Il romanticismo non è per tutti

Il romanticismo non è per tutti

Perché il romanticismo non è per tutti?

Troppo faticoso avere cura, cibare di attenzioni e vivere dei sorrisi di qualcun altro.

Troppo amore da dare per ricevere in cambio “soltanto” amore.

Facciamo un passo indietro.

Il romanticismo è uno stile di vita, un modo di pensare e vedere le cose. 

Esistono vari modi di osservare la vita, vari modi di viverla, nella mia c’è romanticismo.

È come un paio di occhiali che mi fa vedere le cose diversamente o meglio sotto un’altra ottica dal normale. 

Due giorni fa è stato il mio anniversario di matrimonio e come ogni anno cerchiamo di ritagliarci del tempo per noi, dedicarci dei momenti, un pensiero e delle parole più profonde.

Lo facciamo anche durante l’anno senza date e scadenze ma proprio due giorni fa seduta al tavolo di un ristorante con mio marito ci siamo trovati a ragionare sul romanticismo.

Esistono tre tipologie di persone non romantiche: 

  1. a chi non gliene frega nulla
  2. i “rosiconi” quelli che guardano, invidiano, vorrebbero essere al tuo posto ma poi la rigirano come se essere romantici o ricevere gesti di romanticismo sia qualcosa di non reale, costruito, a breve termine e forse anche poco da adulti. 
  3. Gli “incapaci” quelli che si identificano come quelli che non lo saranno mai. Bello ma non so farlo, e sei fortunata tu a riceverlo. Come se per essere romantici o intraprendere una storia romantica, ci fossero istruzioni per l’uso o come se tra i due ci fossero ruoli ben definiti in cui uno da e l’altro riceve. Niente di più sbagliato. Ad alimentare il romanticismo in una coppia è proprio quella magica sensazione di dare, dare, dare e dare amore in ogni sua forma e gesto e ricevere altro amore e attenzione è l’unica cosa che importa. 

“L’amore non dà nulla fuorché sé stesso e non coglie nulla se non da sé stesso”.

Che altro aggiungere?

Io ero romantica già prima di conoscere mio marito, cercavo di esserlo con il mio fidanzato precedente anche se lui era il classico tipo che non gli interessava nemmeno sembrarlo, figuriamoci esserlo.

Lui era così ed io che mi sforzavo di sorprenderlo con gesti, regali o semplicemente essendoci in quei momenti così importanti, mai banale.

Ma non era l’uomo per me e l’ho capito non dal mancato romanticismo ma da tanti altri fattori.

Mio marito ha incastrato quegli ingranaggi che fanno sì che tutto funzioni.

Lui è la metà perfetta della mela, i suoi gesti, il suo amore, le sue rose dopo anni non sono mai scontate ed hanno quel profumo di attenzioni, del suo profumo, hanno uno sguardo… il suo verso di me. E poi contengono il biglietto che è sempre troppo piccolo per due come noi che racconterebbero una vita.

Ci siamo trovati ad un tavolo a descriverci a chiederci perché così tanti complimenti per essere romantici.

Ma perché non esserlo? è così difficile dedicare attenzioni e tempo se si ama?

Perchè non poter investire del tempo della propria giornata per cercare (almeno in alcune circostanze) di sorprenderlo.

Un dolce regalo o originale, una colazione a letto che ci richiede una sveglia all’alba, l’amare con i gesti, perché a parole son buoni tutti.

Vi assicuro che il silenzio della persona amata.

Il viso sorpreso o gli occhi lucidi mentre leggerà le vostre parole saranno l’appagamento più grande che nessun gioiello potrà mai eguagliare.

Il romanticismo è fare un passo indietro per render felice l’altro e mettere l’altro anche prima di sé stessi, e l’unico ingrediente fondamentale è l’amore. È una polvere che rende tutto magico, provare per credere. 

Che Dio salvi il romanticismo e le storie d’amore da esso contagiate. Amen

Le cose

che fai vecchio mio,

possono essere bellissime,

ma ahimè ahimè,

Se non le fai con il cuore

sì vede e si vedrà sempre.

Romanticismo non significa

regalare rose.

Romanticismo significa coltivarle.

(Alda Merini)

Se vi è piaciuto questo articolo, vi consiglio di leggere “san valentino la festa odiata dagli innamorati”

Emanuela Impieri

Mi chiamo Emanuela Impieri, sono nata a Roma 34 anni fa. In passato, la mia timidezza mi ha portato a guardare il mondo senza essere guardata, nascosta dietro la macchina da presa, la mia più grande passione. Ho curato la regia e scritto la sceneggiatura di vari cortometraggi per poi approdare alla tv locale romana, prima a "canale 10" poi per undici anni nel reparto tecnico di Retesole essendone anche la responsabile, per arrivare a collaborare con le tv nazionali. Sono stata docente di dieci Master in Giornalismo Radiotelevisivo per Eidos Communication. Mi piace lavorare e far la differenza proprio in quei settori in cui le quote rosa sono latitanti. Ho cambiato tutto per questo lavoro, città, amici, un’intera vita, finché un matrimonio e una bimba hanno rimescolato le carte per rinnovare tutto di nuovo. Per loro mi diletto a “mettere a fuoco” la mia vita sull’altra passione; cucinare, prima che per gli altri diventasse una moda. Perchè “Cucinare è come Amare o ci si abbandona o si rinuncia”. Il mio stile di vita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *