#maiunagioia

#maiunagioia

#maiunagioia

Sono sul bus, che mi porta a lavoro, ho da poco chiuso la porta di casa mentre mio figlio piangeva. Adesso capisce che se mi metto le scarpe e il cappotto sto per uscire. Gli ho promesso che questi saranno gli ultimi due mesi che lavorerò cosi tanto. Voglio mantenere questa promessa ma sono stanchissima. La sera metto a letto i piccoli e mi addormento con loro risvegliandomi alle ore 6 e 14 minuti. Precisamente un minuto prima del suono della sveglia. Per fortuna stamattina Leonardo ha dormito quindi sono riuscita a studiare un pó.

La mia ricerca del lavoro continua in modo serratissimo. Non voglio abbandonare, non voglio che la forza dell’abitudine vinca sugli sforzi che ho fatto per i miei studi.
Una cara amica mi ha detto che sono bloccata in una parte di me che mi vede capace di fare solo ciò che faccio ora. Mi sono talmente ridotta io stessa nella mia autostima da non vedere le mie capacità. È mai successo anche a voi? Magari sottovalutare il fatto di aver riuscito un esame difficilissimo o  di essere riuscita in tutti gli obiettivi che ti sei prefissato a inizio giornata.


UNA COSA ALLA VOLTA
Io ammetto di piegare molto più di stirare, di fare meno la polvere in casa ora che igienizzo casa come se non ci fosse un domani a causa del virus. Per esempio in casa mi sono imposta di lavare bagni e pavimenti ogni giorno. Della cucina, per fortuna, ora se ne occupa mio marito. Nella ricerca del lavoro, postulo almeno ad un annuncio al giorno. Se i piccoli sono con me non uso il cellulare cosi da dedicargli tutte le mie attenzioni senza distrazioni. Faccio una cosa alla volta.


PUNTI FORTI E PUNTI DEBOLI
Ognuno di noi ha dei punti forti e dei punti deboli. Il mio punto debole per ora è il letto. Scherzo, è  il tempo e la memoria. Scrivo ovunque le cose che devo dare in agenda e nel calendario del telefono con sveglia annessa. Forse ho paura di dimenticare qualcosa. Il mio punto forte è la determinazione,  quella che mi fa svegliare ogni giorno e cercare un annuncio di lavoro che mi si addica. Quella che mi fa trovare il tempo di abbracciare i miei figli quando strillano invece di sculacciarli o alzare la voce.


#maiunagioia
Ogni cosa ha il suo fine, non credete? Ho deciso che #maiunagioia non può essere il mio hashtag soprattutto nel periodo storico che stiamo vivendo. Sarò più attenta ,se possibile, nell’igiene delle mie mani, nel portare la mascherina ma non posso permettere a questo virus di ruburmai le miei gioie. Leonardo che grida “mamma” indicando una qualunque cose e Lorenzo che mi parla sempre più  in lussemburghese. Voglio vivere la mia vita a pieno, godendo di tutte le mie gioie piccole o grandi che siano. Spero di piangere ma di gioia perché finalmente ho trovato il lavoro che tanto sogno qui a Lussemburgo ma non piangerò per cose brutte. Me lo sono promessa quando mi sono resa conto che tutto questo terrorismo psicologico stava avendo la meglio su di me. Quando ho iniziato a sentire un peso sul petto all’idea di uscire di casa. Non possiamo permetterglielo. Viviamo rispettando le regole ma viviamo. Parliamone soprattutto, come io ho fatto ora con voi. Ne ho parlato con un’amica, con mio marito e cerco di parlarne con Lorenzo e capire se sta bene, se tutto questo non gli pesa a scuola. Ho paura per loro. I miei figli e i miei genitori ma per noi no. Dobbiamo essere forti per le persone che amiamo.

Anna Piccolomini

Come si chiama mamma? Piccolomini Anna. È grassa o magra? Grassa. È Bassa o alta? Alta. Cosa le piace mangiare? Pasta e anche un po' di gnocchi. Come le piace vestirsi? Bene. Quanti anni ha? 3 come me. Quale regalo vorresti fare alla mamma? Una macchina telecomandata. Chi ama la mamma? Io e non papà. Cosa fa la mamma? Sta con me e Leonardo. Di cosa ti parla sempre la mamma? Di non dire brutte parole. Dove vuoi viaggiare con la mamma? Alla scuola e all'asilo. Cosa vuoi fare da grande? Accompagnare un bimbo all'asilo. Di cosa ha paura la mamma? Di perdere il bus. Cosa piace alla mamma? Mangiare. Cosa fa arrabbiare mamma? Quando lancio le macchinine e dico brutte parole. Ecco come mi vede mio figlio. Mi descrive di sicuro come una donna sposata con due figli, che lotta ogni giorno per lavorare nel sociale. Vivo a Lussemburgo ma sono anche originaria di questo Paese e per metà pugliese. Amo il rosa da sempre e mamma dice che ho una classe innata. Amo osservare e mi lascio andare solo con le persone che amo. La mia prima impressione è sempre quella giusta.

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