Unicità a colori

Unicità a colori

L’ictus prenatale. Le difficoltà motorie. I medici che prospettano un’esistenza da vegetale. Non parlare, non leggere e non scrivere. Adorare il gelato, correre e comprendere perfettamente tre lingue. Il talento, e la pittura. Unicità a colori. Opere quotate sul mercato internazionale. Frida Kahlo, l’arte e un esplosivo mondo interiore. Carica vitale, energia pura e un sorriso che spiazza. Il mondo degli “invisibili”, la disabilità e le barriere che crollano. Papà e mamma come ancore. I primi 15 anni di un’artista che splende.

Lei è Clara, nata a Firenze il 10 marzo 2006. Artista, imprenditrice, digital creator e modella richiesta in tutto il mondo. Le sue importanti difficoltà non hanno rappresentato un impedimento né per lei né per la sua famiglia, che ha stravolto i propri piani per seguirla e per assicurarle un futuro brillante. 

La storia di questo talento inizia dopo la sua nascita. Le viene diagnosticata una grave malformazione celebrale causata da un ictus prenatale. I medici comunicano alla famiglia che le prospettive per il suo futuro sono drammatiche. I suoi genitori però, mamma brasiliana e papà olandese-canadese, non si scoraggiano e riescono ad accompagnarla lungo un percorso di riabilitazione. E Clara sorprende tutti, con progressi insperati.

Non riesce a parlare, leggere e scrivere, eppure comprende perfettamente tre lingue: italiano, portoghese e inglese. Nonostante abbia difficoltà motorie, riesce a correre. Nonostante usi con difficoltà la mano sinistra, riesce a dipingere. E per comunicare non usa la voce… ma i colori.

  • L’impegno e la creatività

Clara Woods è una realtà. Il suo esempio di inclusione, il suo essere artista che si è fatto strada in tutto il mondo.

Osservandola sul suo profilo Instagram la vedo energica e attiva, con tanta voglia di divertirsi e giocare. E allora mi sono chiesta se anche lei avesse le sue giornate storte. Perché mentre noi ci facciamo prendere da crisi in mezzo al traffico oppure perché non troviamo le scarpe del numero giusto, lei combatte battaglie ben più rilevanti.

Ringrazio Betina Genovesi, mamma di Clara, che mi ha aiutata a capire un po’ di più del meraviglioso universo interiore di questa ragazza unica.

Clara è un’adolescente e vive le dinamiche tipiche di una ragazza della sua età, quindi anche malumori e inquietudine. Poi di carattere, da quando è piccola, è sempre solare, ma ha anche le sue giornate no. Specialmente perché è difficile trovare amici della sua età.

Eh sì, perché inutile nascondersi. Clara per la sua condizione non ha compagnia tra i coetanei.

Così a 6 anni inizia a prendere lezioni private di pittura. In questi anni la sofferenza morale e i dolori fisici sono insopportabili. Le sue opere ne risentono. E copre i suoi quadri con ampi strati di colore nero, se non arriva addirittura a distruggerli. Per un lungo periodo smette di dipingere. Riprende dopo tre anni. Clara è cresciuta, è più calma. Il suo percorso artistico la aiuta. Il male è smorzato e sovrastato dalla gioia del colore sulla tela.

Per Clara sono stati importantissimi. Il colore per lei è un modo di esprimersi e di vedere il mondo.

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Unicità a colori

Ulteriore svolta nella vita di Clara è il regalo di un libro illustrato. Sulla vita e l’arte di Frida Kahlo. Se ne innamora e ispirata dalla figura di Frida, ritrae l’artista messicana.

La giovane fiorentina è convinta che tra lei e Frida ci sia un legame speciale. Colpite entrambe da un evento tragico non si sono fatte condizionare, non ne sono state sconfitte. Dopo aver scoperto l’arte di Frida Kahlo, Clara Woods inizia a dipingere con nuovo slancio e con colori vivaci, dipinge sia con i pennelli che con le mani.

Tra i suoi principali soggetti ci sono tanti ritratti. Paesaggi e persone a cui è affezionata. Uno stile unico, determinato dal suo vissuto, dai sogni e dalle emozioni, con i momenti di gioia, di paura.

Clara conosce tre lingue, è una pittrice, è una modella e un esempio per tante persone nel mondo. 

Credo che lei non ne sia conscia al 100% delle proporzioni che il movimento ha preso, e di questo, da mamma, ne sono contenta perché può vivere in modo più leggero la sua età. E sono contenta anche di come ha affrontato il trasferimento negli Stati Uniti. Un cambiamento effettuato per tanti motivi. E’ un mio vecchio sogno nel cassetto e dal punto di vista lavorativo crediamo che ci siano tante nuove opportunità sia per noi che per Clara. Lei lo ha affrontato benissimo. E’ molto felice e in questo momento vorrebbe tornare in Italia solo per le vacanze, perché si trova molto bene a scuola.

