Il Made in Italy e la A di arredamento

Il Made in Italy e la A di arredamento


Ogni evoluzione umana ha portato alla nascita di nuovi stili, ogni rivoluzione ha creato nuovi generi di espressione. Come ho accennato nella A di Abbigliamento, continuiamo il viaggio all’interno di uno dei marchi più famosi al mondo. Il made in Italy e la A di Arredamento.

Ciò che è nato semplicemente per rendere più confortevole e pratico il nostro quotidiano, di anno in anno, ha cambiato ruolo fino a diventare una vera e propria arte…o quasi!

Da sempre la storia dell’arredamento è sempre andata di pari passi con la storia dell’uomo.

In Italia sono gli anni ’60 quando inizia a cambiare il concetto di arredamento. Si comincia a comprendere che arredare una casa non significa renderla semplicemente funzionale ma vuol dire animarla e abbellirla. Così dopo aver lavorato per parecchio tempo senza le luci della ribalta, nel 1961 a Milano nasce “Il Salone Internazionale del Mobile”. L’arredamento da adesso in poi non passerà più inosservato.

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Il made in Italy e la A di arredamento


Verso la fine degli anni 50 infatti i grandi disegnatori e gli importanti architetti, iniziarono a irrompere sulla scena. Disegnando mobili e divenendo sempre più fondamentali all’industria del mobile.

Sono gli anni in cui in Italia inizia ad emergere uno stile. Proprio grazie ai nuovi divi, ovvero i designer, che danno lustro al nostro Paese. Aumenta di conseguenza anche la produttività, che si concentra principalmente nel nord-est italiano.

C’è da dire che l’arredamento non è mai stato considerato un’arte a sé stante. Sono gli artisti ovvero i tappezzieri, i falegnami e i pittori, che hanno creato e creano l’arte stessa dell’arredamento.

Sono gli arredatori o, sempre più spesso “l’uomo comune” con la passione del design, a plasmare nuovi stili. E moltissime sono state le tendenze che si sono susseguite nei decenni.

Quello che per molto ha riempito le case degli italiani è lo stile classico. Poi con gli anni 70/80 il moderno ha iniziato ad affacciarsi anche da noi. Il contemporaneo invece è arrivato per traghettarci verso la tendenza che oggi risulta essere la più ricercata. Quella del design. Con i grandi architetti che hanno messo il proprio estro alle dipendenze delle aziende di rilievo.

Il made in Italy ha cavalcato e “mischiato” tra loro i vari stili. Per creare ogni volta una nuova espressione da amare e da mostrare. E soprattutto da esportare nel mondo.

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Il made in Italy e la A di arredamento


Quando parliamo di arredamento subito ci vengono in mente: divani, comò e armadi. Però non è solo questo, è molto di più.

L’arredamento è anche “vestire” una casa. E’ una tenda tagliata e cucita a
mano da un tappezziere nella sua bottega, che rende unico quel pezzo. E’ un tappeto datato posto sotto il tavolo di un salone contemporaneo. E’ una lampada moderna messa su quel mobile dello studio così spudoratamente
antico.

Quando tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 nasce il made in Italy, il nostro Paese diventa padrone del mercato dell’arredamento.

Ci hanno traghettato verso questo primato gli artigiani, che per primi hanno lavorato e modellato il legno. È merito dei tappezzieri, che hanno dato carattere alle nostre finestre e hanno cambiato abito ai nostri divani. Fino a quel momento le sedie e i tavoli erano solo strumenti necessari alla nostra quotidianità. Piano piano sono diventati veri e propri elementi di arredo.

Gli architetti sono arrivati dopo, divenendo la mente di quegli artigiani

L’architetto Elena Cardilli è una professionista che conosco bene. Con lei mi diverto spesso, da appassionata, a confrontarmi.


D: La prima curiosità che mi viene di domandarti è: un architetto da dove inizia per arredare una casa, quale è l’elemento su cui gira tutto?
R: Il punto di partenza è senza dubbio l’identità del luogo che restituisce sempre suggerimenti e suggestioni intellettualmente e tecnologicamente oneste, e quindi giuste.

D: Quale è lo stile che identifica di più l’Italia nel mondo. Mi spiego: cosa fa dire “questo è proprio lo stile italiano”? Se c’è ovviamente. R: Quello dei grandi maestri tra gli anni 50 e 80. Mollino, Bo Bardi, Castiglioni, Albini. Anche se in realtà non c’è un vero stile italiano, i maestri hanno creato modelli che sono rimasti nell’immaginario collettivo e che vengono continuamente ripresi.

E’ sempre bello parlare con Elena, per la sua competenza e completezza. Infatti oltre ad essere socia di uno studio è anche proprietaria, insieme alle sue colleghe, di un negozio di arredamento nel centro di Roma, Dispensabile.

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Il made in Italy e la A di arredamento

Oggi il nostro Paese rimane leader del settore e il made in Italiy anche in questo campo è diventato sinonimo di garanzia e di buon gusto. E questo ha permesso alle aziende produttrici di continuare a rinnovarsi senza mai perdere il primato nelle vendite e nelle consulenze.

Comunque… che siano classiche, moderne o contemporanee le nostre case ci piacciono perché sono nostre. Perché quel tavolo, quel letto e addirittura quella tenda ci somigliano talmente tanto che quando le guardiamo sorridiamo. Esattamente come sorridiamo quando vediamo un uomo che ci piace…ma forse gli arredi li cambiamo un po’ meno spesso!

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