Di attese e vuoti da riempire.

Di attese e vuoti da riempire.

Attesa
/at·té·sa/
sostantivo femminile – 1. il tempo trascorso nell’aspettare: sala d’a; siamo in a. di notizie; mettere, lasciare in a. (al telefono), sospendere temporaneamente la comunicazione senza interrompere il collegamento;
2. lo stato d’animo di chi attende il realizzarsi di qualcosa conforme alle proprie speranze

Ad attendere non sono stata mai brava, anzi.

Non saprei dire se sia colpa del mio segno zodiacale, l’Acquario, che ha come caratteristica la sua innata impazienza, o forse semplicemente è una dote, un’arte, un saper fare che a me proprio non appartiene.

Me ne accorgo quando sono in fila in qualsiasi posto, quando devo aspettare un autobus e pur di non farlo macino chilometri a piedi, quando compro qualcosa su internet e passo giorni ad aspettare. Quando ordino una pizza e aspetto con ansia (ma forse quella è più la fame). Quando aspetto una chiamata, un messaggio, un segnale, la fine di una partita, un amico che deve presentarsi a un appuntamento: qualsiasi cosa debba aspettare, mi risulta davvero difficile farlo.

Me ne sono accorta in questi ultimi mesi di lock down: se all’inizio della quarantena impiegavo il tempo a fare i conti con la nostra nuova realtà, dopo qualche giorno già mi trovavo a fare infiniti conti alla rovescia rimandando ogni settimana quello che pensavo fosse il vero ritorno alla normalità.

E’ finita la quarantena, è passato il lock down, è terminata l’attesa, eppure sono sempre qua, io come tante altre persone, a fare i conti con una nuova attesa, quella dei famosi tempi migliori, quelli che aspetti ripetendoti che peggio di così non può andare e che anzi può solo migliorare.

Si: ma quando? – continuo a chiedermi ogni giorno, sentendo la mia impazienza e la mia totale incapacità di saper attendere.

Forse più che l’attesa, è il non sapere quello che mi manda fuori di testa. Non sapere quando succederà qualcosa di auspicabilmente bello, quando tornerò a lavorare (per esempio), quando il vento ricomincerà a girare per il verso giusto. E’ il non sapere quando arriverà quel messaggio, quell’incontro, quella risposta tanto attesa, e nel non sapere si cela quell’attesa che logora dentro, che mette paura, che ci leva ogni certezza e ci lascia dentro tanti vuoti.

Però c’è sempre un altro lato delle cose che tendiamo ad ignorare, forse perchè è più facile lamentarsi che rimboccarsi le maniche: quello dell’attesa è sempre tempo, e il tempo è sempre prezioso. Che si tratti di una manciata di secondi o di qualche settimana, merita comunque di essere vissuto, imparando a dare un valore e un senso a questa attesa. Riempiendo i vuoti quando possibile, affrontandoli senza paura, vivendoli senza remore. Guardandoli dentro, per scoprirne la profondità, la capienza, e stupendoci magari di quanto possano essere riempiti: di musica, parole, sorrisi. Di scoperte e consapevolezze. Di silenzi e di suoni. Di passioni nuove e ritrovate che un po’ ingannano l’attesa e un po’ ci arricchiscono dentro. Di quell’inaspettato che alle volte arriva e ci fa anche dimenticare che cosa stessimo aspettando.

"Chi vuole vivere come si deve, ha da sciogliere, e non da frenare,  la briglia dei propri desideri per quanto grandi siano e, per quanto grandi siano, deve essere capace di assecondarli con coraggio e con intelligenza, e dare sempre piena soddisfazione alle proprie passioni"  Nuovo post su lifelaughloveandlulu.blogspot.it/

Forse è vero che a saper aspettare non sono mai stata capace, ma ho imparato a guardare dentro quei vuoti che crea l’attesa, e dentro ci ho visto mille mondi: alle volte li ho lasciati la, alle volte invece sono andata a fargli visita, e ci ho trovato molto più di quanto potessi immaginare.

distantimaunite

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *