Vittime del Covid sui luoghi di lavoro.

Vittime del Covid sui luoghi di lavoro.

Il lavoro, quando non c’è crea povertà. In alcuni casi quando c’è invece porta delle vittime. Parliamo in questo caso dei decessi derivati dal contagio di covid-19 sui luoghi di lavoro. E’ naturalmente l’INAIL che si occupa di effettuare il monitoraggio ogni anno, anche per slot di mesi, evidenziando purtroppo dati elevati di decessi sui luoghi di lavoro.


In 17 Mesi di pandemia sono 639 le vittime di contagio per covid sui luoghi di lavoro.


Già nell’aprile del 2020 l’Ente aveva chiarito che il contagio di covid sul luogo del lavoro era da considerare come un infortunio, coprendo quindi gli iscritti in caso di assenza prolungata o di quarantena.

Ci sono indubbiamente delle differenze regionali: il Veneto che ha il maggior numero di occupati è tra quelle a minor tasso di rischio mortalità per covid; Molise, Campania, Abruzzo, Lombardia e Liguria invece quelle con indice di mortalità maggiore rispetto alla popolazione occupata. Nell’indagine di INAIL sono state evidenziate le differenze anche per settore di attività. La percentuale maggiore, cioè circa 90%, ricade nel settore dell’industria e dei servizi. Una larga fetta è del settore sanitario ed assistenza sociale.

Con l’arrivo del vaccino e l’avanzamento della campagna di vaccinazione nazionale sono diminuite le percentuali di denunce.

La pandemia costringe a guardare al futuro con meno improvvisazione. Anche l’Europa ha improntato un piano strategico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per l’arco di tempo 2021-2027,  che esplicita le azioni chiave per migliorare appunto salute e sicurezza dei lavoratori.

Questo piano prevede 3 obiettivi trasversali: migliorare la gestione degli ambienti di lavoro; aumentare la prevenzione degli incidenti e delle malattie; dare più importanza al crisis management.

Questa dei decessi per contagio da covid-19 nei luoghi di lavoro è senz’altro una casistica di eventi che ci auguriamo possa non accadere mai più, ma che comunque ha dato modo di ragionare su come migliorare prassi alle quali non si dava molta importanza.

Angela Tassone

Esperta di Comunicazione e Marketing. Componente della FERPI - Federazione delle Relazioni Pubbliche italiana. Socievole e inconsapevole accentratrice, cerca di indirizzare al meglio le proprie energie. E anche se ha imparato che nella vita le cose non si possono mai considerare definitive, il suo amore per la scrittura e i media non passerà mai.

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