WhatsApp: trovata la soluzione ai vocali interminabili… forse!

WhatsApp: trovata la soluzione ai vocali interminabili… forse!

Quanti di noi sono stati tenuti in ostaggio per lunghissimi minuti da qualche vocale di WhatsApp pieno di lungaggini e giri di parole? Più o meno tutti. Ecco, con la nuova funzione di velocizzazione dei messaggi audio quest’incubo finisce. Forse…

Gli sviluppatori dell’App di messaggistica istantanea più famosa al mondo devono aver capito che, per quanto comodi, i vocali stavano diventando una persecuzione per gli utenti.

Soprattutto quelli più lunghi di un minuto stavano entrando di diritto nella categoria “molestie social”. Così l’azienda ha pensato bene di trovare un escamotage per addolcire il lato oscuro di questa controversa funzione.

Scopriamo i vantaggi

Ascoltare il vocale al doppio della velocità significa risparmiare metà del tempo per fare quello che si stava facendo prima di essere interrotti dall’interminabile ascolto. I risvolti positivi sono innumerevoli.

Ad esempio, prendiamo il caso in cui il vocale contiene lo sfogo di un’amico sofferente per questioni di cuore. Grazie alla velocizzazione, il malcapitato non dovrà attendere 4’48” prima di ricevere la nostra risposta consolatoria, ma gliene basteranno 2’24”.

Oppure, mettiamo che un nostro cliente impieghi 6’34” per spiegare le modifiche che desidera apportare al progetto che ci è stato commissionato. Il buon uomo avrà una risposta ovviamente positiva e accondiscendente dopo appena 3’17”.

Insomma, i vocali veloci di WhatsApp entrano a gamba tesa nella top five delle soluzioni tecnologiche ai piccoli problemi della vita quotidiana.

Giusto qualche controindicazione…

Peccato solo per il fatto che qualunque intenzione di serietà impiegata nella fase di registrazione si perda tra le tonalità squillanti di un audio mandato a 2x.

Sentirsi dire “Non ce la faccio più, sto malissimo, ti prego dimmi che devo fare” dalla voce di Paperino che ha aspirato l’elio non aiuta di certo ad entrare in empatia con i sentimenti dell’amico sofferente di cui sopra.

Peggio ancora, se si tratta di un vocale professionale inviato da una persona che, giustamente, ci sta comunicando un’ importante informazione con un linguaggio forbito ed impostato, nell’ascoltare quell’audio al doppio della velocità la risata sarà garantita.

A quel punto per poter rispondere seriamente servirebbe una pausa, ma così facendo si perderebbero quei secondi risparmiati grazie al 2x.

E allora ecco che, per ovviare al problema “ridarella” ed essere al contempo reattivi come la società odierna richiede, arriva la soluzione geniale: rispondere semplicemente con un asettico messaggio di testo.

Considerazioni a margine

A questo punto, però, è lecito domandarsi se la velocizzazione possa essere la soluzione ai vocali interminabili o se non sia meglio, piuttosto, impedire agli utenti di registrare note più lunghe di 30 o 40 secondi. Come le segreterie telefoniche. Ve le ricordate? Se chiamavi una persona che non era raggiungibile potevi lasciare un messaggio in segreteria, ma se non ti sbrigavi ad argomentare in maniera concisa quello che volevi dire, venivi troncato senza appello.

Ecco, un ritorno al passato non sarebbe male. Anche perchè tutta questa reperibilità ci sta friggendo il cervello. Non abbiamo più tempo per i nostri pensieri, siamo sempre concentrati sui messaggi che ci arrivano dall’esterno, che siano vocali, lenti, veloci o velocissimi.

Quindi ok la comodità di comunicare al volo in qualunque momento quello che ci passa per la testa, che sia urgente o meno. Ma se c’è una cosa che i vocali veloci di WhatsApp ci hanno insegnato è proprio quella di sbrigarci a dire quello che dobbiamo dire perchè chi ci ascolta non può venire sequestrato al cellulare per minuti che diventano incredibilmente lunghi se trascorsi ad ascoltare un vocale.

Anche perchè alla fine, se si ha voglia di lunghe chiacchierate, c’è sempre il caro vecchio telefono o addirittura, finalmente, una bella conversazione in presenza dove se uno parla e l’altro sta zitto per più di due minuti di seguito, di solito, significa che l’ascoltatore non è più lì, ma in qualche viaggio mentale perso tra i suoi pensieri.

ps. Ovviamente per poter ascoltare i vocali velocemente dovete aggiornare Whatsapp sul vostro cellulare 😉

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Martina Vassallo

Una passione, quella per la Comunicazione, e tanti strumenti diversi per attuarla. Dal giornalismo alla fotografia, passando per uffici stampa, videomaking e scrittura. Dopo la Laurea, la tessera da Pubblicista e gli anni da cronista, ho girato cortometraggi, spot e documentari. Per non farmi mancare niente, ho anche aperto un'attività nel wedding. In questo blog uso le mie esperienze per parlare di vita, sentimenti e ricerca interiore. Riflessiva, sì. Ma sempre con un pizzico di allegria, perchè per affrontare le profondità è meglio viaggiare leggeri.

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