Come prendersi cura della propria salute mentale

Come prendersi cura della propria salute mentale

Prendersi cura della propria salute mentale significa lavorare su se stessi. Rafforzare le proprie risorse psichiche personali, orientando attività e pensieri verso il proprio benessere mentale, oltre che fisico. Obiettivo: felicità.

L’appello di Fedez

Il famoso cantante 33enne ha pubblicato alcune stories sul suo profilo Instagram lanciando un appello ai suoi followers: “Non trascurate la vostra salute mentale!”. L’artista ha raccontato il suo periodo “no”: il ricorso agli psicofarmaci e gli effetti collaterali. Ha anche ammesso che la moglie, Chiara Ferragni: “è stata l’unica persona che mi è stata a fianco in questo periodo e ha una tempesta di me**a mediatica immeritata” https://www.instagram.com/fedez/

Regola n.1: riconoscere i segnali del nostro corpo

Che sia lo stress del lavoro, una storia d’amore finita male, un lutto improvviso, la vita ci riserva sorprese amare, a volte difficili da superare o elaborare. Prendersi cura della propria salute mentale significa innanzitutto riconoscere le proprie debolezze, interrogarsi e chiedere aiuto quando serve. Elaborare gli eventi della vita sul piano emotivo è un processo necessario ma che richiede tempo, costanza, introspezione. Per questo è bene riconoscere i segnali del nostro disagio psicologico: tic, cambi di umore, paura, tristezza, attacchi di ansia/panico. E correre ai ripari.

Siamo mammiferi, non robot

Sentiamo spesso dire che il corpo umano è una macchina perfetta. Ma davvero è così? Quando parliamo di come prendersi cura della propria salute mentale è bene ricordare a noi stessi che siamo dei mammiferi e non dei robot e dunque non siamo perfetti. Il cervello umano, per sua natura, impiegherebbe maggiori risorse per elaborare gli indizi delle situazioni di pericolo, tensione, tristezza rispetto alle situazioni neutre. Non lavora per farci essere felici, bensì al sicuro. 

Parola d’ordine: non fuggire dal dolore

La prima regola per prendersi cura della propria salute mentale è non nascondersi. Spesso la prima reazione che abbiamo a un dolore, a un fallimento, un lutto è anestetizzare noi stessi, per provare a non sentirlo. Tendiamo a distrarci da quel pensiero troppo pesante, opprimente, doloroso. Niente di più sbagliato. Prima o poi quel malessere tornerà a bussare alla porta dei nostri pensieri per essere affrontato. L’elaborazione della morte di un genitore, per esempio, è qualcosa che è già nel nostro DNA così come in quello dei cuccioli di altri mammiferi. Eppure, a volte, è un processo che richiede anni di psicoterapia per mettere in ordine in cassetti ordinati i nostri ricordi, affrontare il pesante carico emotivo, ascoltare il proprio dolore, accettare la scomparsa della persona dalla propria quotidianità e dal proprio futuro.

Perdersi per ritrovarsi

Se siamo tristi, è giusto esserlo. Vogliamo piangere? E’ giusto farlo. Non ci riusciamo? Dobbiamo lavorare affinché ciò accada. Bisogna concedere ai nostri pensieri negativi di fare capolino nella nostra mente, prendersi il proprio spazio, senza fuggire provando a cacciarli via. Ricorda che sono “solo pensieri” e che sentire dolore è l’unico rimedio sano per voltare pagina. Per affrontare un disagio psicologico è sempre consigliato rivolgersi a un professionista, uno psicoterapeuta che possa darti una mano a mettere in ordine i vari tasselli della tua vita, iniziando un percorso di conoscenza e crescita personale.

Prendersi cura della propria salute mentale significa perdersi per ritrovarsi ogni giorno, affrontare per superare, soffrire per tornare a sorridere. Anche più di prima.

#NaturalmenteDeterminata

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Cristina Autore

Giornalista. Nei miei sogni da bambina, quando giocavo a fare le interviste con il Cantatù. Nella testa e nel cuore, quando a 14 anni denunciavo quello che non andava a scuola sul giornale d’istituto. Sulla carta quando, a 21 anni, ho superato l’esame da Giornalista professionista all’ordine. Oggi, da 30enne, vivo di questo mestiere consumando le suole delle scarpe, l’inchiostro delle penne e facendo domande scomode a chiunque. Napoletana trapiantata a Roma da 10 anni. Ho svolto la mia gavetta in oltre 15 testate giornalistiche come Sky, Mediaset e Retesole e, negli ultimi 6 anni, ho lavorato full time a Montecitorio in qualità di addetta stampa per oltre 200 deputati. La mia passione più grande? Confezionare reportage e inchieste televisive. Sono #Naturalmentedeterminata e stacanovista, non per scelta, ma per istinto di felicità. Ho raggiunto alcuni dei miei obiettivi ma i sogni nel mio cassetto sono tanti e sgomitano tra di loro per uscire allo scoperto. Coltivo le mie amicizie con aperitivi e cenette improvvisate. Mi piace ballare da sola in casa con Alexa al massimo volume e nei corsi di gruppo in palestra. Organizzo tanti viaggi e, quando non posso partire, mi rifugio nei documentari Netflix immaginando di stare dall’altra parte del mondo. Amo la cucina e il cibo. Sono campionessa di comfort food, eternamente a dieta. Mi piace conoscermi e migliorarmi. Mi definisco ottimista, caparbia, buona d’animo e folle quanto basta per non arrendermi mai alle insidie della vita. “Ce la posso fare” è il mio mantra. Se fossi un oggetto sarei un martello pneumatico. Un animale, un picchio battente e tenace che scava a fondo la corteccia finché non scopre cosa c’è sotto.

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