L’altra faccia dell’anima: il lato oscuro

L’altra faccia dell’anima: il lato oscuro

C’è un lato oscuro in ognuno di noi. L’altra faccia dell’anima. Quella che tendiamo a tenere abilmente nascosta agli occhi degli altri, ma spesso anche ai nostri stessi occhi.

Conny Race, giovane e talentuosa scrittrice di origine napoletana, ne ha esplorato gli abissi in un viaggio ricco di passioni forti e colpi di teatro. In un romanzo che fa riflettere su come la risposta al senso ultimo dell’esistenza possa essere proprio chi scegliamo di essere alla fine di questa tortuosa e sinuosa prova che è la vita stessa.

Sognatrice, sincera, libera. Conny Race, al secolo Concetta Irace, si definisce così.

É la sua penna a far vibrare la sua creatività in un periodo buio come quello della pandemia. Così ecco che il sogno nel cassetto, gelosamente custodito sin dai tempi dell’adolescenza, prende forma, pagina dopo pagina, e diventa storia, trama, romanzo.

Una mattina, mi spiega Conny, durante il primo lockdown, ho ritrovato tutti i miei diari di quando ero adolescente. Le prime cotte, il primo amore, e persino vicende dei miei amici e della mia famiglia in senso largo. Erano tutte fissate su quaderni di memoria. Mentre sfogliavo quelle pagine, cresceva dentro di me come un fuoco irrefrenabile una gran voglia di scrivere. Persino le mie mani erano irrequiete. Mi sono detta: è il momento. Questo è il tempo giusto per riprendere a scrivere.

L’altra faccia dell’anima. Il lato oscuro non è un libro autobiografico, ma racconta di sentimenti ed emozioni vissute sulla propria pelle dall’autrice.

Credo che ognuno di noi nella vita, almeno una volta, si sia trovato di fronte ad un bivio, in amore, in amicizia e persino in famiglia. Non ho fatto altro che dare vita a quelle emozioni lette nei miei diari. Emozioni che non erano solo mie ma anche dei protagonisti di quelle pagine.

Il romanzo è un viaggio tra sogno e realtà che vede protagonista Micol, ragazza della periferia napoletana catapultata nella capitale, dotata di una sensibilità soprannaturale, la cui anima di notte lascia la sua prigione per andare alla ricerca della sua parte migliore. 

Una volta, mi racconta Conny, lessi una frase che mi ha segnata profondamente: “Ognuno di noi ha una bestia buona e una cattiva dentro di sè: devi scegliere a chi delle due vuoi dare da mangiare”. Credo che questa frase racchiuda il senso del nostro “male di esistere”. Penso che la nostra insoddisfazione, la nostra continua fame di avere sempre di più dalla vita sia dovuta all’interferenza continua della nostra bestia cattiva. E anche se proviamo ogni giorno ad essere delle persone migliori, nella parte più nascosta della nostra anima ci sarà sempre una voce oscura che grida e che vuole uscire allo scoperto. Il segreto è accettare che ci siano entrambe e fare in modo di farle convivere. Soltanto con la piena accettazione di questo dualismo possiamo dire di essere pienamente e liberamente noi stessi.

Non esiste peggior nemico di colui che ci osserva allo specchio

Conny Race

Un libro che ci mette di fronte alla nostra ambivalenza, alla nostra parte più nascosta, proibita. Che a tratta imbarazza. Che rompe gli stereotipi per riportare il focus sui sentimenti reali.

Pirandello, con la sua opera “Uno, nessuno e centomila” e Freud con “L’interpretazione dei sogni” sono stati i miei riferimenti letterari nella scrittura del mio libro “L’altra faccia dell’anima: il lato oscuro”.

Ne vien fuori un romanzo intrigante e pieno di sorprese. Dolce e sensuale allo stesso tempo. Che ci invita a essere liberi nel bene e nel male. E…

A perdonare il nostro passato. E credere nei propri sogni, sempre.

Concetta sin da piccola ha creduto nel suo sogno. Scrivere era la sua passione, la sua “finestra sul mondo”.

All’età di 13 anni, mi confida, mi fu diagnosticata la sindrome di Ménière, malattia degenerativa del nervo acustico. Mi fu detto che di lì a poco avrei perso completamente l’udito dall’orecchio destro. Evento che in effetti si è verificato intorno ai trent’anni di età. Ho vissuto l’adolescenza con mille paure, insicurezze e anche privazioni. Scrivere è stata un’ancora di salvezza, mi ha aiutato ad affrontare la mia patologia con coraggio e determinazione. Poi crescendo ho accantonato quella passione per dare priorità all’amore, alla famiglia, al lavoro. Finché, appunto, durante il lockdown, quel fuoco ha ricominciato ad ardere dentro di me. E non ho più potuto fermarlo.

Brividi sulla pelle e lacrime sull’anima. Se cercate un romanzo che vi faccia emozionare e sognare, senza filtri, allora questo è il libro giusto.

#CaparbiamenteSognatrice

Non devi mai avere paura di ciò che sei, ognuno di noi ha una parte oscura che cerca di soffocare, ma è solo quando viene fuori che si è liberi di scegliere chi essere: la bestia o l’angelo

Conny race “l’altra faccia dell’anima, il lato oscuro”

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Elisabetta Mazzeo

Elisabetta, classe 1981. Ogni 18 anni un cambiamento. Prima la Calabria, poi Roma, ora Zurigo. Domani chissà. La mia sfida quotidiana? Riuscire nell’impresa di essere contemporaneamente mamma, moglie, giornalista, scrittrice e ora anche blogger. Ore di sonno: poche. Idee: tante. Entusiasta, curiosa, caparbia, sognatrice. Scrivere è un’esigenza. Una lunga gavetta nei quotidiani e nelle tv locali, poi l'approdo come inviata di Sport Mediaset. Non ho dubbi: il mio è il mestiere più bello del mondo. Una passione prima che un lavoro. Oggi ricopro l'inedito ruolo di vicedirettore a distanza di Retesole, l’emittente che mi ha visto crescere umanamente e professionalmente. Divoro libri e due li ho anche scritti, mi nutro di storie di sport, ma non solo. Scatto e colleziono foto, mi alleno quanto basta per non sentirmi in colpa e in compenso macino chilometri armata di scarpe da ginnastica e passeggino. L'arrivo delle mie due figlie ha rimodulato le priorità della mia vita. E adesso è con loro e per loro che continuo a mettere le mie passioni in campo. #CaparbiamenteSognatrice

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