Le tavolate di dicembre

Le tavolate di dicembre

Il mese di dicembre è arrivato e con lui il carico di “cattivi” propositi a tavola.

Qualcuno dirà: perché quando ne hai avuti di buoni Manuè? E hai ragione pure te, risponderei.

Il mese di dicembre ha già quell’acquolina in bocca che sa di dolce, di tavolate, forno sempre accesso e di fritture del vicino che ti entrano in casa.

Di profumi della tradizione e soprattutto del profumo dei ricordi, chi non ha dei ricordi incancellabili delle tavolate in famiglia da piccini? 

Quando i nonni erano ancora in vita, e le loro braccia e la loro casa era un nido sempre aperto in cui fare ritorno soprattutto nelle festività.

Si allungava il tavolo antico della nonna con tutte le tavole disponibili all’interno, ci si stringeva, si metteva la tovaglia lunga che in ogni caso non bastava mai e se ne univano almeno due, le sedie erano sempre diverse, alcune più alte, altre più basse, più scomode e traballanti prese da chissà quali altri tavoli. 

Era casa della nonna, una casa semplice, fatta di cose semplici ma cariche di amore.

Ognuno portava qualcosa, tante le bocche da sfamare ma andavamo via sempre rotolando.

Ma chi andava via? 

si rimaneva a giocare insieme, piccoli e grandi, senza smartphone ma solo con una voglia matta di non smettere, di investire gli ultimi spiccioli, mangiare l’ennesima nocciolina fino a che il sonno ci facesse tornare a casa. 

Le feste erano l’occasione di rivedersi tutti insieme e di mangiare come non ci fosse un domani, senza sosta con il brioschi pronto in cucina.

Il mese di dicembre, riaffiora ricordi lontani, e fame vicina, attiva e sempre vigile.

Immaginate l’atmosfera del mese di dicembre, un ambiente caldo mentre fuori gela e quella voglia di gustarsi prelibatezze salate e dolci, ognuno in base alla propria tradizione regionale.

Questo mese a tavola sa di peccato da scontare, però che ti puoi concedere perchè a tua discolpa ripeti dentro di te che è dicembre e in questo mese un po’ tutto è concesso. 

Tanto poi arriverà l’epifania con il suo carico di carbone meglio chiamata “bilancia” in cui sentirai il peso di ogni boccone fatto e ingurgitato con nonchalance.

A decorare le nostre tavolate ci sono anche i giochi di società e quasi facciamo diventare commestibili pure quelli.

Troppo bello il mese di dicembre da pensare alla dieta, troppo dolce il profumo del tutto concesso, dei dolci sul tavolo che si mangiano solo in questo mese, delle pietanze ad hoc a riempire il tavolo di commensali.

Viva il mese di dicembre con il suo carico di feste.

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Emanuela Impieri

Mi chiamo Emanuela Impieri, sono nata a Roma 34 anni fa. In passato, la mia timidezza mi ha portato a guardare il mondo senza essere guardata, nascosta dietro la macchina da presa, la mia più grande passione. Ho curato la regia e scritto la sceneggiatura di vari cortometraggi per poi approdare alla tv locale romana, prima a "canale 10" poi per undici anni nel reparto tecnico di Retesole essendone anche la responsabile, per arrivare a collaborare con le tv nazionali. Sono stata docente di dieci Master in Giornalismo Radiotelevisivo per Eidos Communication. Mi piace lavorare e far la differenza proprio in quei settori in cui le quote rosa sono latitanti. Ho cambiato tutto per questo lavoro, città, amici, un’intera vita, finché un matrimonio e una bimba hanno rimescolato le carte per rinnovare tutto di nuovo. Per loro mi diletto a “mettere a fuoco” la mia vita sull’altra passione; cucinare, prima che per gli altri diventasse una moda. Perchè “Cucinare è come Amare o ci si abbandona o si rinuncia”. Il mio stile di vita.

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