Gli amici di penna annullano le distanze

Gli amici di penna annullano le distanze

Sapete che c’è ancora qualcuno a cui piace scrivere e avere relazioni tramite posta tradizionale (o snail mail)? Sono gli amici di penna, o penpals.

Sono sempre stata una tipa introversa, o che almeno non va a caccia di conversazione. D’altronde, mi sono sempre chiesta perché debba sentirmi obbligata a socializzare quando non ne ho voglia.
Le feste? Le evit(av)o come la peste. La discoteca? Ci sono stata una sola volta in tutta la mia vita e per di più a Copenaghen in gita con la classe.
No. A questo preferisco la compagnia di un libro, del mio cane, di un ASMR giusto beccato su Youtube. Chiaro, non sono un’asociale, ho il mio gruppo di amicizie, di relazioni con cui posso allenare la mia voce a parlare.
Però ho scoperto un altro modo per unire la socializzazione a una delle mie più grandi passioni, la scrittura: la corrispondenza cartacea, avere amici di penna.

Londra, aprile 2018.

Sono in cucina, mezza annoiata perché la bimba a cui faccio da tata sta dormendo. La facilità con cui crolla all’improvviso è invidiabile.
Tictictictictic. Ritmico e insistente è il rumore dei tasti del mio pc che vengono premuti con velocità. Qualcosa del mio cervello mi fa cliccare su un sito che mette in comunicazione persone casuali per scambiarsi delle cartoline. Tu ti iscrivi, lasci il tuo indirizzo, il sistema trova un destinatario a caso a cui devi spedire la cartolina scrivendo, oltre ai consueti saluti, anche un codice, datoti dal sistema, che il destinatario dovrà inserire sul sito una volta che la cartolina gli arriva sana e salva. E a te arriva un’altra cartolina da un altro mittente che abita chissà in quale parte del globo.
E da qui nascono le mie infinite litigate con le Poste Italiane, perché cliente (quasi) affezionata.

Mi si sono illuminati gli occhi. Mi sono iscritta subito, anche perché i francobolli nel Regno Unito non costano neanche così tanto e la posta è davvero celere. E consegna ogni giorno.
Ho cominciato a inviare cartoline in ogni Paese che il sistema mi diceva di inviare, e ne ricevevo altre: da Hong Kong, dagli USA, dal Kenya!

Ne ero affamata e cercai di più, così scoprii anche che esistevano tantissimi gruppi Facebook per scambiarsi le lettere, attività ludica che pensavo fosse scomparsa da tempo con internet. Ma forse hanno resistito proprio per protesta: per dimostrare che in un mondo così frenetico, fatto di spunte blu, di impazienza a ricevere una risposta celere, quel sorriso che ti esce quando vedi una busta dentro la tua buca delle lettere è semplicemente indescrivibile.
Gruppi internazionali, gruppi italiani, mi iscrissi ad entrambe le tipologie e dopo quattro anni posso dire con piacere che ho ancora i contatti con la mia prima corrispondente, a Southampton (UK), e altre due di vecchissima data, Marissa dalla Georgia (USA) e Dorothy da Hong Kong.

Avere amici di penna sviluppa verso altri valori e culture. Venire a contatto con persone che vivono in un ambiente diverso dal nostro, amplia la mente e la visione del mondo. Ed è anche interessante trovare qualcuno che la pensa diversamente da te.
Ad ogni modo ho più corrispondenze italiane: una volta rientrata in Italia mi sono armata subito. Sono persino riuscita a incontrare una ragazza di Milano, quando sono stata lì per qualche giorno. Sicuramente un altro beneficio è proprio questo qui: creare un’amicizia solida e ritrovarsi un giorno davanti a una tazza di caffè.

Non aspettare oltre, prendi carta e penna, compra un francobollo… e scrivi!

Federica Fiordalice #FastidiosamentePaziente

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Federica Fiordalice

Classe 1994, da sempre il suo sogno nel cassetto è scrivere libri e vivere grazie ad essi. A furia di stare con la testa tra le pagine, è finita su DmU per scrivere e provare a imitare i tanti autori che legge. Al momento ancora non ha scritto alcuna pagina, ma gli scaffali di casa sua continuano ad accumulare libri in attesa di essere letti. Scout per la vita, tra le sue passioni troviamo la corrispondenza cartacea, collezionare cartoline da tutto il mondo e la sua bignè a quattro zampe di nome Wendy. Figlia di Tosca Tassorosso e Durin, capostipite dei Nani tra le file di Tolkien. Dolce, paziente, un po’ stacanovista (a giuste dosi), perfezionista (q.b.). Maneggiare con cura: potrebbe rifilarti freddure di punto in bianco come strategia di difesa.

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