Caro amico ti scrivo

Caro amico ti scrivo


Caro amico ti scrivo è la frase che penso ora se rivivono quella giornata.

È una mattinata come tutte le altre!

Sveglia alle 5, bacio i piccoli e mi alzo per prepararmi. Mentre mi lavo I denti controllo il cellulare. Auguro il buongiorno a tutti nel gruppo di famiglia e vado. Esco per prendere il bus che mi porta a lavoro, è ancora buio fuori chiamo mio marito. “Che succede?!” Mi chiede. Rispondo che ho paura, sono sola e la sua voce mi rassicura. Sono a lavoro, mi preparo il caffè,  bevo un bicchiere d’acqua e mentre il computer si accende controllo ancora il telefono e leggo un messaggio WhatsApp.

Caro amico ti scrivo che…

Caro amico ti scrivo


“Buongiorno Anna, Come va? I bambini stanno bene? E il lavoro ti piace ancora? Ho qualcosa da dirti, voglio dirtelo anche se non è facile! Mi è stato diagnosticato un cancro al seno😢 Ecco, prendo uno bello schiaffo! Devo essere operati l’11 e poi ci sono le cure. Sarà una strada difficile ma combatterò con tutte le mie forze… per Noah, ha bisogno di me. Abbi cura di te e, soprattutto, controllati regolarmente! “


Lei é un mia ex collega di 41 anni. Inutile dirvi che ho pianto un sacco per lei. Perché è il mio incubo più grande, in quanto mamma, di non poterci essere per I miei piccoli. Sono riuscita solo a mandarle un cuore e ha scriverle ” ti abbraccierei fortissimo se fossi li ora!”

Come affrontarlo..


Chiamo subito l’altra mia ex collega e mi racconta un pó cosa è successo ad Ana.

Poco dopo arriva il mio primo appuntamento di lavoro, una cara signora mamma di due figli a cui era proprio stato diagniosticato un cancro al seno durante la pandemia. Dopo averla aiutata e risposto a tutte le sue domande non posso fare a meno di chiederle come sta e il suo percorso con la malattia. Anche lei si chiama Ana e mi racconta che è una malattia che ti cambia per sempre. Mi chiede se la mia amica ha un marito che la ama, che la farastare tranquilla, la aiuterà con Il bambino. Ciò che subito mi sorprende è che Ana parla come un fiume che esonda. Non smetterebbe mai è ha bisogno di parlare.

Ho pianto ancora mentre lei mi raccontava la sua malattia. Non posso dirvi tutto nei minimi dettagli ma posso dire che documentandomi ho scoperto che è importantissimo stare vicino a queste persone non con le parole ma con i fatti. Affrontare la malattia in armonia è la cosa piú importante. Quindi niente messaggini smielati ma un aiuto concreto.

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Anna Piccolomini

Come si chiama mamma? Piccolomini Anna. È grassa o magra? Grassa. È Bassa o alta? Alta. Cosa le piace mangiare? Pasta e anche un po' di gnocchi. Come le piace vestirsi? Bene. Quanti anni ha? 3 come me. Quale regalo vorresti fare alla mamma? Una macchina telecomandata. Chi ama la mamma? Io e non papà. Cosa fa la mamma? Sta con me e Leonardo. Di cosa ti parla sempre la mamma? Di non dire brutte parole. Dove vuoi viaggiare con la mamma? Alla scuola e all'asilo. Cosa vuoi fare da grande? Accompagnare un bimbo all'asilo. Di cosa ha paura la mamma? Di perdere il bus. Cosa piace alla mamma? Mangiare. Cosa fa arrabbiare mamma? Quando lancio le macchinine e dico brutte parole. Ecco come mi vede mio figlio. Mi descrive di sicuro come una donna sposata con due figli, che lotta ogni giorno per lavorare nel sociale. Vivo a Lussemburgo ma sono anche originaria di questo Paese e per metà pugliese. Amo il rosa da sempre e mamma dice che ho una classe innata. Amo osservare e mi lascio andare solo con le persone che amo. La mia prima impressione è sempre quella giusta.

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