L’importanza della Comunicazione: ci voleva la pandemia?

L’importanza della Comunicazione: ci voleva la pandemia?

L’evento della pandemia di coronavirus ha avuto un risvolto “positivo” sulla considerazione della “comunicazione”, nasce su questa spinta il Manifesto della Nuova Comunicazione: un documento che evidenzia come nel periodo storico attuale viene fortemente riconsiderata strumento aziendale fondamentale alla ripresa!

Il Manifesto della Nuova Comunicazione è stato costruito da professionisti del settore della Comunicazione e del Marketing, sia pubblico che privato: Daniele Chieffi, Direttore Comunicazione e PR – Dipartimento per l’Innovazione e la digitalizzazione della Presidenza del Consiglio; Luca Montani, Direttore comunicazione e relazioni istituzionali di MM Spa; Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer Sharing Cities City Lead, Comune di Milano; Andra Pillon, CEO di Avventura Urbana; Luca Poma, Professore di Reputation Management all’Università LUMSA; Stefano Rolando, Direttore scientifico dell’Osservatorio su Comunicazione Pubblica, public branding e trasformazione digitale dell’Università IULM; Gian Luca Spitella, Direttore della Direzione Comunicazione Specialistica e Mass Media, ARERA.

Durante il periodo del lockdown è emerso più volte quanto fosse importante la divulgazione di notizie vere, messe in discussione nonostante le fonti potessero essere adeguate (pensiamo a tutti i professori e i virologi che hanno occupato spazi in tv o sui giornali).

Gli utenti finali, i fruitori avevano bisogno di informazioni che rispondessero al bisogno di conoscenza, ma soprattutto di relazione e condivisione con chi era lontano in quel momento.

I professionisti della comunicazione hanno faticato moltissimo, senza poter evitare alcuni scivoloni, districandosi tra la necessità di chiarire il processo di trasformazione della comunicazione e dall’altra la necessità di essere propositivi e proattivi in vista di una ripartenza.

Dal profilo Facebook di Daniele Chieffi si legge: “Comunicare non vuol dire solo “trasmettere informazioni” o, peggio, promuovere questo o quell’altro tema o personaggio. Comunicare significa costruire relazioni fra stakeholders, farsi interprete delle esigenze di informazione e conoscenza di grandi e piccole comunità, significa, in buona sostanza, assumersi una responsabilità civile e di servizio, soprattutto in questo periodo. Con alcuni grandissimi professionisti abbiamo provato a ripensare il ruolo dei comunicatori nell’era del Covid ma anche in quella dell’Infosfera e del digitale che dà voce a tutti ma che ascolta nessuno. Ne è nato il Manifesto della Nuova Comunicazione, con Luca Montani, Luca Poma, Stefano Rolando, Piero Pelizzaro, Andrea Pillon e tanti altri colleghi che hanno contribuito. Leggete e ragioniamoci tutti, insieme, perché la “buona comunicazione” si fa solo tutti insieme. Buona condivisione a tutti”.

La consapevolezza di questi professionisti della Comunicazione è che non si torna indietro e che vanno riviste regole e anche i ruoli, aumentando la cultura nei contesti aziendali e delle amministrazioni pubbliche.

La comunicazione per sua natura è fluida e cangiante, adesso più che mai!

Quindi un documento con l’obiettivo di mantenere un approccio strategicamente complessivo, che parta dall’analisi e dalla comprensione delle esigenze profonde dei pubblici a cui ci rivolgiamo, delle loro mappe valoriali, con l’obiettivo di costruire valore per le comunità di riferimento, si legge tra le pagine del manifesto.

I redattori di questo manifesto si augurano che ogni singolo professionista possa fare la differenza, facendosi portavoce di questi concetti, aumentando i momenti di confronto e crescita della materia.

SCARICA QUI IL MANIFESTO INTEGRALE

Angela Tassone

Esperta di Comunicazione e Marketing. Componente della FERPI - Federazione delle Relazioni Pubbliche italiana. Socievole e inconsapevole accentratrice, cerca di indirizzare al meglio le proprie energie. E anche se ha imparato che nella vita le cose non si possono mai considerare definitive, il suo amore per la scrittura e i media non passerà mai.

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