La società della neve: una storia di coraggio e di amicizia

La società della neve: una storia di coraggio e di amicizia

Non c’è amore più grande di dare la vita per i propri amici

GV 15,13

La grandezza di un film si misura talvolta nella sua capacità di esplorare le profondità dell’animo umano, come dimostra magistralmente ‘La Società della Neve’ di J.A. Bayona, ora disponibile su Netflix. Questo film non soltanto rispetta le aspettative ma le supera, offrendoci un racconto avvincente e straziante ambientato tra le innevate vette della Cordigliera delle Ande, teatro di una tragedia che ancora oggi lascia senza fiato.

La storia dei sopravvissuti delle Ande è magistralmente raccontata nel libro Tabù, che ho letto personalmente anni fa. Mi è piaciuto molto il primo film dedicato alla tragedia, “Alive” ma ancora di più questo, La società della neve. Merito non solo della trama che trasporta lo spettatore diretamente lì, su quelle montagne innevate insieme ai sopravvissuti, ma anche della fotografia che è magistrale e degli interpreti che sono, a mio avviso, eccezionali.

La società della neve

Rievocando la storia, già portata sul grande schermo in passato, Bayona ci immerge di nuovo nella tragica giornata del 13 Ottobre 1972. Un giorno fatale per i passeggeri del volo 571, che si trasformò in un incubo: 29 vite perse e 16 sopravvissuti, messi alla prova da una natura spietata e inesorabile.

La pellicola affronta con intensità il tema della sopravvivenza in condizioni estreme, dove la volontà di vivere trascende ogni morale o convinzione. Bayona offre uno sguardo empatico e rispettoso verso le vittime, evitando ogni forma di voyeurismo, e concentrandosi sull’umanità degli individui piuttosto che sui personaggi.

Lontano dai fasti visivi di precedenti produzioni, Bayona si dedica qui alla narrazione umana, sfruttando le sue competenze per creare una messa in scena glaciale ed efficace. Gli attori scelti brillano per la loro capacità di trasmettere umanità, con Enzo Vogrincic Roldár che spicca nella sua interpretazione di narratore, trasformando la pellicola in un diario visivo degli eventi, che diventa progressivamente più disperato e drammatico.

Il film, intenso al punto da far dimenticare allo spettatore ciò che già sa della storia, conduce in un viaggio emozionante fino a un finale che libera un sentimento di commozione misto a sollievo. ‘La Società della Neve’ tratta il dramma con delicatezza e rispetto, senza oltrepassare limiti superflui, rendendo un tributo equilibrato e senza giudizi ai protagonisti reali di questa storia.

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Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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