Vorrei svegliarmi tra cinque anni

Vorrei svegliarmi tra cinque anni

Vorrei dare una sbirciatina a come sarà il mondo quando ormai questa storia ce la saremo lasciata alle spalle.

Io sono tra quelli che credono nell’esistenza della pandemia e hanno ben chiaro che il problema più grande al momento è arginare il virus per non mandare al collasso il sistema sanitario.

Sono convinta, inoltre, che prima o poi ne usciremo quindi immaginando di poter fare un salto nel futuro sarei curiosa di vedere come si saranno evolute alcune questioni.

Guardando un panorama e immaginando di svegliarmi tra cinque anni

Lo smart working

Mi piace pensare che tra cinque anni lo smart working sarà una pratica adottata dalla maggiorparte delle aziende. Immagino la vita dei miei amici senza le due ore giornaliere di spostamenti per recarsi sul posto di lavoro. Immagino pranzi salutari, invece di tramezzini pieni di maionese, più tempo trascorso in famiglia, maggiore produttività, minore inquinamento e persone meno stressate.

Il trasporto pubblico

Mi piace pensare che l’aumento della richiesta di biciclette elettriche, dopo tutto quello che avranno causato gli affollatissimi mezzi pubblici, ne avrà abbassato i costi e che saranno quindi accessibili a tutti; che per questo motivo le città avranno costruito ciclabili dal centro alla periferia e potenziato il trasporto su strada così da non dover più, neanche in tempi di pace, attraversare le città come sardine e rischiare di trasmettersi più neanche un raffreddore.

Il reddito di dignità

Mi piace pensare che dopo cinque anni la società si sarà resa conto finalmente che non esiste ricchezza se non è condivisa; che se nel ventunesimo secolo esiste ancora, nel disinteresse generale, chi non può permettersi il minimo sostentamento non ci si può ritenere una società civile. Immagino, quindi, che ci sarà un reddito di dignità garantito per tutti quelli che non hanno un lavoro. Immagino anche che siccome il problema ha riguardato tutta l’Europa e che in ogni piazza del nostro continente si saranno susseguite manifestazioni, scontri, scioperi e guerriglie, i Governi avranno capito che prima di ogni maledetto calcolo economico, prima di ogni stramaledetto spread, pil, deficit o tasso d’interesse viene la dignità dell’essere umano.

La sanità

Mi piace pensare che tra cinque anni ogni città, ogni capoluogo, ogni piccolo paese di provincia avrà le sue strutture sanitarie di riferimento dove potersi far curare con la stessa uguale competenza, premura e professionalità su tutto il territorio nazionale. Immagino che vista la crisi che avremo attraversato e i morti che avremo contato, in futuro ci saranno efficaci protocolli di emergenza da attivare in caso di cataclismi, pandemie o discesa di alieni sulla terra perchè è impensabile che di fronte al prossimo ostacolo il mondo possa fermarsi di nuovo perchè non ci sono sufficienti posti letto. Dai, in fondo stiamo progettando di andare su Marte e magari tra cinque anni ci arriveremo, vuoi che non ci faremo trovare pronti con dei sistemi sanitari con i controfiocchi di fronte alla prossima catastrofe sociosanitaria?

Il vaccino

Mi piace pensare che tra cinque anni verrà assegnato un premio nobel a chi avrà scoperto il vaccino contro il Covid19. Immagino anche che allora sarà chiaro quando è stato scoperto e da chi.

I negazionisti

Chissà se tra cinque anni, quando saremo tornati alle nostre vite più o meno normali, le persone che non credevano alla pandemia, che pensavano di essere stati ingannati dai Governi di tutto il mondo, dai giornali di tutto il mondo, dai medici di tutto il mondo e dai concittadini di tutto il mondo, si saranno ricredute. Chissà se, invece, continueranno ad addossare colpe ai loro simili per essere stati complici della più grande dittatura sanitaria della storia. Mi piace pensare che si saranno ricredute, ma oltremodo mi piace pensare che i personaggi politici di spicco che hanno gettato benzina su questo fuoco in maniera subdola e cinica e meschina saranno estromessi dalla vita politica per sempre.

Una società libera dalla paura per il diverso, dall’intolleranza, dall’ignoranza, dalla guerra tra poveri. Mi basterebbe svegliarmi in un mondo che, pur con tutte le sue complessità, coopera per raggiungere la felicità collettiva. Ecco, forse mi basterebbe vedere questo se potessi svegliarmi tra cinque anni.

Martina Vassallo

Una passione, quella per la Comunicazione, e tanti strumenti diversi per attuarla. Dal giornalismo alla fotografia, passando per uffici stampa, videomaking e scrittura. Dopo la Laurea, la tessera da Pubblicista e gli anni da cronista, ho girato cortometraggi, spot e documentari. Per non farmi mancare niente, ho anche aperto un'attività nel wedding. In questo blog uso le mie esperienze per parlare di vita, sentimenti e ricerca interiore. Riflessiva, sì. Ma sempre con un pizzico di allegria, perchè per affrontare le profondità è meglio viaggiare leggeri.

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