Lo sport per tutti, nessuno escluso

Lo sport per tutti, nessuno escluso

Vorrei far crescere il movimento Paralimpico in Italia. Il mio sogno è che raggiunga, entro 8 anni, lo stesso livello di quello Olimpico. Questo richiederà uno slancio culturale, un cambio di mentalità e tanta energia che arriverà soprattutto dai bambini.

Bebe Vio

Ormai mancano pochi giorni all’inizio delle Olimpiadi e poco dopo ci saranno anche le Paralimpiadi. Un’estate di sport azzurro iniziata già alla grandissima. Uno squadrone azzurro agguerrito come non mai e con tantissime ambizione da medaglia. Lo abbiamo visto intervistando la nostra velocista Martina Caironi e a difendere il tricolore, tra gli altri, ci sarà anche un’altra ragazza fortissima: Bebe Vio.

Ormai famosa in tutto il mondo, la nostra schermitrice azzurra proprio in questi giorni ha lanciato un’accademia gratuita che permette a ragazzi tra i 6 e i 18 anni di accedere allo sport. Un’iniziative enorme per il movimento sportivo italiano perché se c’è qualcosa che può abbattere le barriere è proprio lo sport. E anche Bebe Vio.

Fortemente voluta, la Bebe Vio Academy (BVA) è la prima accademia italiana a favore dello sport inclusivo con l’obiettivo di coinvolgere alla pratica dello sport ragazzi con disabilità fisiche e normodotati. Ricordo una frase di Martina Caironi a proposito delle protesi che utilizzano gli atleti per correre. Ai tempi di Oscar Pistorius sembravano una novità, ma in realtà già esistevano da molto tempo. La tecnologia ma anche iniziative come questa aiutano lo sport paralimpico.

Chi ha in famiglia un ragazzo con disabilità sa cosa significa. Le possibilità di scelta sono sempre molto limitate. Esperienze come la Bebe Vio Academy permettono a questi ragazzi di uscire dal loro guscio e a rimettersi in gioco. E credetemi, non è una cosa da poco. Anzi.

Lo sport per tutti. Ma proprio tutti

L’organizzazione della Bebe Vio Academy è affidata ad art4sport Onlus, l’associazione nata per volontà della campionessa mondiale e dei suoi familiari che lavora da anni per promuovere lo sport come strumento di integrazione sociale e di realizzazione personale. Al progetto collabora anche il colosso NIKE.

Abbattere le barriere fisiche e psicologiche che ancora bloccano troppi bambini e ragazzi con disabilità e contribuire alla creazione di una comunità integrata dove lo sport diventa strumento di inclusione, partecipazione e divertimento: questo il vero scopo dell’accademia.

Dopo tanti anni di esperienza – spiega Bebe Vio – con art4sport abbiamo capito quanto siano importanti le attività sportive nel percorso di crescita dei bambini e dei ragazzi con disabilità. Adesso la casa di queste attività sarà la Bebe Vio Academy e faremo sport tutti insieme, normodotati e disabili. E vedrete quanto è figo ed appassionante lo sport!

L’accademia offre un programma di attività multi-sportive rivolto, appunto, a bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Cinque le discipline che potranno essere provate: calcio, atletica, basket in carrozzina, sitting volley e scherma in carrozzina. Ogni anno sarà diviso in due periodi, ciascuno di quattro mesi, all’interno dei quali si svolgeranno le sessioni di allenamento due volte a settimana.  Durante i quattro mesi, ogni partecipante avrà l’opportunità di sperimentare i cinque sport praticandoli in modo differente dall’ordinario, avendo così la possibilità di acquisire esperienze nuove e di grande accrescimento personale. 

Oltre alle sessioni sportive, i bambini iscritti potranno vivere importanti momenti quali attività educative, per far scoprire e imparare la pratica sportiva, ma anche partecipare a workshop dedicati e incontri con gli atleti Nike. Come tutte le vere accademie di sport, coloro che, una volta sperimentate le diverse discipline sportive dovessero appassionarsi ad una di esse, verranno indirizzati alle società sportive ( al momento all’interno del Comune di Milano dove è nata l’accademia, in futuro su territorio nazionale).

Il progetto merita di essere conosciuto per tanti motivi, primo fra tutti perché in Italia non esistono accademie di questo tipo. L’inclusione che ne deriva per i ragazzi che hanno disabilità fisiche è enorme. E diventa una gioia anche per le famiglie. E chissà che proprio dall’accademia di Bebe Vio non ci siano i campioni azzurri paralimpici di domani. Per farci urlare sempre “Forza Italia”.

.BEBE VIO Photo Augusto Bizzi

#ostinatamenteEclettica

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Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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