Dance for the cure

Dance for the cure

La danzaterapia è una cura completa. Per tutti, non solo per le donne che combattono un tumore, ma anche per le persone che le sostengono. La danzaterapia fa tornare alle origini luoghi culturali, bellezze nostrane attraverso il ballo. Con quest’idea nasce “Dance for the cure”.

“Il progetto è nato nel 2018 da una mia idea – spiega Mara Gentile, danzaterapeuta Apid e coreografa – presentata al centro per le terapie oncologiche integrate del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, e accolta da Dott. Stefano Magno, Direttore del centro. Il progetto prevedeva un percorso laboratoriale di danza terapia e a cui faceva seguito un momento performativo attraverso beni storici e architettonici del patrimonio. La parte laboratoriale  performativa prevedeva la partecipazione diretta delle pazienti oncologiche per un momento curativo simbolico, rappresentativo di tutto il percorso fatto all’interno di uno spazio che poteva rendere ancora più bello il percorso realizzato”.

Dance for the cure cura mente e corpo

Così è nato “Dance for the Cure”, un progetto ideato e realizzato da Mara Gentile con il Centro Komen Italia per i trattamenti integrati in Oncologia presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, per sostenere le donne che affrontano il percorso di cura di un tumore del seno e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e la validità scientifica delle terapie integrate in oncologia.

“Il laboratorio dura 6 mesi – spiega Mara Gentile – e viene fatto all’interno del centro. Poi c’è una giornata esterna per l’esibizione. Il primo anno siamo stati all’interno della sala da ballo di Villa Torlonia; il secondo anno al Palazzo di Oriolo Romano, e quest’anno a Palazzo Farnese di Caprarola. L’idea è trasformare i beni artistici culturali in spazi per atti performativi e questo riporta gli spazi alla loro funzione originaria. L’idea è concepire questi luoghi non solo per una visita culturale, ma farli tornare alla loro funzione originale, dove i corpi si possono muovere, creare spazi simbolici per la creatività umana.  È un’ immersione nella bellezza”.

L’obiettivo è far vivere alle donne che affrontano il tumore un momento per sentirsi protagoniste e tornare ad avere un’immagine positiva di se stesse. “Queste donne, in qualche modo sono portate a vivere una sorta di isolamento anche a vergognarsi di dire di essere malate – spiega Mara Gentile -. Invece, questo ritrovarsi insieme e la condivisione di un obiettivo finale è importante, perché risveglia il loro interesse profondo e offre un obiettivo da portare avanti. Molte parlano di qualcosa che si è sbloccato in loro anche  a livello di rigidità del corpo. La parola ispiratrice è stata ritrovata leggerezza.

Ritorno alla leggerezza

E al tema della leggerezza è ispirato il video di quest’anno. In quest’ultima edizione del video di “Dance for the Cure”, Musica, Danza, Architettura dialogano insieme, per concessione della Direzione Regionale Musei Lazio – Ministero della Cultura, nei meravigliosi spazi di Palazzo Farnese a Caprarola sotto la direzione artistica di Mara Gentile, sulle splendide note di Emiliano Toso, la regia e il montaggio del videomaker Stefano Patacchiola e le cure beauty e make up di Onco Beauty di Valentina Liberatore.

L’idea è portare avanti il progetto – conclude Mara Gentile – e farlo crescere perchè ogni anno ci sono donne che mi scrivono, che vogliono partecipare, che desiderano tornare ad essere leggere anche solo per un momento di ballo“.

“Dance for the Cure” è realizzato grazie alla collaborazione del MiC – Ministero della Cultura – Direzione Regionale Musei del Lazio, Sovrintendenza ai Beni Culturali, Susan G. Komen Italia, Onconauti, Stefano Patacchiola videomaker, CFC Lazio, Onco Beauty di Valentina Liberatore, Associazione Controcorrente.  L’evento è patrocinato dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma e ha ricevuto il sostegno di Rvb Lab di Diego dalla Palma, Zitto Cancro, Associazione Spazio Supporto Donna, Tagliati X il successo di Chiara Pagliarani, Salute Donna Saluta Uomo  Onlus, Azione 40, Capelli for You.

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Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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