Quando la memoria diventa un alleato fedele a cui affidarsi.

Quando la memoria diventa un alleato fedele a cui affidarsi.

Mi capita spesso nella vita di essere additata, grazie alla mia memoria, come un’agenda vivente. Ho la virtù di ricordarmi date e luoghi, eventi vari, dettagliatamente. 

memoria eidetica

Avere una memoria visiva o meglio chiamata “eidetica” mi ha sempre aiutata lavorativamente. 

Quella emotiva è un’altra cosa; per esempio mi ricordo perfettamente il giorno in cui mio marito mi chiese di sposarlo, il giorno del test positivo di gravidanza o tutti quelli delle ecografie di mia figlia.

È normale, direte. 

Diventa forse anormale quando la mia memoria arriva a ricordare tutti questi eventi anche della mia migliore amica o di mia sorella. Credo che si attivi in me uno spazio emotivo di archiviazione per le cose che credo importanti.

Ma c’è spazio in me anche per quello meno importante.

La passeggiata come tante altre in quel luogo anonimo che in me partorisce un ricordo di un posto e di un giorno preciso. 

Credo che tutto scaturisca un ricordo, da lì un qualcosa che incide, nel cuore o nella mente quello che non si vuole far morire sotto il peso del tempo. 

Io sono quella che ricorda anche il giorno della pulizia dei denti fatta l’anno scorso, il vaccino della bimba che farà tra 6 mesi, cosa mi ha regalato al Natale di 3 anni fa mio cognato o il giorno di quel colloquio nel 2008, come ero vestita o quello che ho fatto successivamente. 

Alcune amiche usano la funzione: “chiediamolo a Manu che lei sicuramente se lo ricorderà chi eravamo quella volta”.

Quella volta è un incontro di vent’anni prima con una quindicina di persone, sembra che mi sfidino.

Mi fa sorridere e pensare che c’è gente che del giorno prima non si ricorda cosa ha scritto nella chat di whatsapp. 

Che tante volte ringrazio il cielo di averglielo scritto e non detto a voce. 

Non deve essere qualcosa di memorabile per rimanermi inciso, ho la facoltà di ricordarlo e spero che la mia mente mi assista per tanto altro tempo. 

La memoria fotografica può essere asettica, impulsiva e a breve termine.

Per il mio lavoro è stato fondamentale, pulsanti nuovi, ordine di cavi in una matrice, o anche semplici procedimenti in sequenza da imparare velocemente.

memoria

La memoria emotiva invece è capace di farti ricordare anche un singolo albero in un intero bosco e rievocare i momenti vissuti che lo hanno reso importante. Ed è capace che non lo dimentichi più.

Per una come me i luoghi della vita diventano mappe visive, oggetti normali all’apparenza regalano centrifughe di emozioni e date che scandiscono valanghe di ricordi. Ho solo la fortuna di tenere per me qualcosa che negli altri il tempo porta via con sé.

La memoria è l’arma migliore per contrastare il tempo e lo spazio. 

Abbiamo la possibilità grazie ad essa di far diventare un momento vivo o semplicemente immortale. Lunga vita alla memoria. 

Emanuela Impieri

Mi chiamo Emanuela Impieri, sono nata a Roma 34 anni fa. In passato, la mia timidezza mi ha portato a guardare il mondo senza essere guardata, nascosta dietro la macchina da presa, la mia più grande passione. Ho curato la regia e scritto la sceneggiatura di vari cortometraggi per poi approdare alla tv locale romana, prima a "canale 10" poi per undici anni nel reparto tecnico di Retesole essendone anche la responsabile, per arrivare a collaborare con le tv nazionali. Sono stata docente di dieci Master in Giornalismo Radiotelevisivo per Eidos Communication. Mi piace lavorare e far la differenza proprio in quei settori in cui le quote rosa sono latitanti. Ho cambiato tutto per questo lavoro, città, amici, un’intera vita, finché un matrimonio e una bimba hanno rimescolato le carte per rinnovare tutto di nuovo. Per loro mi diletto a “mettere a fuoco” la mia vita sull’altra passione; cucinare, prima che per gli altri diventasse una moda. Perchè “Cucinare è come Amare o ci si abbandona o si rinuncia”. Il mio stile di vita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *