I Soprano – Serie TV

La domanda potrebbe essere: “Qual è la necessità di scrivere oggi una recensione su una serie TV trasmessa per la prima volta nel 1999? Perché parlare de I Soprano – Serie TV oggi, a distanza di così tanto tempo?”

Le risposte sono tante. Molteplici. Diverse. Una potrebbe essere che la serie TV I Soprano ha avuto un impatto duraturo.
Per prima cosa I Soprano è una serie difficile. Complessa. Articolata.
E, soprattutto, a distanza di 26 anni è “invecchiata” benissimo.
Un punto di partenza
Nel vederla o rivederla, si capisce che, gran parte delle serie TV successive (Breaking Bad, Ozark ad esempio), partono proprio da lì: da quel modo di raccontare ed interpretare le vicende. In questo modo, si potrebbe dire che I Soprano – Serie TV ha fatto scuola.
Un modo sublime, non solo dal punto di vista narrativo ma anche, e soprattutto, visivo. A volte si ha come l’impressione di vedere una sit-com o peggio una soap opera. Ma poi la violenza prende il sopravvento e trasforma l’episodio in un dramma in piena regola. Una violenza fisica, a volte inutile e quasi sempre al limite del fastidio. E’ improvvisa, impulsiva e genera molto spesso conseguenze disastrose.
David Chase, l’ideatore di questa saga, ha dimostrato uno straordinario ed immenso talento nel riuscire a rappresentare, in modo apparentemente semplice, il complesso universo della malavita italoamericana rendendo paradossalmente la serie I Soprano – Serie TV una icona pop.
La famiglia
Puntata dopo puntata, stagione dopo stagione, si viene trasportati in un mondo maschilista, con i suoi vizi e le sue innumerevoli e sgradevoli sfaccettature. Colmo di regole meschine, di riti ancestrali e primitivi, dove “la famiglia” è il nucleo centrale di tutto.
Tutto deve nascere, morire e risolversi al suo interno.

Una volta entrati a far parte di essa, con il suo rito d’onore, non se ne può più uscire se non con la morte, come avviene spesso ne I Soprano – Serie TV.
La famiglia è come un fuoco. Una fiamma che arde e brucia tutto ciò che tocca. Che cresce e si alimenta con i peggiori retaggi culturali e i peggiori impulsi animaleschi che risiedono nell’animo umano. Una volta “bruciati”, le fiamme sono avvolgenti e riportano alla memoria una delle immagini più iconiche: l’inferno.

Vedere I Soprano infatti è un vero e proprio viaggio all’inferno.
Senza ritorno.
Non è l’ennesimo capitolo sul crimine organizzato (di cui Scorsese è il maestro).
E’ qualcosa di innovativo.
Non può risolversi in poche ore come in una pellicola (vedi Quei bravi ragazzi, Casinò, A Bronx tale, The Irish Man, The Departed…). Ha bisogno di tempo, di spazio narrativo, per raccontare particolari all’apparenza insignificanti ma che, come tasselli di un puzzle, formano il disegno.
Un disegno senza contorni perché sembra non finire mai.
L’idea poi di affidare la regia di ogni episodio a diversi registi è una trovata sui generis che regala allo spettatore il punto di vista di eccellenze come Michael Mann, Tim Van Patten, lo stesso Chase e Steve Buscemi (quest’ultimo anche interprete di una intera stagione).
La genesi
Ne I Soprano le vicende della malavita organizzata iniziano ad essere raccontata partendo curiosamente da una sua debolezza. L’autore infatti, prende a pretesto una serie di attacchi di panico subiti da Tony Soprano (il protagonista assoluto della serie interpretato da un James Gandolfini superbo) che lo costringono a rivolgersi ad una psicologa, convinto che essi dipendano da un forte stress emotivo e lavorativo.
Ma più si andrà avanti e più si capirà che il malessere ed i continui svenimenti di Tony sono legati più che altro al rapporto conflittuale tra lui e la madre, alla sua personalità aggressiva e piuttosto gretta ed il mondo che lo circonda. Un mondo che, tra l’altro, sta cambiando a seguito dell’11 Settembre che separa casualmente due stagioni.
Ma i conflitti non sono da ricercare solo nel dualismo con la madre ma anche e soprattutto con la sua famiglia (moglie, figlia e figlio) e l’altra “famiglia” dove, all’apparenza, sembra ci sia sempre il rispetto e la lealtà ma invece, come sottolineato prima, il mondo cambia e solo chi sa adeguarsi al cambiamento sopravvive.
E così gli eventi mutano, si evolvono o addirittura degenerano e, a risentirne, sono proprio i rapporti con tutta la cerchia di sottoposti che sono a libro paga della famiglia Soprano: una lunga serie di persone e personaggi ai limiti del grottesco ai quali David Chase ha dato un preciso ruolo ed alcune precise caratteristiche.

Ognuno di essi infatti ha una sua storia alle spalle, dove uno o più vizi capitali ne definiscono la loro personalità.
I Soprano sono dunque un qualcosa di imperdibile, di innovativo. Una vera e propria avanguardia che ha tracciato un solco tra un prima e un dopo, proprio grazie a ciò che I Soprano – Serie TV ha rappresentato.
Trama: La serie ruota intorno alla malavita del New Jersey e della costa orientale degli Stati Uniti dove i Soprano sono una delle tante famiglie che hanno le loro origini nel sud Italia. L’intera trama de I Soprano – Serie TV ha una sua struttura orizzontale ma non mancano elementi di verticalità.
Attori: James Gandolfini, Lorainne Bracco, Edie Falco, Steve Buscemi, Michael Imperioli, Dominic Chianese, Steven Van Zandt, Tony Sirico, Robert Iler.
Pro: Ha fatto scuola a gran parte delle serie prodotte successivamente. E’ un punto di riferimento imprescindibile per chiunque ami la serie TV I Soprano.
Contro: N/A
Frase chiave: “Quando una persona cerca di incolpare qualcun altro dei suoi fallimenti va dallo psicologo, no?”
Voto finale: 10 e lode
Piattaforma: Sky, NowTV