Il made in Italy e la A di abbigliamento

Il made in Italy e la A di abbigliamento

Oggi ci sentiamo tutti un po’ stilisti. E ci sentiamo anche tutti arredatori. Ci piace creare il nostro stile, che sia negli abiti o si rifletta in casa. Un qualcosa di particolare, che ci renda unici. Ci piace il made in Italy e la A di abbigliamento, con cui iniziamo questo nostro viaggio alla scoperta di ciò che ci ha reso celebri in tutto il mondo.

Complice una fiction di successo, proprio il Made in Italy è tornato ad incuriosire donne e uomini. In particolare l’universo femminile ha rivissuto un passato trascorso da protagoniste. Erano i fantastici anni della moda!

Il-made-in-Italy-e-la-A-di-abbigliamento
Il made in Italy e la A di abbigliamento

Quante volte abbiamo letto, pronunciato o “vantato” il Made in Italy magari proprio con qualche amico cittadino del mondo. Quanti di noi però, in realtà, sanno cosa sia realmente e cosa si intende nel mondo con questo marchio? Perché forse non tutti lo sanno ma il Made in Italy è un marchio vero e proprio.

Facciamo un passo indietro.

Sono gli anni 70 quando l’industria italiana si unisce per dar vita alla “grande industria italiana”. Abbigliamento, arredamento, agroalimentari e automobilismo, ovvero le 4 A, decidono di incontrarsi e fondare il marchio Made in Italy. Per dare prestigio e una vera identità a quello che da molti anni è sinonimo di qualità in tutto il mondo. La grande storia italiana nasce dalla tradizione della sartoria. E nasce pure dagli artigiani dei mobili, falegnami e tappezzieri, come dall’agricoltura, che da anni sorregge l’economia dell’intero Paese, e dai nuovi artigiani dell’automobilismo, ovvero gli operai metalmeccanici.

In quegli anni inizia il vero e proprio mutamento, almeno nella moda dominata fino a quel momento dalla Francia dalle passerelle parigine.

Dopo aver padroneggiato per tanti anni la scena con l’alta sartoria di Roma, aveva ceduto il passo alla moda d’oltralpe, che nel frattempo stava passando dall’haute couture alla moda prêt-à-porter.

Il-made-in-Italy-e-la-A-di-abbigliamento
Il made in Italy e la A di abbigliamento

Adesso ci si rendeva conto del nuovo vento che stava soffiando.

È in quegli anni che i grandi sarti italiani, da Armani a Valentino, da Krizia ai Missoni per arrivare, da lì a poco a un giovane Versace, iniziano a trasformarsi in stilisti e l’Italia inizia a dominare la scena della moda mondiale. Dominio che non mollerà più.

Il made in Italy e la A di abbigliamento

Il nostro è un Paese che si porta dietro la grande tradizione dei mastri pellai toscani e della lavorazione della seta a Como. Si porta dietro pure la rivolta di stile che è partita da Roma solo quindici anni prima e da cui nasce poi AltaRoma. Ancora oggi è una delle Accademie più prestigiose della moda al mondo ed è proprio in quegli anni che ci fanno innamorare del bello e ci traghettano verso il buon gusto.

Non credete a chi si ostina a dire che il bello è soggettivo. Il gusto è soggettivo ma nulla al mondo è più oggettivo del bello.

Nel DNA degli italiani c’è la moda sotto ogni sfaccettatura. E la tradizione è sempre stata il nostro punto di forza. Da lì nasce l’estro e la voglia di cucirci quei vestiti che non potevamo permetterci. Noi siamo quella generazione, forse l’ultima, cresciuta con gli abiti confezionati dalle mamme, zie o nonne. Erano loro che copiavano i grandi disegni allegati alle riviste di moda o sui cartamodelli di Burda.

Con la diffusione delle riviste e l’avvento della televisione i nostri stilisti del cuore ci sono sembrati sempre più vicini e raggiungibili. Sono diventati ispirazione per quelle mamme che cercavano di riprodurre gli abiti cucendo il loro “pezzo unico” per le figlie, smaniose di avere un Trussardi, un Missoni oppure un Versace originale.

La moda oggi non passa più solo per le passerelle o per le case di moda. Ogni donna e ogni uomo trovano ispirazione per creare il proprio stile magari nelle “api negozio ambulante” che riempiono i nostri mercati settimanali, oppure nelle grandi catene di distribuzione.

Il-made-in-Italy-e-la-A-di-abbigliamento

Ci piace andare in giro e creare il nostro stile. Ci piace essere riconosciuti per il nostro modo di indossare un abito o un accessorio. E sentirci dire “hai uno stile riconoscibile”. Siamo quelle e quelli che “se tornassi indietro farei la fashion blogger”.

Ci piace mischiare il pezzo unico di Armani o Valentino e abbinarlo ad un altro comprato nel mercato rionale.

Il-made-in-Italy-e-la-A-di-abbigliamento

Quanto ci piace fare moda!

Un mondo sempre in continua evoluzione e movimento.

Anche la stessa diffusione della moda oggi è veloce, repentina e incalzante. I canali cambiano. Si passa per l’e-commerce o attraverso le vetrine social.

E’ con la promozione su Instagram che tanti giovani, e a volte, anonimi stilisti iniziano a muovere i loro primi passi sul palcoscenico della moda.

Nuove realtà per la A di abbigliamento.

Laura Cardilli.

SEGUI DISTANTI MA UNITE! Se ti è piaciuto l’articolo lascia qui di seguito il tuo commento e partecipa al nostro sondaggio perché La tua opinione conta! E soprattutto non dimenticarti di seguire le nostre pagine social Facebook, Twitter e Instagram! Ti aspettiamo con un ricco calendario ogni giorno pensato per voi!

distantimaunite

Magazine digitale di intrattenimento. #unpezzoallavolta selezioniamo storie e interviste per raccontarvi il mondo, a modo nostro. "Non chiederci perché siamo uguali, scopri perché siamo diverse".

Un pensiero su “Il made in Italy e la A di abbigliamento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *