Che Smart Workig sei?

Che Smart Workig sei?

Nel primo vero anno di ritorno alla normalità o più o meno normalità, molti lavoratori, specie del settore pubblico, si domandano. Che smart working sei?

Questa nuova modalità di lavoro che sta prendendo piede nel nostro Paese a seguito proprio della pandemia da SARS Covid 19 del 2020, ci ha improvvisamente trasportato in una realtà diversa da quella che abbiamo vissuto per tanti anni in ufficio.

In questa estate 2022 in molti incontrandoci per una cena o un aperitivo ci domandiamo: “ma tu che smart working fai?” Ma ahimè non tutti hanno la fortuna di poter lavorare in modalità lavoro agile. Ma per chi invece è fortunato, o no a seconda di come la si vede, deve districarsi in diverse forme di smart working.

E scegliere quella che più si avvicina ad agevolare la propria vita famigliare non è sempre facile. E alle volte non è proprio possibile.

Dobbiamo dire che con molta difficoltà e qualche complicazione iniziale, oggi la maggior parte delle aziende che hanno applicato questo nuovo modo di lavorare e stanno cercando di andare incontro in tutti i modi ai lavoratori. Soprattutto a quei lavoratori che hanno famiglia.

La tendenza delle aziende è stata quella di dare un quantitativo di giorni al mese, che siano stati 6 oppure 8 qualcuno 10 da poter utilizzare come si desidera. Altre, invece, giorni stabiliti.

Senza dubbio, con l’arrivo dell’estate il lavoro agile ci ha aiutato a godere delle ferie in modo diverso. In che senso? Lo smart workig, in quanto tale, non prevede una sede di lavoro quindi, soprattutto chi ha una seconda casa o chi per le vacanze ha previsto di affittare una casa si alternano tra settimane di ferie e settimane di lavoro. La controversia più grande è sempre stata legata a questo concetto.

Come si fa a lavorare quando come sfondo dalla finestra si vede una meravigliosa montagna o il mare in lontananza o anche il lago? Ma i dati parlano chiaro, con lo smart working gli utili non sono mai scesi, e in molti casi sono proprio saliti. Questo perché rendere la vita del lavoratore più facile lo aiuta a lavorare meglio.

Hotel e agriturismo si sono attrezzati con aree wifi per e tranquillità proprio per dare la possibilità di far combaciare la vita lavorativa e le ferie.

Se in inverno lavorare in ufficio non ci pesa così tanto, anzi abbiamo cercato e voluto fortemente tornare alle nostre scrivanie perché sentivamo fortissimo la mancanza dei rapporti umani delle risate, dei caffè e delle pause pranzo. In estate tutto questo ce lo dimentichiamo e ci sembra che la sola possibilità di poter lavorare è quella del lavoro agile.

Come se in passato non avessimo mai passato metà dei mesi estivi presso le nostre case.

Io sono ormai più di 2 anni che pratico lo smart working. Per il primo anno e mezzo con assiduità senza la possibilità di poter tornare alla mia scrivania. Sono quasi sei mesi che sono rientrata e faccio due giornate a settimana di lavoro agile e devo dire che sono tornata con grande gioia.

Ma con l’arrivo dell’estate anche io ho “approfittato” dello smart working e ad agosto lo alternerò con le ferie. Insomma per quanto ci sia mancato l’ufficio, la scrivania, i colleghi e persino i capi.

D’estate aver la possibilità di riconquistarsi un po’ di libertà ci aiuta ad affrontare meglio il lavoro autunnale.

Laura Cardilli

#ostinatamenteottimista

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Laura Cardilli

Laureata in Sociologia, indirizzo Comunicazione e Mass media, da sempre mette al centro della sua vita proprio la comunicazione sotto tutti i suoi aspetti. Durante l’università prende il tesserino da giornalista pubblicista collaborando con due giornali romani, per molti anni solo la carta stampata le regala la gioia della professione di giornalista, poi, grazie ad un laboratorio di comunicazione incontra quella che per molti anni è stata la sua grande passione, la radio, per diversi anni ne è stata redattrice e anche speaker. La prima formazione è stata quella sportiva, calcio e tennis soprattutto, ma poi soprattutto attualità è stata autrice anche di alcune sue rubriche. Per molti anni abbandona le scene del giornalismo e lavora per una grande azienda italiana sempre nella comunicazione esterna. All’attivo ha la pubblicazione di un suo libro “L’eterna rincorsa” e la pubblicazione di qualche poesia. Appassionata di social media si definisce un’ironia e sarcastica…non sempre compresa. Dopo un po’ di tempo e tanta mancanza decide di riprendere a scrivere per Distanti ma unite. Il suo hashtag è #ostinatamenteottimista perché sostiene che niente e nessuno potrà farle vedere quel mezzo bicchiere vuoto.

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