Cara Virginia Raggi ti scrivo

Cara Virginia Raggi ti scrivo

Isabella è un’insegnante. Tutte le mattine, che piova o ci sia il sole, lei esce di casa presto per andare a svolgere uno dei lavori più importanti, quello di far crescere bene le generazioni future.

Ogni giorno Isabella, come tanti altri lavoratori romani, va ad attendere il suo auto alla fermata. Che faccia freddo o caldo lei aspetta. Anche se dal 2019 ha una diagnosi di Fibromialgia e la lunga permanenza al freddo invernale non aiuta affatto le sue articolazioni così quando arriva a lavoro i suoi muscoli le fanno talmente male da trattenere a stento le lacrime di dolore.

Isabella dopo aver toccato con mano una situazione insostenibile ha inviato vari reclami all’ATAC senza però ricevere una reale risposta.

Cara-Virginia-ti-scrivo
Cara Virginia Raggi ti scrivo

A questo punto, spinta dal disagio e dall’esasperazione, l’insegnante si è rivolta direttamente a Virginia Raggi, tramite email e pagina Facebook. Anche in questo caso però non ha ricevuto riscontro.

Noi di Distantimaunite abbiamo deciso di condividere la frustrazione di Isabella e di aiutarla.

Cara Virginia Raggi ti scrivo
Cara-Virginia-ti-scrivo

Alla cortese attenzione della Sig.ra Sindaca Virginia Raggi.

Buongiorno, Mi chiamo Isabella Raffa e sono un’insegnante. Da settembre ad oggi, dal lunedì al venerdì, ogni mattina mi sposto per andare a lavorare. Prendo la linea 301 alla fermata Lepanto, direzione Grottarossa. Da settembre ad oggi, nella fascia oraria tra le 7.15 e le 7.45, ad attendere il suddetto autobus alla banchina, si ammassano decine e decine di persone. Io faccio parte di questa massa. Un autobus che, quando non arriva in ritardo, non può certamente accoglierci in modo consono.

Vivo questa situazione ogni mattina e la stanchezza si è ormai fatta insopportabile. Per mesi, alla stregua di un carro bestiame, 40/50 esseri umani salgono, fondendosi in questo carnaio che è il 301.

Siamo troppi. Qualcuno alle curve barcolla, c’è chi è anche caduto. 

Cara-Virginia-Raggi-ti-scrivo
Cara Virginia Raggi ti scrivo



Già in periodi di cosiddetta normalità, queste sarebbero condizioni di trasporto inumane. Anziché intensificare le corse durante una pandemia, si è pensato addirittura di diminuirle. In un periodo storico in cui sono state chiuse attività commerciali di ogni sorta, millantando una presunta tutela della sicurezza e della salute dei cittadini e mettendo in ginocchio l’economia del paese, fare viaggiare così quei “privilegiati” che il lavoro non lo hanno ancora perso, è a dir poco deplorevole.

Ritengo sia necessario immettere urgentemente almeno due corse supplementari durante la fascia oraria sopracitata.

Dal 2019 ho una diagnosi di Fibromialgia. Aspettare in fermata al freddo invernale, per poi dover stare in piedi durante tutto il tempo di percorrenza della tratta, fa sì che le mie articolazioni e muscoli mi facciano talmente male da arrivare a scuola trattenendo a stento le lacrime di dolore. 

Ho già scritto due reclami alla ATAC, la quale mi ha risposto di dover scrivere all’indirizzo “romamobilita.it“, per sporgere questo tipo di reclamo. Ho effettuato la registrazione e l’accesso anche lì. Pare che il mio account non sia stato ancora abilitato, o in alternativa, che sia stato addirittura bloccato. È un continuo rimando a qualcun altro; un perpetuo scarico di responsabilità, di deleghe, in cui ciascuno si lava le mani e nessuno vuole dare una risposta.

Scrivo a Lei per disperazione autentica, Sindaca della capitale d’Italia e non di un paese del terzo mondo, nella speranza che vorrà e saprà prendere in carico la mia richiesta di aiuto, provvedendo concretamente il prima possibile.


La ringrazio in anticipo.
Cordialmente,
Isabella Raffa “.



Facendoci portavoce della denuncia di Isabella, abbiamo contattato l’Assessore alla Città in Movimento della Capitale, Pietro Calabrese.

E almeno a un minimo obiettivo siamo giunte.

L’Ufficio dell’Assessore si è subito attivato, interpellando Roma Servizi per la Mobilità, essendo la questione di loro competenza, la quale ha fatto sapere che: sulle frequenze e corse della 301 sarà compiuto un attento monitoraggio. Per quanto riguarda la registrazione al sito romamobilita, l’account della signora si è autobloccato avendo lei digitato la password sbagliata per 99 volte. Ora e’ stato comunque riabilitato dai nostri tecnici.

Le prime risposte sono arrivate!

E mentre andavamo in pubblicazione ci è giunto un aggiornamento da parte di Isabella alle h. 17,30 circa di venerdì 5 febbraio, mentre lei stessa viaggiava sulla linea 301. Ci ha confermato l’effettiva riattivazione del suo account su romamobilita ma ci ha confidato che la condizione del trasporto pubblico è ancora da rivedere.

Linea 301 h. 17,30 circa

Queste le sue parole:

Grazie mille! Dovevate andare voi a bussare alla loro porta per avere dei risultati. Però ci tengo a precisare che io non ho inserito 99 volte la password, come sostengono loro. Prima di tutto perché era la prima volta che creavo il profilo. E poi 99 volte… ci vuole un certo impegno per farlo!

Comunque il servizio aggiuntivo che io dichiaravo necessario, per Roma Servizi per la Mobilità sembra consistere nel transennare i posti, quindi in pratica diminuendo quelli a sedere. Questa è la situazione che ho trovato questo pomeriggio. Meno posti, senza prendere in considerazione il bisogno che la gente ha di accedere ai mezzi pubblici e ovviamente, ancora, non incrementando le corse.

Isabella, siamo contente di essere riuscite a fare un passo in avanti. E resteremo senza dubbio in contatto per sapere come si svilupperà la vicenda.

Distantimaunite è pronto ad accogliere le istanze e le segnalazioni di tutti, cittadini e parti istituzionali.

SEGUI DISTANTI MA UNITE! Se ti è piaciuto l’articolo lascia qui di seguito il tuo commento e partecipa al nostro sondaggio perché La tua opinione conta! E soprattutto non dimenticarti di seguire le nostre pagine social Facebook , Twitter e Instagram! Ti aspettiamo con un ricco calendario ogni giorno pensato per voi!

distantimaunite

Magazine digitale di intrattenimento. #unpezzoallavolta selezioniamo storie e interviste per raccontarvi il mondo, a modo nostro. "Non chiederci perché siamo uguali, scopri perché siamo diverse".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *