L’estate che tarda ad arrivare

L’estate che tarda ad arrivare

Quando l’estate tarda ad arrivare ma lei è già qui. È la mia estate che tarda ad arrivare, le mie vacanze, quei giorni di ferie da trascorrere sola in famiglia.

Solcato il primo giugno nella mia testa inizia un lento countdown che mi porta ad attendere impazientemente l’arrivo delle vacanze. Perché potrà iniziare l’estate, potrà iniziare anche luglio ma fin quando non vedo quel giorno, nella mia testa c’è un solo desiderio.

Ancor di più se come quest’anno abbiamo vissuto il mese di giugno come uno dei più caldi di sempre.

Allora chi di noi non si sogna ammollo in qualche piscina o piscina naturale ad acqua cristallina. 

L’Italia ha 8300km di costa e per me il turismo d’estate fin ad ora è stato sempre italiano. 

Vengono dall’estero anche per visitare e immergersi nei nostri laghi, vuoi che non ci sia un mare di gradimento?

Io ho i luoghi del cuore avendo papà calabrese e luoghi di cui sono innamorata perdutamente e non sono in Calabria.

La Sicilia, la Puglia o la magica Sardegna, un po’ più scomoda da raggiungere ma sicuramente la fatica fatta verrà appagata sicuramente.

Ma torniamo alle vacanze estive che stentano ad attivare.

Più hai quella voglia pazzesca di staccare la spina per un po’ e più vedi gente che da fine maggio organizza weekend fuori porta, viaggi lampo ripetuti e si mette in costume dal primo giugno è ancora non se lo è tolto.

Rosico. Tanto.

Chiamatela come volete.

Sarà che da quasi 3 anni che ormai causa gravidanza, pandemia e traslochi non andiamo in vacanza veramente e le ferie son servite ad altri giusti scopi.

Quest’anno vedremo se arriverà anche per noi quel momento dell’infilarsi l’infradito e non toglierlo più.

Avere come unico pensiero solo il colore del pareo da abbinare al costume e a che ora andar a far colazione prima di scendere in spiaggia.

Arriverà. 

E quando tutto sarà finito vivrò ancora per la mia estate, perché l’estate è uno stato mentale, uno stato d’animo. 
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Emanuela Impieri

Mi chiamo Emanuela Impieri, sono nata a Roma 34 anni fa. In passato, la mia timidezza mi ha portato a guardare il mondo senza essere guardata, nascosta dietro la macchina da presa, la mia più grande passione. Ho curato la regia e scritto la sceneggiatura di vari cortometraggi per poi approdare alla tv locale romana, prima a "canale 10" poi per undici anni nel reparto tecnico di Retesole essendone anche la responsabile, per arrivare a collaborare con le tv nazionali. Sono stata docente di dieci Master in Giornalismo Radiotelevisivo per Eidos Communication. Mi piace lavorare e far la differenza proprio in quei settori in cui le quote rosa sono latitanti. Ho cambiato tutto per questo lavoro, città, amici, un’intera vita, finché un matrimonio e una bimba hanno rimescolato le carte per rinnovare tutto di nuovo. Per loro mi diletto a “mettere a fuoco” la mia vita sull’altra passione; cucinare, prima che per gli altri diventasse una moda. Perchè “Cucinare è come Amare o ci si abbandona o si rinuncia”. Il mio stile di vita.

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