Il linguaggio nei bambini da 0 a 5 anni

Il linguaggio nei bambini da 0 a 5 anni

Ecco alcuni punti importanti per stimolare lo sviluppo del linguaggio in un bambino da 0 a 5 anni.


Prima di tutto devo mettermi alla sua altezza quando gli parlo. Essendo faccia a faccia con voi, vostro figlio riconoscerá le emozioni sul vostro viso e potrà vedere come si muove la vostra bocca.
Lui vede che lo state ascoltate seriamente e attentamente.
Mentre io, genitore, posso osservare meglio come prova a parlarmi mio figlio, il suo linguaggio facciale.

Approfitta per parlare con tuo figlio nei momenti belli della giornata, in modo tale che lui sia interessato ad imparare a parlare e non sia svogliato.

Non gli faccio assolutamente ripetere la frase se fa un errore. Lui capirà che siamo interessati ad ascoltarlo nonostante le sue difficoltà e e il modo in cui si esprime.


Non devo chiedere mai “cos’è questo?” Ma dico sempre il nome della cosa. In questo modo il piccolo imparerà dei sinonimi per quella parola.


Descrivendo ciò che ho fatto e ciò che lui ha fatto durante la gionata. In modo tale che sentendo nuove parole come: prendere, stendere, scrivere, redigere e così via le apprenda.
Devo parlare utilizzando “io”. Parlando utilizzando “io” invece di dire mamma, il bambino imparerà anche lui a coniugare la prima persona. Quindi vostro figlio vi dirà “io vorrei uno yogurt ” e non “Leonardo vuole uno yogurt”.



In una fascia di età dai 0 ai 6 mesi dovremmo preoccuparci se nostro figlio non si girasse verso il rumore che ha appena sentito e se non ci segue con lo sguardo.
Fino ai 12 mesi dovremmo sottoporlo il meno possibile ai rumori della televisione che tende ad isolare il bambino con rumori irreali.
Fino ai 2 anni dobbiamo fare attenzione se non compone frasi di due parole. Il bambino deve dire almeno una parola difficile a parte mamma e papà.
A tre anni il bambino deve impiegare: verbi, aggettivi e proposizioni. Le frasi e il plurale dovrebbero far parte delle sue forme di comunicazione.
Infine se a quattro anni ha difficoltà a raccontare la sua giornata o utilizza frasi semplici oppure se utilizza un linguaggio ancora incomprensibile, dobbiamo rivolgerci ad uno specialista.


Non importa quale sia l’età del bambino fate attenzione all’evoluzione del suo linguaggio che non si fermi all’improvviso. Il linguaggio di un bambino può anche regredire invece che progredire con l’arrivo di un fratellino o sorellina ad esempio.

Anna Piccolomini

Come si chiama mamma? Piccolomini Anna. È grassa o magra? Grassa. È Bassa o alta? Alta. Cosa le piace mangiare? Pasta e anche un po' di gnocchi. Come le piace vestirsi? Bene. Quanti anni ha? 3 come me. Quale regalo vorresti fare alla mamma? Una macchina telecomandata. Chi ama la mamma? Io e non papà. Cosa fa la mamma? Sta con me e Leonardo. Di cosa ti parla sempre la mamma? Di non dire brutte parole. Dove vuoi viaggiare con la mamma? Alla scuola e all'asilo. Cosa vuoi fare da grande? Accompagnare un bimbo all'asilo. Di cosa ha paura la mamma? Di perdere il bus. Cosa piace alla mamma? Mangiare. Cosa fa arrabbiare mamma? Quando lancio le macchinine e dico brutte parole. Ecco come mi vede mio figlio. Mi descrive di sicuro come una donna sposata con due figli, che lotta ogni giorno per lavorare nel sociale. Vivo a Lussemburgo ma sono anche originaria di questo Paese e per metà pugliese. Amo il rosa da sempre e mamma dice che ho una classe innata. Amo osservare e mi lascio andare solo con le persone che amo. La mia prima impressione è sempre quella giusta.

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