Cuore nero, un romanzo di luci e ombre

“Siamo chiaroscuri. Buchi pieni di buio da cui escono, a volte, fortuiti tagli di luce. E tu sei buono, l’ho visto subito. Sei arrabbiato, asserragliato in te stesso come un intrico di spine, ma sei buono. A differenza mia”.
Da tempo mi risuonava in testa questo titolo. Cuore Nero. Da tempo lo rivedevo spesso negli scaffali delle librerie, come storia incredibile, potente, intensa. Alla fine me lo hanno regalato per Natale. Il destino.
Cuore Nero è molto più di una semplice vicenda drammatica: è un’indagine profonda sulle conseguenze del male. È una storia di riscatto, di chiaroscuri, di rinascita, di darsi una seconda possibilità.
Dal carcere a Sassaia
La protagonista, Emilia, ha scontato una lunga pena per un crimine commesso quando era adolescente. Oggi, a trent’anni, torna in libertà e si rifugia a Sassaia, un borgo montano isolato, con il sogno di sparire agli occhi del mondo. Ma il mondo, si sa, trova sempre il modo di bussare alla porta. Lo fa sottoforma di Bruno, un maestro elementare, anche lui segnato da una ferita profonda. I due si incontrano e si scrutano con diffidenza, ma ciò che li unisce è proprio ciò che li ha spezzati: il dolore. Avallone li racconta con rispetto, senza giudizi, svelandone progressivamente il passato e le emozioni, attraverso un delicato gioco narrativo di rivelazioni e silenzi.
Cuore Nero è un romanzo di Silvia Avallone, pubblicato da Rizzoli, e rappresenta uno dei titoli più potenti e intensi della narrativa italiana recente. Con una scrittura matura e consapevole, l’autrice ci guida in una storia dove la luce non esiste senza ombra, e dove l’essere umano si rivela in tutta la sua complessità. Questo libro
Cuore nero con luci e ombre
C’è un elemento che Emilia porta dentro di sé per tutta la vicenda, fino ad arrivare alla fine di un tunnel che finalmente la illumina: è un buio che appare impenetrabile. Si autoconvince che il crimine commesso la turberà per sempre, la marchierà a vita.
Avallone non si limita a parlare del male, ma lo attraversa, lo decostruisce, lo osserva nella sua radice più umana: la paura, l’abbandono, la rabbia, l’amore che diventa distruzione. È un viaggio che mette in discussione le nostre certezze morali, i nostri automatismi nel giudizio, e ci invita a un’empatia profonda, autentica.
È un libro che considero necessario. In un mondo dove tutto viene ridotto a bianco o nero, Silvia Avallone ci ricorda che l’essere umano vive nei grigi.
Cuore Nero è una lettura che fa male, ma che cura. È letteratura che scava, che smuove, che non si dimentica. Con uno stile sobrio ma incisivo, l’autrice riesce a restituire dignità al dolore, e ci spinge a chiederci: chi siamo davvero, quando nessuno ci guarda? E possiamo essere altro da ciò che abbiamo fatto?
Se amate i romanzi che vi lasciano qualcosa dentro, che vi accompagnano per giorni dopo averli finiti, che vi costringono a guardarvi allo specchio, Cuore Nero è il libro che dovrà avere il suo spazio nella vostra biblioteca.
“Ci sono buchi che non puoi riempire.
Che resteranno lì per sempre, neri e profondi.
Però, se vorrai, potrai costruirci una vita intorno. Come ricresce l’erba sul bordo dei crateri”.
#FastidiosamentePaziente
SEGUI DISTANTI MA UNITE! Sulle nostre pagine social Facebook, Instagram e Telegram.
Vuoi altri consigli di lettura? Da’ un’occhiata qui!