Erasmus +, viaggiare giovane

Erasmus +, viaggiare giovane

I primi viaggi non si scordano mai. Soprattutto quelli che si fanno da soli, per la prima volta o con gli amici. Valigie fatte di con poche cose, scarpe da ginnastica a i piedi, cartine o guide e stazioni o aeroporti dove spesso ci si fermava anche a dormire. E poi c’era l’Erasmus dove i viaggi avevano il sapore di studio, dove il tempo passato “fuori” aveva più voglia di futuro.

Oggi viaggiare con Erasmus ha lo stesso sapore ma è più facile. E per un giovane credo non ci sia esperienza migliore.

La Commissione della UE ha lanciato da poco il programma Erasmus+ 2021 – 2027 che potrà contare su una nuova e aggiornatissima applicazione, per incrementare l’accesso e aumentare l’esperienza dei partecipanti nella formazione scolastica e professionale.

La nuova app guida i giovani nel loro viaggio di formazione, attraverso la digitalizzazione delle procedure amministrative e facilitando la partecipazione ad attività sociali ed eventi offerti dalla comunità ospitante.

“La nuova applicazione sarà uno sportello unico per la mobilità degli studenti Erasmus+. Avere tutte le informazioni a portata di mano significa meno stress, meno tempo da dedicare alle formalità e maggiore flessibilità”, ha spiegato la commissaria per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel.

Tra le caratteristiche chiave messe a disposizione dalla nuova applicazione, disponibile in tutte le lingue comunitarie, c’è la possibilità per ciascuno studente di dotarsi di una Carta europea dello studente in formato digitale valida in tutta l’Unione europea. 

Erasmus, una storia di giovani e viaggi

Erasmus, il cui acronimo è  EuRopean Community Action Scheme for the Mobility of University Students, è un programma di mobilità studentesca ideato dall’Unione Europea che nasce nel 1987. Offre la possibilità di studiare o effettuare un tirocinio all’interno di un Paese dell’Unione per un periodo che va dai 3 ai 12 mesi. È possibile muovere gli studenti anche in Paesi extraeuropei, quelli che compaiono in un’apposita lista. Il nome del programma deriva dall’umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam (1466/69-1536), che viaggiò diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.

I posti dell’Erasmus vengono assegnati attraverso un bando pubblico, in genere nel mese di gennaio, che viene divulgato anche attraverso il sito internet della propria facoltà. Una volta proposta, la candidatura verrà valutata da un’apposita commissione che stilerà le graduatorie entro il mese successivo. Nell’anno seguente, lo studente potrà partire nel semestre da lui scelto e potrà così affrontare esami nell’università ospitante. Gli esami sono riconosciuti nell’università del proprio paese dopo un lasso di tempo di circa due mesi. Per gli studenti esclusi dalle graduatorie esiste tuttavia una possibilità di ripescaggio per le destinazioni per le quali nessuno ha fatto richiesta.

Ovviamente con la digitalizzazione le cose sono cambiate: più offerta, maggiore scelta. E questo è un grosso vantaggio per i giovani che scelgono l’estero per completare i loro studi.

Oltre allo scambio di studenti e docenti, è previsto anche lo sviluppo di programmi di studio o di programmi intensivi internazionali. Inoltre, il programma può assumere la forma della Rete tematica.

L’applicazione nasce nel 2017 in occasione delle celebrazioni del 30° anniversario del programma UE.

La nuova Erasmus + è uno dei risultati chiave dell’iniziativa ‘European Student Card Initiative’ ed è pensata per contribuire alla realizzazione di uno Spazio europeo dell’istruzione entro il 2025.

Inoltre, l’app sarà connessa alla rete ‘Erasmus Without Paper’ utilizzata da oltre 4mila università, consentendo processi amministrativi più facili e trasparenti per gli studenti.

Cosa offre l’app Erasmus+? 

  • cercare e selezionare la loro destinazione tra gli istituti partner della loro università;
  • firmare il loro contratto di apprendimento online;
  • scoprire eventi e consigli utili relativi alla loro destinazione ed entrare in contatto con altri studenti; 
  • dotarsi di una propria Carta europea dello studente per accedere a servizi, musei, attività culturali e offerte speciali nell’università e nel paese di cui sono ospiti.

Nel 2019, prima dell’arrivo della pandemia, hanno preso parte oltre 940 mila persone. A maggio, i fondi per Erasmus + sono stati rinnovati fino al 2027 che li ha portati a 28 miliardi di euro. Ora sono previste anche sovvenzioni per garantire la partecipazione anche agli studenti che non possono coprire le spese di base, come l’acquisto del biglietto o la prenotazione di un alloggio.

Erasmus è una vantaggio enorme per i nostri ragazzi. Lo affermo da espatriata, oltre ad essere un’esperienza unica.

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Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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