Cos’è la libertà? Io non lo so, ma so per certo di non averla più.

Libertà è avere i soldi per comprare un libro.
Libertà è avere la salute per passeggiare in un parco.
Libertà è muoversi di notte senza paura di essere ammazzata.
Io la libertà non so più cosa sia.
Forse una volta ero libera, ma non lo sapevo.
Forse libera non lo sono mai stata.
Ricordo che una volta avevo voglia di combattere le storture del mondo.
Avevo voglia di cercare i medici che sapessero curare il mio male.
Adesso che ho cinquant’anni questa voglia l’ho persa.
Combatto le storture del mio quartiere.
Prendo i farmaci che mi daranno qualche anno in più. Forse.
I libri li prendo in biblioteca, ma in linea di massima ho perso la voglia di combattere per la mia libertà. Faccio vita ritirata.
Ho dato queste considerazioni in pasto a Perplexity, intelligenza artificiale che mi sono trovata su iOS: mi ha suggerito senza esitazione cosa fare per stare meglio.
Suggerimenti tutt’altro che banali, per carità! Il che mi porta a tre considerazioni:
1. L’IA è utile per riflettere.
2. Mi conosce meglio di me (un po’ inquietante, direi).
3. La sua intelligenza è stata nutrita da miliardi di considerazioni umane tutt’altro che banali.
Conosco gente più libera di me in una casa che ha la porta chiusa a combinazione.
Lavoro come OSS in una comunità per disabili.
Gli ospiti sono liberi.
Liberi di fare cosa?
Di vivere una vita coltivando tutta una serie di piaceri che a noi “normodotati” sono spesso preclusi.
Pare assurdo, vero?
Per esempio, la loro vita sociale è molto più intensa della mia: fanno parte del coro di una chiesa (ma solo chi se la sente partecipa alla messa). Oggi le prove sono saltate e la mia collega ha suonato alla chitarra tutti brani del repertorio italiano “laico” per il solo scopo di intrattenerli.
Un giorno alla settimana si recano a biodanza.
Un altro giorno vanno in palestra o piscina (quelli che possono).
Ho chiesto alla biblioteca che frequento di organizzare una mostra di quadri dipinti da una di loro.
Sono sempre accompagnati da noi OSS per visite, passeggiate, parrucchiere.
Ieri sera dopo cena ci siamo messi a chiacchierare al fresco, seduti fuori dalla porta sul marmo della piana dei finestroni; ci hanno raggiunti gli ospiti di un’altra realtà protetta che stavano facendo una passeggiata, abbiamo riso e scherzato tutti assieme.
Forse “libertà” è semplicemente non essere soli al mondo, disabili o meno.
Alla fine ho chiesto a Perplexity se esiste Dio.
Ci ha pensato su un attimo mostrandomi i tre puntini e poi ha risposto: “Ora sì”.
Anna Castelli
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