L’amore a distanza, la video-chiamata di rito e altri rimedi ai tempi del Covid 19

L’amore a distanza, la video-chiamata di rito e altri rimedi ai tempi del Covid 19

L’emergenza sanitaria stravolge anche le relazioni sentimentali. Ci sono donne che sperimentano per la prima volta la convivenza di coppia, altre che sondano il terreno dell’intimità affettiva attraverso nuovi e potenti mezzi tecnologici capaci di ridurre per quanto possibile le distanze fisiche, altrimenti insostenibili. Un filo di trucco, spazzola in mano, alla peggio capelli raccolti e occhiali di copertura per mascherare borse e occhiaie, un maglioncino selezionato con cura, funzionale sullo schermo in “modalità mezzobusto”, dalla vita in giù pigiama in pile, ciabatte e via, pronte per l’insolito appuntamento: la videochiamata, ormai di rito, con la dolce metà.

Che siano standard o fantasiosi, coinvolgenti o di sfottò, tristemente banali o dalle seducenti sfumature, i video-collegamenti su whatsapp, Skype, Facebook cercano di sostituirsi al contatto a cui le donne proprio non sanno rinunciare. Al via la condivisione degli esercizi fisici (compresi i palleggi sul terrazzo!), dei momenti culinari che sfociano in cenette a lume di candela improvvisate davanti al PC, di suoni e canti, performance teatrali, di film e serie Tv da commentare in videochat insieme al partner.

Dall’altra parte dello schermo il più delle volte personaggi ignoti, volti nuovi segnati dalla quarantena, esito infausto provocato dalla chiusura dei centri estetici e dei negozi di trucco e parrucco. Uomini spanciati e dalla barba incolta degna del celebre monaco Rasputin, donne con deformi e folte sopracciglia, in disordine e scomposte, con i “baffetti” in libertà. “Chi sei tu? Che ne hai fatto del mio fidanzato? Esci da questo corpo e lascia in pace la mia ragazza!”, verrebbe da dire, contando volta per volta i danni visibili di questa pseudo-reclusione.

Ma come dicono: Omnia vincit Amor, l’amore vince su tutto (si spera anche sull’autostima in frantumi!). Paure infondate si insinuano silenziose nella psiche femminile e così pure l’ansia che il nostro aspetto possa sovvertire lo status quo della nostra vita sentimentale già ampiamente stravolta ed in parte compromessa dalle misure restrittive legate alla pandemia. “Non faccio una ceretta dalla fine di febbraio… Ho più doppie punte che capelli… Non entrerò più nei jeans e dovrò raggruppare i miei vestiti attuali in un angolo dell’armadio che chiamerò ‘Prometto di dimagrire’… “, sono solo alcune delle migliaia di paranoie che accompagnano queste giornate tutte uguali. E se chiami le amiche? Sono a casa con il marito, il compagno, il fidanzato e ci raccontano di sfide ai fornelli all’ultimo sangue, di serate Disney e Netflix tra coccole e risate sul divano. Anche se goffi, panciuti, sudati, senza più lievito madre, insieme sarà sicuramente più bello. “Se sopravvivo con lui/lei in questi pochi metri quadri h24 me lo sposo/me la sposo!”, dicono e tu, specialmente se vivi in una relazione appena nata, stai lì a pensare: “Gli/le piacerò ancora dopo i mesi in isolamento in cui somiglio ogni giorno di più all’uomo di Neanderthal?!”.

In realtà l’aspetto positivo della quarantena per le coppie già consolidate che vivono a distanza sarebbe da rintracciare proprio in quel “nonostante tutto”, che ci fa riscoprire profondamente innamorati oltre i km, l’apparenza, oltre l’involucro e la forma a cui la società ha scelto di prostrarsi. Sono interminabili gli attimi di riflessione in solitudine in cui le assenze diventano presenze e i ricordi si materializzano prendendo forma in ogni angolo della casa. Mancano i piccoli gesti, come tenersi stretti per mano, i sorrisoni pieni, quei mezzi sorrisi e i morsi, mancano gli odori, i profumi, il caffè della mattina da condividere, gli abbracci, manca l’ironia sagace, i baci strappati, i discorsi interminabili, il letto disfatto e la luce negli occhi, i sogni, le speranze, il futuro, mancano addirittura i difetti.

Ai tempi del covid 19 la paura è che l’amore possa svanire tra distanze da rispettare, mascherine e guanti da indossare, Amuchina che disinfetta e neutralizza anche gli odori più forti impregnati nella mente e nell’anima. Eppure a volte proprio quella videochiamata insignificante diventa una piccola fiamma accesa che regala la giusta dose di coraggio e speranza per credere in quella sorta di jingle “Siamo più distanti oggi per riabbracciarci più forte domani”. Voglio crederci.

Torneremo indietro solo per prendere la rincorsa e abbracciarci.

Gilda Pucci

distantimaunite

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