La corsa (non) è per tutti. Armiamoci di sorriso e partiamo

La corsa (non) è per tutti. Armiamoci di sorriso e partiamo
 - jogging

Se la corsa fosse un film

Interno giorno: scena 1

Hai appena infilato la tua tuta preferita, hai rispolverato le tue scarpe da ginnastica, ti sei dotata di determinazione e buona volontà e hai varcato la soglia di casa. Tutto da copione…Scena 1 completata.

Esterno giorno: scena 2

Parti a bomba, ti senti piena di energia e ti dici che: “sì, stavolta ce la farò a superare i primi 15 minuti di corsa”. Ma il tuo smartphone segna appena il primo chilometro percorso che tu vorresti già fermarti, tornare indietro, respirare e passare subito alla fase stretching! Ma poi continui, o forse no. Dipende dal periodo, dalla stagione, dal tuo umore. Una cosa è certa: che fatica!

Prologo

A quanti di voi capita di sentirsi sopraffatti dalla fatica dopo i primi minuti di corsa? A me spesso e volentieri. Il film si ripete ogni settembre, quando decido che è tempo di darsi una mossa per buttar giù quell’odiosa pancetta che quest’estate ho strizzato nel costume intero ma che ora torna a fare capolino.

Negli occhi l’immagine di quei runners che, nello stile tipico delle serie tv americane, ti passano accanto fieri e baldanzosi mentre tu passeggi per strada gustandoti il tuo cappuccino “a portar via” o il tuo cono gelato multi gusto e multi calorico. Una scena di quelle che il senso di colpa ti fa ingrassare al solo pensiero di almeno due chili. Per cui il “voglio farlo anche io” è la conseguenza più naturale che ci sia.

L’entusiasmo si tramuta subito nella scelta affannosa dell’outfit perfetto e all’ultima moda e delle scarpe da ginnastica all’ultimo grido e all’ultima tecnologia. La sera prima del grande giorno ti senti carica a pallettoni. Appena ti svegli pensi già che forse avresti potuto fissare la data di inizio alla settimana successiva. Ma tant’è. Il momento è arrivato, per cui ti dici: “armiamoci e partiamo”. Il resto è storia di cui sopra.

Il finale

Quest’anno il mio livello di motivazione è così alto che ho già superato non una, ma due sessioni di allenamento. 30 minuti la prima, 35 minuti la seconda. Quasi 5 chilometri! Niente di che, sia chiaro, ma almeno sono arrivata alla fine della durata stabilita senza stramazzare al suolo. Tralasciamo i dettagli: rossa in viso come un pomodoro, con i capelli sfatti, e il fiatone tale che non per non farmi paura da sola ho dovuto alzare al massimo il livello della musica nelle mie cuffie! A proposito, sante playlist* e sante canzoni! Senza quelle avrai rinunciato all’impresa appena chiuso il portone!

Insomma in punta di piedi sono entrata nella grande famiglia dei runners per passione.

Mi hanno chiesto: “Perché corri?” Io ho risposto: “Perché tu sei fermo?”

Jeremy Wariner

Il popolo dei runners

La statistica The State of Running 2019 elenca i principali motivi per correre: psicologici, sociali, fisici e di successo. Tradotto: fa bene a tutto!

Lo sanno bene gli atleti che della corsa ne hanno fatto la loro disciplina sportiva. A noi non possono che essere da stimolo. E infatti, il mio primo giorno di allenamento mi è venuta in mente la frase di una giovane e brillante campionessa paralimpica che ho l’onore di conoscere personalmente. “L’importante“, mi disse in occasione di un’intervista realizzata su una pista di atletica, “è correre con il sorriso“!

E allora ecco i suoi consigli e le sue risposte ad alcune domande volutamente provocatorie.

L’intervista ad Oxana Corso

Correre è una gran fatica. Ma fa bene. Ed è soprattutto lo sport più “semplice” perché in fondo bastano un paio di scarpette da ginnastica. Come ci si innamora di questo sport?

Diciamoci la verità: chi da piccolo non ha mai giocato a rincorrersi? Quindi penso che il correre, la velocità siano le basi di ogni sport in fondo.

Ai profani della corsa quei 30, 40 minuti di allenamento sembrano infiniti. Consigli per farli trascorrere più in fretta?

Anche io ho difficoltà in corse così lunghe, ma una bella playlist di sicuro ti farà raggiungere grandi distanze!

Corsa alternata a camminata veloce: il mio unico metodo per sopravvivere. Esiste un metodo ottimale?

Ognuno ha il proprio metodo, magari consiglio di allungare di volta in volta la parte di corsa: ogni giorno un metro in più, per avere sempre un nuovo traguardo e non accontentarsi mai!!!

L’app che consigli per farsi guidare dal proprio smartphone durante la corsa?

Io essendo velocista uso sempre il cronometro, ma quando capita qualche lavoro lungo, come è successo durante il lockdown durante il quale bisognava reinventarsi, uso “Runtastic”.

Quante volte a settimana e quanto tempo?

Correre serve sì per la salute, ma bisogna divertirsi, quindi deve essere qualcosa che ci fa rilassare e non stancare! L’importante è saper ascoltare sempre il proprio corpo e capire quando spingere oppure sarebbe meglio fermarsi. Quindi, fate voi!

La corsa fa dimagrire?

Dipende da molti fattori e tra questi c’è l’intensità degli allenamenti, quanto lavoro aerobico viene praticato: maggiore è quest’ultimo, più possibilità si hanno per bruciare calorie. Tutto ovviamente deve essere abbinato ad una sana alimentazione, affidandosi ovviamente a professionisti ed evitando le diete fai da te.

Consigli spassionati a chi vuole iniziare a correre e a chi vuole continuare senza arrendersi alle prime difficoltà?

Correre è semplicemente fantastico, il vento tra i capelli e quella sfida costante con il cronometro e con te stessa è un qualcosa che ti spinge sempre oltre i limiti! Io stavo per mollare dopo un’operazione e una delusione, invece grazie a mio marito e al mio allenatore sono tornata e ho ritrovato la motivazione! Nulla è impossibile, basta volerlo e la soddisfazione di essersi rialzati non ha prezzo.

Come ridurre i dolori del giorno dopo?

Una sana ed equilibrata alimentazione e integrazione, pre e post allenamenti, fisioterapia e molto stretching sono gli ingredienti per sentirsi sempre in forma e non stressare troppo il nostro corpo.

Il tuo segreto per sopravvivere alla fatica?

Bè, i segreti non si svelano, ma uno lo voglio condividere: circondarsi e condividere le fatiche con persone positive.

Affrontate tutto con il sorriso e divertitevi sempre, anche quando sembra mancare il fiato.

Sipario

Appunto il sorriso. Stai a vedere che il segreto sta tutto qua.

E allora: tre, due, uno: via…Ciak si gira! Anzi, si corre!

Non importa cosa trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre stai correndo. Il miracolo non è essere giunto al traguardo, ma aver avuto il coraggio di partire.

Jesse Owens

*Ecco la playlist suggerita dalla nostra Luisa Cuomo: 1) Foo Fighters – Best Of You 2) Muse – Time is running out 3) Hypnotized – Purple Disco Machine 4) When the sun goes down – Arctic Monkeys 5) On my mind – Jorja Smith & Preditah

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Elisabetta Mazzeo

Elisabetta, classe 1981. Ogni 18 anni un cambiamento. Prima la Calabria, poi Roma, ora Zurigo. Domani chissà. La mia sfida quotidiana? Riuscire nell’impresa di essere contemporaneamente mamma, moglie, giornalista, scrittrice e ora anche blogger. Ore di sonno: poche. Idee: tante. Entusiasta, curiosa, caparbia, sognatrice. Scrivere è un’esigenza. Una lunga gavetta nei quotidiani e nelle tv locali, poi l'approdo come inviata di Sport Mediaset. Non ho dubbi: il mio è il mestiere più bello del mondo. Una passione prima che un lavoro. Oggi ricopro l'inedito ruolo di vicedirettore a distanza di Retesole, l’emittente che mi ha visto crescere umanamente e professionalmente. Divoro libri e due li ho anche scritti, mi nutro di storie di sport, ma non solo. Scatto e colleziono foto, mi alleno quanto basta per non sentirmi in colpa e in compenso macino chilometri armata di scarpe da ginnastica e passeggino. L'arrivo delle mie due figlie ha rimodulato le priorità della mia vita. E adesso è con loro e per loro che continuo a mettere le mie passioni in campo. #CaparbiamenteSognatrice

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