Alfred Nobel, un uomo divenuto Premio.

Alfred Nobel, un uomo divenuto Premio.

Di recente hanno comunicato i vincitori dei Premi Nobel 2022. Un evento, che inizia ad ottobre con la divulgazione dei nomi e si conclude il 10 dicembre con la consegna del premio.

Ma chi era Alfred Nobel? E perché questi premi così prestigiosi portano il suo nome? Visto che a me piace “indagare” sulla nascita di eventi così importanti, ho fatto qualche ricerca. E alla domanda “chi è stato Alfred Nobel. Un uomo divenuto Premio?”, emerge l’immagine di un chimico di talento che, dopo aver segnato il mondo con la sua scoperta, decide di rendere onore a persone e personaggi di valore e che si sanno distinguere.

Perché il Premio Nobel?

Alfred Nobel nasce in Svezia a metà del 1800 da una famiglia di imprenditori e di scienziati che, oltre a lui hanno un altro figlio maschio. Poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferisce a San Pietroburgo a causa di un crack finanziario del padre. Qui, la loro attività si sposta nell’industria degli armamenti russi. Durante gli studi anche Alfred, come il padre, si interessa particolarmente alla chimica. Il suo lavoro lo porterà alla scoperta per cui viene ancora oggi ricordato (scoperta che paradossalmente lo ha fatto soffrire molto): la dinamite.

Ma come è successo che Alfred Nobel da inventore della dinamite, la prima vera scoperta considerata strumento di morte, sia diventato un premio?

In aggiunta, un premio che viene assegnato ogni anno a persone che si distinguono in diversi campi della conoscenza umana. Persone che compiono studi e scoperte il cui unico obiettivo è il beneficio umano.

Come possiamo immaginare, agli occhi dell’opinione pubblica, Alfred Nobel non era particolarmente gradito. Soprattutto per la sua scoperta. Ma un episodio in particolare, lo farà riflettere.

Siamo verso la fine del 1800 e il suo unico fratello muore.

La stampa, nel darne la notizia, sbaglia e attribuisce a lui la morte. I giornali titolano: Il mercante di morte è morto. Alfred Nobel, che divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri”.

Questi titoli lo segnano nel profondo. E capisce che una volta passato a miglior vita, non vuole essere ricordato come uomo di morte. Ma come un uomo che ha fatto anche cose buone. Così, un anno prima della sua (vera) morte, redige un testamento lasciando un compito ai suoi eredi: dovranno istituire un premio in suo onore, per celebrare uomini capaci di creare cose buone e compiere azioni meritevoli di un alto riconoscimento. E non cose pericolose come la dinamite.

Il Premio Nobel viene istituito il 27 Novembre 1895

I primi premi Nobel sono assegnati nel 1901. E le categorie sono cinque: Premio per la Pace, per la Letteratura, per la Chimica, per la Medicina e per la Fisica. Sono consegnati a scienziati, scrittori e a uomini politici. Uomini che hanno dedicato la loro vita a scoperte e invenzioni, a comporre opere di genio letterario e artistico e che si sono impegnati per la pace nel mondo.

Come detto, i nomi dei vincitori sono diffusi generalmente i primi di ottobre. Ma la cerimonia della consegna a Stoccolma e ad Oslo è il 10 dicembre di ogni anno. Giorno della ricorrenza della morte di Alfred Nobel.

L’Italia conta diversi Premi Nobel, finora 21. Il primo è stato quello per la Letteratura consegnato a Giosuè Carducci nel 1906. L’ultimo, quello per la Fisica a Giorgio Parisi nel 2021. Ma in questo arco temporale troviamo Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Rita Levi di Montalcini, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi ma anche Dario Fo come drammaturgo. E decine di scrittori, fisici, medici. Un unico Nobel per la pace è consegnato al giornalista Ernesto Teodoro Moneta nel 1907, insieme al francese Louis Renault. In seguito ai suoi scritti e agli sforzi per fondare “Società per la pace e la giustizia internazionale”.

Il caso Bob Dylan

Nel 2016 c’è un passaggio fondamentale non solo per il premio ma per il mondo della musica. La giuria decide di consegnare il Premio Nobel per la Letteratura al cantautore Bob Dylan.

Ed è stata la prima, e per il momento unica volta. Questo è stato sicuramente un momento unico perché il “gota” della letteratura ha confermato ciò che in molti si chiedevano da tempo: può una canzone essere considerata alla pari di un’opera letteraria?

Ma quel Premio Nobel si porta dietro una polemica. Infatti, dopo l’annuncio della vittoria ad ottobre, Bob Dylan afferma di non potersi presentare alla cerimonia di consegna, sostenendo di aver preso impegni precedenti. Ma poi ritorna sui suoi passi e lo ritira e nel suo discorso di ringraziamento, che dura 27 minuti, racconta di come si sia interrogato sul rapporto tra canzoni e letteratura. “Appena ricevuta notizia del premio, mi sono chiesto in che modo le mie canzoni riguardassero la letteratura. Ho voluto riflettere e trovarne il nesso, lasciando un segno importante anche qui”.

La settimana scorsa sono stati annunciati i vincitori del 2022.

Nobel per la Medicina allo svedese Svante Paabo; Nobel per la chimica Barry Sharpless, Morten Meldal, Carolyn Bertozzi; Nobel per la Fisica al francese Alain Aspect, l’americano John F. Clauser e l’austriaco Anton Zeilinger; Nobel per la letteratura alla francese Annie Ernaux.

Il Nobel per la pace invece è assegnato al dissidente bielorusso Ales Bialiatski e alle organizzazioni per i diritti umani: la russa Memorial e alla Ong ucraina con base a Kiev, Center for Civil Liberties. Nella motivazione si legge: ” In onore dell’impegno in difesa dei diritti umani e del diritto di criticare il potere, e contro gli abusi di potere, per aver documentato crimini di guerra”. Il comitato per l’assegnazione del Premio Nobel per la pace chiede al Governo Bielorusso la liberazione del dissidente Bialiatski.

La rivincita di Alfred Nobel

Alfred Nobel ci teneva molto a dare lustro al proprio nome e alla propria storia. L’essersi reso conto di aver scatenato l’ira di molti con la sua scoperta, gli ha fatto venire voglia di premiare chi è in grado di rendere migliore questo mondo. Con le proprie scoperte, con le proprie azioni e con le proprie intuizioni.

Come ogni anno, il 10 dicembre assisteremo alla cerimonia di consegna dei premi. E chissà che quel giorno, quando sarà consegnato il premio per la Pace, la guerra che sconvolge l’Ucraina non sia davvero finita. E che la Pace, volutamente con la P maiuscola, sia tornata. Ovunque.

#ostinatamenteottimista

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Laura Cardilli

Laureata in Sociologia, indirizzo Comunicazione e Mass media, da sempre mette al centro della sua vita proprio la comunicazione sotto tutti i suoi aspetti. Durante l’università prende il tesserino da giornalista pubblicista collaborando con due giornali romani, per molti anni solo la carta stampata le regala la gioia della professione di giornalista, poi, grazie ad un laboratorio di comunicazione incontra quella che per molti anni è stata la sua grande passione, la radio, per diversi anni ne è stata redattrice e anche speaker. La prima formazione è stata quella sportiva, calcio e tennis soprattutto, ma poi soprattutto attualità è stata autrice anche di alcune sue rubriche. Per molti anni abbandona le scene del giornalismo e lavora per una grande azienda italiana sempre nella comunicazione esterna. All’attivo ha la pubblicazione di un suo libro “L’eterna rincorsa” e la pubblicazione di qualche poesia. Appassionata di social media si definisce un’ironia e sarcastica…non sempre compresa. Dopo un po’ di tempo e tanta mancanza decide di riprendere a scrivere per Distanti ma unite. Il suo hashtag è #ostinatamenteottimista perché sostiene che niente e nessuno potrà farle vedere quel mezzo bicchiere vuoto.

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