San Francesco d’Assisi, il Santo amato dal popolo

San Francesco d’Assisi, il Santo amato dal popolo

Martedì 4 ottobre si festeggia San Francesco d’Assisi, in assoluto il Santo più amato dal popolo, nonché Santo protettore del nostro Paese.

Siamo tutti d’accordo, almeno credo, sulla potenza di Francesco d’Assisi e sul piglio che ha tra i fedeli e non. Spesso mi sono chiesta il perché? Cosa ha di più rispetto a tanti altri Santi ugualmente dediti alla povertà e alla carità.

Probabilmente San Francesco d’Assisi nel nostro immaginario rappresenta la vera figura del Cristiano o come noi vorremmo che fossero i Cristiani e soprattutto la Chiesa Cristiana.

Partiamo dal principio. Francesco in realtà è stato battezzato con il nome di Giovanni in onore di Giovanni Battista ma poi convertito in Francesco proprio da suo padre Pietro che voleva rendere onore alla terra di Francia ove aveva trovato fortuna e soprattutto l’amore. Infatti sua mamma Madonna Pica era della Provenza emigrata ad Assisi. Proprio per questo Francesco parlava perfettamente il provenzale.

Da sempre ci è stato raccontato di come Francesco ad un certo punto si sveste dei suoi averi per dedicarsi totalmente, anima a corpo ai poveri. Ma non è stato poi così veloce la sua conversione. La storia ci dice che è il 1202 quando ha avuto il primo segno della Fede.

Francesco divenuto grande inizia a lavorare e ad aiutare suo padre che era un commerciante di stoffe.

Un giorno proprio lui chiede al Santo di recarsi a Roma per vendere le sue stoffe. Quando arriva lì vende tutto ma il ricavato lo da ai poveri che chiedevano l’elemosina per poi recarsi alle porte di San Pietro e dopo aver venduto le sue vesti e dato tutto ai mendicanti inizia a sua volta a mendicare.

Sono passati degli anni e Francesco combatte con i suoi sentimenti. È il 1205 quando mentre pregava nella Chiesa di San Damiano sente per tre volte il Crocifisso che gli chiede di ristrutturare la sua Chiesa. Alla terza volta Francesco torna a casa, prende le stoffe del padre le vende tutte insieme al suo cavallo. Il ricavato lo dona all’Abbate di San Damiano.

Il padre si infuria e inizia a pensare che Francesco iniziava a perdere la ragione. A quel punto il padre lo porta in piazza ad Assisi cercando la punizione pubblica e sperando che si ravvedesse. Ma tutto questo ha un effetto contrario. Francesco chiede il giudizio dell’autorità ecclesiale e quando il padre finisce di parlare lui si denuda davanti a tutti e inizia a recitare il Padre Nostro dopo aver detto a suo padre che fino ad allora era stato lui il padre in terra, da oggi avrebbe avuto il “Padre Nostro che sei nei cieli”.

Da lì in poi Francesco si dedica anima e corpo agli ultimi e ai malati. A coloro che nessuno tiene in mente, coloro che vengono messi agli angoli della vita.

A quel punto si rende conto che la sua vocazione chiede molto di più. Decide così di fondare l’ordine dei Francescani. Frati che come lui decidono di dedicare la propria vita al bene del prossimo. Con non poche difficoltà Papa Innocenzio III nel 1209 decide di dare il suo bene placido a questo nuovo ordine.

San Francesco vivrà tutta la sua vita in povertà aggregando alla sua vocazione laici e religiosi, nobili e gente del popolo. Il suo ultimo respiro lo esalerà il 3 ottobre del 1226. Nel 1228, dopo soli due anni, Papa Gregorio IX lo proclama Santo.

Negli ultimi anni della sua vita Francesco compone il Cantico delle Creature, una delle opere più belle e conosciute al mondo ancora oggi. Un’ode d’amore per la vita e le sue creature.

A lui si deve anche il primo Presepe Vivente della storia, infatti nel 1223 Francesco sulla strada per il ritorno in Umbria si ferma a Greccio nel territorio reatino e lì nella notte di Natale raduna la popolazione e rievoca la nascita di Gesù.

San Francesco d’Assisi è ancora un Santo vicino ai fedeli. Prezioso per i fedeli. Ancora oggi il Santuario ad Assisi, la Chiesa di Santa Chiara e quella di San Damiano raccolgono innumerevoli pellegrini.

Camminare per le vie di Assisi è un’esperienza catartica che ti porta a fare i conti con te stesso e con la tua anima. Che tu sia credente o meno.

San Francesco è una di quelle figure spirituali che mette in pace tutti.

Forse è il Santo che più di tutti si avvicina alla normalità ed è per questo che le persone si affidano a lui. Perché in lui sentono di essere comprese. San Francesco d’Assisi come detto muore il 3 ottobre e il 4 ottobre si festeggia San Francesco d’Assisi.

Laura Cardilli

#ostinatamenteottimista

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Laura Cardilli

Laureata in Sociologia, indirizzo Comunicazione e Mass media, da sempre mette al centro della sua vita proprio la comunicazione sotto tutti i suoi aspetti. Durante l’università prende il tesserino da giornalista pubblicista collaborando con due giornali romani, per molti anni solo la carta stampata le regala la gioia della professione di giornalista, poi, grazie ad un laboratorio di comunicazione incontra quella che per molti anni è stata la sua grande passione, la radio, per diversi anni ne è stata redattrice e anche speaker. La prima formazione è stata quella sportiva, calcio e tennis soprattutto, ma poi soprattutto attualità è stata autrice anche di alcune sue rubriche. Per molti anni abbandona le scene del giornalismo e lavora per una grande azienda italiana sempre nella comunicazione esterna. All’attivo ha la pubblicazione di un suo libro “L’eterna rincorsa” e la pubblicazione di qualche poesia. Appassionata di social media si definisce un’ironia e sarcastica…non sempre compresa. Dopo un po’ di tempo e tanta mancanza decide di riprendere a scrivere per Distanti ma unite. Il suo hashtag è #ostinatamenteottimista perché sostiene che niente e nessuno potrà farle vedere quel mezzo bicchiere vuoto.

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