psiche.

L’altro giorno ho dato a mio figlio la boccettina di disinfettante per le mani. Stava andando al parco con il papà e il fratellino, finalmente avrebbe rigiocato con il suo ex amico di classe. Lo chiamo durante la mia pausa pranzo ” amore di mamma hai lavato le mani quando sei tornato a casa?” Mi risponde Lorenzo “no mamma!scusa scusa lo faccio ora”. La sua risposta mi ha fatto capire che forse lo stresso troppo con questa storia del virus e che lui vive la vita senza pensarci. Per fortuna. Io,invece, ero persa senza la mia bottiglietta di disinfettante e sono corsa a comprarne altro. L’ansia mi invadeva in bus dove non potevo disinfettarmi le mani. Davanti a me in negozio donne che facevano scorte di prodotti per la pulizia del pavimento tutti con “99% di disenfettante”. Amuchina, candeggina e ora che ci faccio caso tutto che termina con “Ina” é lei che ci disinfetterà, scusate, salverà da questo covid-19!
 La pandemia sta provocando una serie di conseguenze sulla psiche così profonde da aver spinto l’Organizzazione mondiale per la sanità a lanciare l’allarme sulla necessità di tutelare la nostra salute mentale. L’Oms ha anche diramato un vademecum su come affrontare il tema e quali precauzioni adottare distinguendo varie categorie della popolazione: anziani, personale sanitario, parenti delle vittime, persone contagiate, bambini.
Sergio Mattarella sottolinea come «la pandemia abbia prodotto, tra le sue tragiche conseguenze, un incremento delle condizioni di disagio psichico». Quindi non sono sola?! Qui a Lussemburgo questa settimana i bambini non vanno a scuola, è la settimana di tutti santi e dei morti. La gente affolla i negozi, comprano tutti i regali di Natale e San Nicola. Non vi dico le file che vedo fuori dai negozi in pausa pranzo. Non parlo solo di Louis Vitton, Hermes… ma anche e soprattutto dei librerie e dei negozi di giocattoli. Alla faccia di Amazon e del suo più 40% durante la pandemia, la gente vuole andare di persona a comprare qualcosa. Le persone non stanno diventando cosi asociali come ci dicono. Oppure è vero che lavorare in smartworking, stare tutto il giorno in pigiama, niente caffè al bar o chiacchera con il collega si sta meglio? Io preferisco incontrare i miei colleghi, andare al bar, interagire con gli essere viventi di questa terra. Non voglio continuare a pensare ” quale sarà il parchetto più vuoto dove posso portare Lorenzo?” Le persone che fanno la fila per i regali di Natale hanno pensato di viversi la felicità del momento? Nonostante il Covid sembra ci accompagnerà anche in questa festività ? Aiuto, mi sta tornando l’ansia solamente a scriverlo.

Caro Covid sei bello e caro ma quando te ne vai?

Anna Piccolomini

Come si chiama mamma? Piccolomini Anna. È grassa o magra? Grassa. È Bassa o alta? Alta. Cosa le piace mangiare? Pasta e anche un po' di gnocchi. Come le piace vestirsi? Bene. Quanti anni ha? 3 come me. Quale regalo vorresti fare alla mamma? Una macchina telecomandata. Chi ama la mamma? Io e non papà. Cosa fa la mamma? Sta con me e Leonardo. Di cosa ti parla sempre la mamma? Di non dire brutte parole. Dove vuoi viaggiare con la mamma? Alla scuola e all'asilo. Cosa vuoi fare da grande? Accompagnare un bimbo all'asilo. Di cosa ha paura la mamma? Di perdere il bus. Cosa piace alla mamma? Mangiare. Cosa fa arrabbiare mamma? Quando lancio le macchinine e dico brutte parole. Ecco come mi vede mio figlio. Mi descrive di sicuro come una donna sposata con due figli, che lotta ogni giorno per lavorare nel sociale. Vivo a Lussemburgo ma sono anche originaria di questo Paese e per metà pugliese. Amo il rosa da sempre e mamma dice che ho una classe innata. Amo osservare e mi lascio andare solo con le persone che amo. La mia prima impressione è sempre quella giusta.

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