La Transiberiana italiana

La Transiberiana italiana

C’è un luogo, non troppo lontano da tutti noi che sembra incantato. O meglio, c’è un treno, una ferrovia, che ti porta nel mondo incantato della Transiberiana d’Italia. Che attraversa l’Abruzzo e il Molise. È questa la Transiberiana Italiana.

Lo dobbiamo al giornalista Luciano Zeppegno il termine Transiberiana. Quando nel novembre del 1980 sul settimanale Gente ha descritto la tratta Sulmona – Isernia la linea della “piccola Transiberiana”. Questa definizione è dovuta proprio alle abbondanti nevicate che nel periodo invernale vengono avvolti gli altopiani maggiori d’Abruzzo e la fa somigliare alla ben più famosa tratta Mosca – Vladivostok.

La tratta Sulmona Isernia nasce nel 1885, è un tracciato lungo 129 km e passa attraverso alcuni tra i paesi e borghi più belli d’Italia. Divisi tra Molise e Abruzzo. Toccando anche la stazione più alta di tutta la Penisola ovvero quella di Rivisondoli-Pescocostanzo che raggiunge i 1268,82 metri sopra al livello del mare.


La tabella indicativa dell’altitudine nella stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo

La Transiberiana d’Italia, nel 1910, viene inserita nella guida Touring Club d’Italia perché le viene riconosciuta la sua incredibile valenza turistica ed ingegneristica. Si distingue per le sue caratteristiche tecniche che la fanno considerare un capolavoro di ingegneria ferroviaria con una pendenza massima del 28 per mille. 

Durante la seconda guerra mondiale la linea viene gravemente danneggiata e gli ultimi tratti chiusi, così negli anni successivi più volte è stata riaperta e poi nuovamente richiusa. Proprio per i danni dovuti anche alle abbondati nevicate. E per molti anni rimane una tratta semi abbandonata. A peggiorare la situazione è la chiusura delle stazioni stesse. Bisogna aspettare fino al 2014, ovvero quando la Fondazione FS Italiane la prende in gestione per farla diventare ferrovia storica. Il 17 e 18 maggio 2014 sulla linea Sulmona -Isernia hanno circolato tre treni storici. Successivamente a questa data la Fondazione stessa l’ha inserita in un lungo progetto di rilancio dei treni. Impiegando materiale rotabile e d’epoca e in collaborazione con l’associazione culturale Le Rotaie e con diversi operatori turistici hanno dato vita a questa tratta che ad oggi, tra quelle turistiche, è la più frequentata e tra le più belle.

La transiberiana in inverno

La Fondazione FS Italiane l’ha inserita nel progetto “Binari senza tempo”. Ovvero quattro spettacolari linee ferroviarie, che diventano un vero e proprio “museo dinamico” che la Fondazione stessa intende preservare e valorizzare www.fondazionefs.it

Oggi possiamo viaggiare ancora su un convoglio storico con carrozze e terrazzini realizzati tra il 1920 e 1930 che ci trasposta in una atmosfera lontana circa un secolo fa. Un convoglio storico con carrozze “Centoporte” e “Corbellini”. Di quando i viaggiatori con poca comodità e tanti sogni sedevano sulle stesse panche di legno che troviamo ancora oggi in questi treni storici. A bordo dei vagoni e per tutta la durata del viaggio ci sono guide di bordo dello staff. Ci raccontano e descrivono la geografia del territorio, provano a farci immergere nelle tradizioni e nella storia di quel territorio. Ci spiegano la geografia. Anche attraverso la musica popolare che si diffonde tra le carrozze per l’intero viaggio. E ci portano in un luogo incantato.

Ad ogni tappa o fermata quando si scende per visitare il paese o il borgo oltre alla compagnia della musica si trovano stand gastronomici della tradizione locale con le guide pronte ad accompagnare i turisti per musei e tradizioni locali.


La Transiberiana d’Italia nel Parco Nazionale della Majella

“È un po’ come vedere un documentario dal vivo con le immagini che scorrono dai finestrini del treno.”“Chissà, forse tra qualche anno, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali metterà sotto tutela anche le linee ferroviarie locali. Non più rami secchi bensì musei viaggianti a “bassa velocità” alla scoperta della geografia, cultura e storia d’Italia. Gli stranieri le scoprono, le usano e ce le invidiano, noi le snobbiamo e preferiamo l’automobile”. Ci racconta Giuseppe Furno nella sua guida “In treno alla scoperta dell’Abruzzo” ed è così, è esattamente questa la definizione che più appartiene a questa tratta del nostro meraviglioso Paese.

Nel periodo natalizio (novembre e dicembre) ad ogni fermata del treno si trova un mercatino di Natale dove ci si immerge in una atmosfera di festa.

Io consiglio a tutti di iniziare a scoprire i nostri borghi e paesi anche in questo modo. La Transiberiana d’Italia come tutti ha sofferto la pandemia ma ormai da circa sei mesi ha ripreso a pieno la sua attività e prenotare un viaggio che sia di un giorno o più è facile.

Potrete prenotare il vostro biglietto, con largo anticipo, il vostro posto sul treno: il costo del biglietto per ogni evento lo trovate a questo link. Il prezzo del biglietto per gli adulti è di 36 euro o 40 euro a seconda dell’evento, mentre per i bambini scende a 22 o 25 euro.

Per informazioni, prenotazioni e biglietti vi consigliamo di scrivere a prenotazioni@lerotaie.com. Per maggiori informazioni leRotaie.

TRANSIBERIANA D’ITALIA TAPPE, PERCORSO E PREZZI 

Il percorso che da Sulmona arriva a Isernia è lungo 128,73 km, di questi 25 sono in 58 gallerie la più lunga misura 3.109 metri e attraversa il Monte Pagano.

Il prezzo del biglietto per gli adulti è di 36 euro o 40 euro a seconda dell’evento, mentre per i bambini è ridotto a 22 o 25 euro.

Ecco il percorso completo. 

  • Sulmona
  • Sulmona-Introdacqua
  • Vallelarga
  • Pettorano sul Gizio
  • Cansano
  • Campo di Giove
  • Campo di Giove Majella
  • Palena
  • Rivisondoli-Pescocostanzo
  • Roccaraso
  • Alfedena-Scontrone
  • Castel di Sangro
  • San Pietro Avellana-Capracotta
  • Villa San Michele
  • Vastogirardi
  • Carovilli-Roccasicura
  • Pescolanciano-Chiauci
  • Sessano del Molise
  • Carpinone
  • Isernia

Laura Cardilli #ostinatamente positiva

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