Due ruote e nuove città

Due ruote e nuove città

Biciclette, monopattini, skateboard l’importante è avere le ruote. E anche una bella pista ciclabile dove potersi spostare in sicurezza. Il Covid19 ci ha costretto a rimodulare i nostri spostamenti perché i posti sui mezzi pubblici sono limitati. E poi c’è il discorso paura: meglio soli che su un vagone della metropolitana. In più in Italia c’è il bonus bicicletta: cosa aspettare dunque? Ecco la scoperta: la bicicletta è in grado di garantire il distanziamento sociale, permette l’alleggerimento del traffico e contribuisce alla salute individuale.

Ho notato che da quando il Governo italiano ha istituito il bonus per acquistare una due ruote, c’è stato il boom delle richieste. Una buona occasione anche per diventare più green e abbandonare l’auto in quei tragitti che magari, possono essere tranquillamente fatti a piedi o appunto con un mezzo a ruote. E poi c’è il discorso piste ciclabili. Rendere ciclabile una città non comporta spese enormi perché si può fare segnaletica a terra e farne di provvisoria per abbassare i limiti di velocità o creare corsie dedicate. Anche qui a Ginevra è successo. Hanno allargato delle piste già esistenti.

Questa cosa mi ha fatto riflettere su come in Italia certe cose arrivino dopo. E come nel resto del mondo sia invece la normalità. Quando mi sono trasferita a Ginevra, venendo da Roma, le piste ciclabili sono state la prima cosa che ho notato. A Roma non so dove siano. Tutta la città qui è collegata e le bici sono il mezzo di trasporto preferito. Mi è venuta subito voglia di prenderne una e dire a mio marito che da quel momento in poi l’auto me la scordavo. E così è stato. Abituarmi a spostarmi in modo diverso è stato semplicissimo.

Non ci sono solo biciclette, ma anche monopattini (qui li chiamano i trottinette), il monociclo (su questo mi ucciderei subito) e altri mezzi simili. E poi biciclette attrezzate con piccoli “vagoni” per portare i bambini. Sui trottinette ti insegnano ad andarci fin da piccolissimi. Tutti, ma proprio tutti i bambini dai 3 anni hanno il loro monopattino. E’ proprio un fatto culturale, ti spingono fin da bambini a scegliere il movimento. Ma è anche una questione di città che non sono tutte uguali.

Monoruota

Marco Te Brömmelstroet, olandese, tra i massimi esperti di mobilità alternativa ha dichiarato: “Le discussioni su come ridistribuire lo spazio stradale non dovrebbero riguardare le modalità di trasporto. Dovrebbero innanzitutto riguardare il tipo di città che vogliamo essere”. Che bella frase, vero?  E non ci avevo mai riflettuto finché non mi sono trasferita qui. La bicicletta può essere un ottimo punto di partenza per ripensare alla nostra città. La vedo come un’opportunità che non possiamo farci sfuggire. Il Covid ci ha costretto a ripensare alle nostre vite e ad una nova normalità che non vuol dire essere per forza quella di prima. E’ un’opportunità che il virus ci offre. Cambiare le cose. E per farlo si può partire anche da due ruote.

Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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