Cosa sarebbe successo se….

Cosa sarebbe successo se….

Chissà cosa sarebbe successo se…. a questo ho pensato quando é terminato il film “4 metà” su Netflix.

4 metà
Cosa sarebbe successo se….

Una coppia di ragazzi sposata decide di invitare a cena 4 amici per mettere in dubbio questa teoria.

“Se io sono una mezza mela, rossa, tonda, non cercherò una mezza mela stretta. Ne incontrerò una un pó ammaccata e se mi piace farai in modo di somigliargli un po’.

Trovare un’anima gemella. Non la propria anima gemella.
Perché quando sei in una relazione, cambia!”.

Ed é cosi che alla fine del film vediamo chi sceglie chi, nonostante le convinzioni, le differenze, le prime impressioni.

Chissà ….


Il dottor John Gottman lo chiama il momento della “sliding doors”, riferendosi al film di Gwyneth Paltrow del 1998 “Sliding Doors”, in cui una donna vive due vite alternative dopo aver perso un treno. Qui i momenti della “porta scorrevole” sono gli incidenti quotidiani o le decisioni apparentemente irrilevanti che influenzano le relazioni in modo negativo o positivo.

A milioni di anni luce-Daiana Lou

Le richieste di attenzione e di connessione emotiva creano momenti “sliding doors”. Quando dici “ti amo” o ti lamenti del tuo capo, vuoi una risposta dal tuo partner che riconosca e/o ascolti la tua richiesta. Il modo in cui il tuo partner risponde può impostare la tua relazione su alcune traiettorie diverse (da cui il riferimento a “Sliding Doors”). Quando il tuo partner non risponde o si allontana dalla richiesta, inizi naturalmente a perdere fiducia in lui. Le ragioni della mancata connessione sono spesso il risultato dell’indifferenza, non della malizia. Tuttavia, si sommano nel tempo, creando sistemi complessi.

Quindi cosa sarebbe invece successo se avesse ascoltato e raccolto la richiesta del partner?

Sarebbe successo che…

Io caratterialmente vivo le cose a pieno. Anche le litigate. Finché non ho finito di spiegare la mia idea, per me non é finito nulla. Il dubbio che emerge dalla frase stessa “cosa sarebbe successo se…” a me mette ansia, non potrei vivere con il dubbio. Quindi le storie le ho sempre chiuse io, mai avrei potuto chiuderle mesi prima. E ho vissuto situazioni in cui ho capito che le mie scelte avrebbero cambiato la mia vita completamente. Da un paese all’altro, da fidanzatini a conviventi, parliamo di due uomini diversi. L’ho fatto perché, certo, come dicono nel film, ci deve essere una base: piacersi. Mi sono resa conto che era la scelta giusta. Quindi sì, io credo nella metà della mela, bio, ma sempre mela (Piccolo riferimento a Zelig. A buon intenditore poche parole!).

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Anna Piccolomini

Come si chiama mamma? Piccolomini Anna. È grassa o magra? Grassa. È Bassa o alta? Alta. Cosa le piace mangiare? Pasta e anche un po' di gnocchi. Come le piace vestirsi? Bene. Quanti anni ha? 3 come me. Quale regalo vorresti fare alla mamma? Una macchina telecomandata. Chi ama la mamma? Io e non papà. Cosa fa la mamma? Sta con me e Leonardo. Di cosa ti parla sempre la mamma? Di non dire brutte parole. Dove vuoi viaggiare con la mamma? Alla scuola e all'asilo. Cosa vuoi fare da grande? Accompagnare un bimbo all'asilo. Di cosa ha paura la mamma? Di perdere il bus. Cosa piace alla mamma? Mangiare. Cosa fa arrabbiare mamma? Quando lancio le macchinine e dico brutte parole. Ecco come mi vede mio figlio. Mi descrive di sicuro come una donna sposata con due figli, che lotta ogni giorno per lavorare nel sociale. Vivo a Lussemburgo ma sono anche originaria di questo Paese e per metà pugliese. Amo il rosa da sempre e mamma dice che ho una classe innata. Amo osservare e mi lascio andare solo con le persone che amo. La mia prima impressione è sempre quella giusta.

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