Maranzana, il paese dei “pupazzi”!

Maranzana, il paese dei “pupazzi”!

C’è un paese, in Piemonte, tra Asti e Alessandria, che è famoso per i suoi “abitanti”. Questo paese è Maranzana, il paese dei “pupazzi”.

Questo piccolo borgo del Piemonte, nel passato, ha vissuto periodi idilliaci. Il paese era pieno zeppo di abitanti, circa un migliaio. Poi, come succede spesso a questi borghi, ha iniziato a spopolarsi: i giovani prima con l’università poi con il lavoro si sono spostati verso i grandi centri. E così gli abitanti sonos cesi a 300.

E in poco tempo, per molti, diventa il borgo fantasma.

Diciamo che ai maranzanesi questa definizione non è mai piaciuta. Anzi, ne erano proprio dispiaciuti e allora a qualcuno è venuto in mente di riportare “in vita” dei vecchi illustri cittadini del borgo.

Così, dalle mani superbe di una sarta di Maranzana sono rinati i babaci, ovvero pupazzi in piemontese. Da qui la definizione de il paese dei pupazzi.

Ma diciamo che questa intuizione non si è fermata alla semplice messa in macchina da cucire di pupazzi a sembianze umane. Dietro c’è stato molto, molto lavoro.

Una volta preso forma, i pupazzi, sono stati dislocati all’interno del paese: seduti fuori una cantina, al parco oppure tra i campi. Insomma, sono stati dislocati in modo tale da farli rivivere in momenti di vita reale e quotidiana.

Quindi è possibile trovare un’orchestra di fisarmoniche nel giardino del Castello di Maranzana, con tanto di direttore. Oppure, un carabiniere che mantiene l’ordine in paese; o ancora un medico che prescrive ricette ad un altro babacio.

Il borgo è pieno di questi cittadini così particolari da esser diventato una vera e propria attrazione per chi, in una domenica di primavera, estiva o autunnale, decide di fare una gita fuori porta.

Il paese però ha fatto molto di più. Ha creato, intorno ai babaci un vero e proprio percorso che porta a visitare l’intero paese.

Infatti, il ristorante del paese, su richiesta, prepara dei cestini per il pranzo al sacco, per tutti il disné. Per potersi avventurare in questa particolare scampagnata.

Si inizia con il Sentiero del Papa che porta direttamente nel Bosco delle Sorti. Dove ovviamente non può mancare un boscaiolo con tanto di “ascia” …sempre di pezza, ovviamente!

Ma se invece del pranzo al sacco si preferisce visitare il paese e fermarsi poi a mangiare seduti a tavola, gli agriturismi locali sono sempre pronti per delle ottime degustazioni. E nella cantina La Maranzana, invece, si possono degustare i vini locali.

Prima ho specificato che per chi è interessato per una gita fuori porta nelle giornate primaverili estive e autunnali, si passano giornate piacevoli. Questo perché in realtà in inverno, i pupazzi rientrano nelle proprie case. Quindi li possiamo trovare da aprile a settembre.

A meno che, ovviamente, non ci sia un evento particolare in paese e allora per l’occasione fanno festa anche loro e tornano ai loro posti. Per questo è bene tenere d’occhio le varie iniziative https://www.percorsimonferrato.com/maranzana-il-paese-dei-babaci

Ma perché Maranzana ha deciso di “distinguersi” così da altri borghi? Diciamo che abbiamo già visto che in Italia i borghi che iniziano a spopolarsi cercano un modo moderno di riemergere, ma questo dei pupazzi è senza dubbio un’idea originale e forse unica in Italia.

Nasce dall’esigenza dei paesani non solo di non far morire il loro amato paese, ma anche per raccontare la loro storia, la storia di un borgo del Monferrato astigiano. Ed è per questo che ogni babaciu rappresenta un abitante del passato.

Ad esempio, c’è il pupazzo marinaio, che rappresenta Giacomo Bove che verso la fine del 1800 si imbarca sulla nave Vega che aprì il primo varco a nord est.

Insomma, sta anche a noi, semplici spettatori, evitare che questi meravigliosi borghi, che rendono famosa la nostra Penisola non muoiano e allora, il periodo è quello giusto. Buona gita fuori porta a Maranzana.

http://www.ilpaesedeibabaci.it/

#ostinatamenteottimista

SEGUI DISTANTI MA UNITE! Sulle nostre pagine social: Facebook, TwitterInstagram e Telegram. Iscriviti alla nostra newsletter. E partecipa al nostro sondaggio perché La tua opinione conta!

Laura Cardilli

Laureata in Sociologia, indirizzo Comunicazione e Mass media, da sempre mette al centro della sua vita proprio la comunicazione sotto tutti i suoi aspetti. Durante l’università prende il tesserino da giornalista pubblicista collaborando con due giornali romani, per molti anni solo la carta stampata le regala la gioia della professione di giornalista, poi, grazie ad un laboratorio di comunicazione incontra quella che per molti anni è stata la sua grande passione, la radio, per diversi anni ne è stata redattrice e anche speaker. La prima formazione è stata quella sportiva, calcio e tennis soprattutto, ma poi soprattutto attualità è stata autrice anche di alcune sue rubriche. Per molti anni abbandona le scene del giornalismo e lavora per una grande azienda italiana sempre nella comunicazione esterna. All’attivo ha la pubblicazione di un suo libro “L’eterna rincorsa” e la pubblicazione di qualche poesia. Appassionata di social media si definisce un’ironia e sarcastica…non sempre compresa. Dopo un po’ di tempo e tanta mancanza decide di riprendere a scrivere per Distanti ma unite. Il suo hashtag è #ostinatamenteottimista perché sostiene che niente e nessuno potrà farle vedere quel mezzo bicchiere vuoto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *