Postalmarket è tornato

Postalmarket è tornato

Sabato scorso è successa una cosa bellissima. Dopo 20 anni dall’ultima pubblicazione, è tornato in edicola POSTALMARKET (e online c’è anche l’e-commerce).Io non lo vorrei spiegare cos’è, ma non posso pretendere che tutti abbiano avuto un’infanzia umile e vacua come la mia, perciò lo farò.Postalmarket è un catalogo, nato a fine anni 50, spedito via posta a casa delle famiglie abbonate due volte all’anno. Pubblicizzava prodotti acquistabili per corrispondenza. Un vetrina cartacea. Un antenato dell’e-commerce. Un fenomeno di costume, un pezzo di cultura pop italiana. Che bella la cultura pop! E oltre a essere tutto questo, sfogliare Postalmarket era anche uno dei miei hobby preferiti. 

Cosa c’era dentro? Proposte di abbigliamento, accessori, intimo, tutto made in Italy. Per donne, uomini e bambini. Uno shop a portata di mano (oggi diciamo a portata di clic) anche per chi viveva lontano dai grandi centri urbani dove si concentravano i negozi più forniti e le boutique più alla moda.

Perché mi piaceva Postalmarket? Per il profumo della carta, per la sua consistenza. Era bellissimo sfogliarlo. Facevo le orecchie alle pagine che proponevano qualcosa che mi piaceva oppure segnavo una X accanto. Esattamente come faccio adesso online: metto roba nel carrello ma non compro mai niente. E in effetti credo che in casa mia non sia mai stato comprato nulla su Postalmarket. Eppure nel tempo ne abbiamo collezionato decine di copie.


Le pagine che catturavano di più la mia attenzione erano quelle dedicate all’intimo. Posizionate nella seconda metà del catalogo, le pagine finali della sezione abbigliamento. Credo che dopo l’intimo cominciasse quella sull’oggettistica.


Mi attiravano perché ero una bambina, con l’innocenza e la curiosità di una bambina di ieri. Postalmarket era la finestra su un corpo femminile adulto, maturo, che non conoscevo pienamente. E quei completini me lo svelavano senza “peccato”, senza trasgressione, perché quello era un catalogo di moda ed era lecito lo sfogliassi.

Sembra folle ma è stato così per me e per quella generazione di maschi che, come me, ha conosciuto Postalmarket. Le foto della sezione intimo femminile non erano troppo diverse, poi, da quelle dei giornali per adulti. Postalmarket toglieva dall’imbarazzo di andare in edicola di nascosto a chiedere una rivista hot. D’altra parte la varietà di reggiseni carioca gonfiava la fantasia senza troppi giochi di vedo-non vedo.


Comunque è stato più di un catalogo, era un vero magazine. Con tanto di copertina super curata. Ogni numero aveva un volto femminile famoso: sono state protagoniste di quella pagina bellezze nostrane come la Bellucci, Ornella Muti e Ornella Vanoni, ma anche internazionali (Cindy Crawford, Linda Evangelista). Tra le pagine c’erano veri servizi fotografici con i capi indossati da modelle e testimonial e contributi di quotate riviste di moda.


Ma devo smetterla di parlarne al passato, perché da sabato scorso Postalmarket è di nuovo sul mio divano. Un ritorno in grande spolvero, in copertina per questo nuovo debutto c’è Diletta Leotta.Siamo coetanee ma non so se lei, da bambina, abbia mai sfogliato quelle pagine. Oggi è uno dei volti noti del giornalismo sportivo italiano e il volto del nuovo primo numero di Postalmarket. 

E’ diventata quello che ho sempre sognato fin da piccola. E non parlo del giornalismo.

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Ivana Figuccio

Sono Ivana, trentabbé anni, siciliana nell'anima e a tavola ma ormai da qualche anno a Milano per amore...del giornalismo. Mangio, bevo e scrivo: spesso simultaneamente. Ma lo faccio anche per lavoro, sia chiaro. Il food&wine è infatti uno dei settori che più si addice alla mia penna e la mia bilancia lo sa bene. Odio correre ma amo guardare gli altri che lo fanno. Non pratico yoga e nemmeno lo yogurt. Lo sport nella mia vita c'è solo per alleggerire i sensi di colpa per i miei peccati di gola. Confesso il mio smodato amore per il cioccolato ma non mi pento. Da buona sicula adoro il mare e il vento di Scirocco. Ma non chiedetemi qual è casa, perché nel mio cuore c'è posto per la sabbia e per la nebbia.

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