Scarpe da sposa: two is megl che one!

Scarpe da sposa: two is megl che one!

Due scarpe da sposa, sì avete capito bene. Due paia e non se ne parla più. Ho deciso di tagliare la testa al toro dopo aver fatto perdere la pazienza a tutte le sante commesse di Roma. Che secondo me stavano per appendere il cartello “Eleonora, non ti vogliamo più” fuori dai loro negozi. Parola predominante: indecisione! Ma di quelle pesanti. Che quasi neanche per il vestito ho fatto tutta questa tarantella! Invece proprio sulle scarpe da sposa sono andata in crisi. Ma di quelle proprio profonde eh. E non sapevo come uscirne. Dovete sapere che io rientro nell’immensa categoria di donne fan sfegatate dei tacchi alti. Ma che dico “alti”, ALTISSIMI. Dalla tenera età dei 16 anni colleziono tacchi come se non ci fosse un domani.

Negli anni ho accumulato quantità spropositate di scarpe con tacchi finissimi, larghissimi, glamourissimi, ricercatissimi e particolarissimi, ma sempre con un comune denominatore: un’altezza esagerata. E non per complessi di bassezza personale, ma perché delle scarpe alte io sono sempre stata innamorata. Ok, crescendo ho imparato ad apprezzare anche le suole basse, comode e da tutti i giorni. Ma ad ogni grande occasione zac! Tornano loro, sempre loro, solo loro. Per questo anche adesso non disdegno affatto ed anzi, tra Converse, stivaletti piatti e sneakers i miei tacchi sono sempre in prima fila sulla scarpiera o nelle scatole che ancora devo aprire. Figuratevi quindi se posso sposarmi sulle rasoterra. No signori, non esiste proprio!

Ma le scarpe da sposa devono – parola di chiunque – avere un’altra imprescindibile caratteristica: la comodità. “Vuoi tu soffrire dalla mattina alla sera, sopportare vesciche, bolle d’acqua e piedi gonfi?”. “No, non lo voglio”. Per questo invece che agire d’impulso come al solito, mi ero ripromessa di fare la brava e ragionevole signorina. Accompagnata da mamma e sorella è cominciato il tour delle boutique del centro. Trovare le scarpe giuste è stata un’impresa! La sintesi potrebbe essere questa: o erano comode (e orrende) o erano stupende (ma insopportabili). E per dirlo una abituata anche a correre sul tacco 11, vi assicuro che lo erano davvero!

Come ne sono uscita? Con due buste e due paia di scarpe! Sì, l’ho fatto veramente. A forza di tentennare tra il “queste sembrano pantofole, ma non mi fanno impazzire” e “queste sono spaziali, ma cavolo che fatica”, ho deciso di comprarle doppie! Non ho ancora stabilito se le indosserò effettivamente entrambe, se farò un po’ ed un po’, se alla fine opterò per la comodità o invece stringerò i denti, ma in qualche modo dovevo pur venirne a capo. E poi in fondo non vale sempre la regola che two is megl che one?

Eleonora Marini #stilosamentepungente

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Eleonora Marini

Ciao sono Eleonora, nata e cresciuta a Roma, sposata con 1metroed85dimuscoli di nome Alessandro. Abbiamo due "coinquilini" bianchi, dalla coda lunga, che fanno le fusa tutto il giorno: Martino e Matilde. Sono una giornalista, amante di ogni forma di comunicazione, tanto che mi sono sempre divisa tra radio, tv e carta stampata. Per non farmi mancare niente! Assidua frequentatrice di palestra, alterno lo squat alla carbonara, il bilanciere alla bilancia, gli addominali ad un buon calice di vino, in un equilibrio perfetto che oscilla tra "da domani dieta" a "per me un altro tiramisù, grazie". Colleziono tacchi a spillo ma (ormai) vivo con le sneakers ai piedi; la mattina mi sveglio a volte Bridget Jones, a volte Carrie Bradshaw, ma comunque bionda e con la voglia di conquistare il mondo. O almeno un caffè alla vaniglia per svegliarmi. Sono innamorata della mia famiglia, di mio marito e dei miei amici. Ma più di tutto dei miei gatti, il re e la regina incontrastati della mia vita!

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