Il mondo sta sulla punta delle mie dita.

La casa Azul – Marco Mengoni

Siamo circondati da persone straordinarie. La storia di Clara lo testimonia. Ci sono genitori che raccontano l’umanità, famiglie che si reinventano.

Mamma Betina e papà Carlo definiscono Clara una sfida continua. Quando pensi di aver capito tutto, devi ricominciare da capo. A causa delle sue limitazioni. O meglio, a causa dell’ambiente in cui viviamo, che purtroppo non è molto adatto a persone diverse. Diciamo che è un reinventarsi sempre. E trovare soluzione creative per spingerla e motivarla.

Davi, fratello di Clara, dice che è birichina. Mi provoca ma è carina. 

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Unicità a colori
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Dipingere è per Clara un mezzo per esprimersi e condividere il suo mondo interiore. Usa i colori al posto delle parole. Grazie all’arte riesce a comunicare in una lingua universale. La sua carriera artistica le permette di divulgare il messaggio che la vita può essere ricca, meravigliosa e stimolante, malgrado ogni “diversità”. Perché nessuno è un diverso.

Clara ha cercato se stessa. Un modo per essere presente nella realtà e per inserirsi nel quotidiano. Ha manifestato questo inaspettato talento per la pittura e nel 2018 ha avuto la prima personale a Firenze, con grande successo di critica e pubblico. È stata la prima artista minorenne in Italia che, a soli 12 anni, ha ricevuto il consenso dal giudice per l’apertura di partita iva. Momento essenziale e nodo cruciale nell’impegno di trovare il suo posto nel mondo, avere la sua indipendenza economica e realizzare i suoi sogni.

Le sue opere sono quotate sul mercato internazionale e vendute in Europa e oltreoceano.

Intensità dei colori acrilici, grandi tele, le tinte forti dell’adolescenza, quella vissuta e quella immaginata. Ha esposto in 18 città tra cui Roma, Londra, Miami e Kobe. In attesa di esporre una personale a New York, come Frida Kahlo.

Frida, la sua ispirazione e la sua forza. A lei rivolge il pensiero nell’impegno e nella passione nella sua produzione artistica.

C’è un dipinto a cui Clara tiene in modo particolare, ed è proprio il primo ritratto di Frida che ha fatto! 

Di sogni e desideri fino ad oggi Clara ne ha realizzati parecchi. Il prossimo?

Poter fare una mostra senza avere paura delle restrizioni o che i contagi possono alzarsi. 

Ci sono storie che si possono raccontare con le parole, altre con la musica, quella di Clara va raccontata necessariamente con i colori e le tele.

Il mio ringraziamento va a Betina, la mamma di Clara, che mi ha aiutata in questo racconto. E soprattutto bisogna dirle grazie, perché è per la sua dedizione che oggi il mondo può godere di un’artista incredibile. E’ per la sua caparbietà che una ragazza oggi riesce ad esprimersi e a comunicare, forse meglio di tante altre persone.

Clara ha dimostrato e dimostra che non è necessario sforzarsi per far parte della cosiddetta normalità. Usando mezzi alternativi, rappresentando un’ispirazione per tutti coloro che si trovano ad affrontare difficoltà simili, aiutando altri talenti, che potrebbero restare invisibili.

Clara Woods è la prova che l’unicità è meravigliosa. In una vita da affrontare un giorno alla volta, senza mai mollare!

La sola cosa che so è che dipingo perché ne ho bisogno e dipingo sempre quello che mi passa per la testa, senza altre considerazioni

Frida Kahlo

#IrriducibilmenteLibera

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Sabrina Villa

Per Vasco “Cambiare il mondo è quasi impossibile -Si può cambiare solo se stessi - Sembra poco ma se ci riuscissi - Faresti la rivoluzione” . Ecco, in questo lungo periodo di quarantena, molti di noi hanno dovuto imparare nuovi modi, di stare in casa, di comunicare, di esternare i propri sentimenti. Cambiare noi stessi per modificare quello che ci circonda. Tutto si è fermato, in attesa del pronti via, per riallacciare i fili, lì dove si erano interrotti. I pensieri hanno corso liberamente a sogni e desideri, riflessioni e immagini e, con la mente libera, hanno elaborato anche nuovi modi di esternazione e rappresentazione dell’attualità. Questa è la mia rubrica e io sono Sabrina Villa. Nata a Roma e innamorata della mia città. Sono un'eclettica per definizione: architettura, pittura, teatro, cucina, sport, calcio, libri. Mi appassiona tutto. E' stato così anche nel giornalismo, non c'è ambito che non abbia toccato. Ogni settore ha la sua attrattiva. Mi sono cimentata in tv, radio, carta stampata. Oggi, come al solito, mi occupo di tante cose insieme: eventi, comunicazione, organizzazione. La mente è sempre in un irriducibile movimento.

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