“Una mamma lo sa”: un libro sospeso tra dolore e speranza

“Una mamma lo sa”: un libro sospeso tra dolore e speranza

Ho pianto.

Alcune notti non sono riuscita a dormire. Altre mi sono sentita molto fortunata.

Di solito “divoro” i libri. Da quando sono mamma ne leggo molti di meno, mio malgrado. E quelli che scelgo li seleziono attentamente. “Una mamma lo sa” di Elena Santarelli me lo sono fatto regalare a Natale da mia madre. Ne avevo sentito parlare sui social, in particolare da un collega che stimo molto, Gabriele Parpiglia, autore di numerosi format televisivi e anche scrittore. Di Elena, fino a quel momento, sapevo solo che era stata una valletta del programma L’eredità e che è la moglie di Bernardo Corradi. Tutto il resto mi era oscuro. Non sapevo che fosse mamma di due bambini, non sapevo che suo figlio avesse affrontato e superato quel male che tanto si fa fatica a chiamare per nome: il cancro.

Quel male che si fa fatica a chiamare per nome: il cancro

Una parola che ho imparato a pronunciare ad alta voce quando nel 1998 entrava prepontemente tra le mura di casa colpendo la persona già più debole della mia famiglia: papà. Ero adolescente, ero già cresciuta in fretta, ma quello fu uno schiaffo in pieno volto che non dimenticherò mai.

Il tumore spesso non lascia scampo, ti condanna, ti strappa ai tuoi cari troppo presto, ti distrugge corpo e anima. A volte però si può sconfiggere. Ed è a quel “a volte” che chi ne viene colpito si aggrappa con tutto se stesso. E spera.

“Una mamma lo sa”:tutto il dolore in un libro

Quando a prendere quel pugno nello stomaco è un bambino, bè non oso pensare cosa possa provare realmente una madre. A quale prova di coraggio possa essere sottoposta. A quale dolore, che non conosce aggettivi, non ha spiegazioni razionali, non si può descrivere a parole. Eppure Elena Santarelli a quel dolore è riuscita a dar voce descrivendo le varie fasi di quel tumulto emozionale, senza mai dimenticare, nemmeno per un attimo, di essere una donna fortunata nel poter raccontare una storia a lieto fine. Perché suo figlio ce l’ha fatta. Il tumore può perdere. Spesso no, ma a volte sì.

“Una mamma lo sa” di Elena Santarelli: un libro sospeso tra il dolore e la speranza. Perché il tumore si può sconfiggere!

Una storia di dolore, di fatica, di rabbia mal celata, ma anche di amicizia, di coraggio, di solidarietà, in quei corridoi del Bambin Gesù che per molte mamme e papà diventano una seconda casa per un periodo della loro vita.

La copertina di "Una mamma lo sa" di Elena Santarelli: un libro sospeso tra il dolore e la speranza
“Una mamma lo sa” di Elena Santarelli

Una storia che racconta di quella forza che solo una mamma sa tirar fuori quando deve prendersi cura del proprio figlio, quando deve accompagnarlo in un inferno nel quale, però, “si possono incontrare medici vestiti da orsacchiotti, piccole principesse bionde e magiche dottoresse dai capelli blu”.

Riscoprire la gioia di ogni singolo attimo di vita

Per una mamma, come lo sono io, leggere questo libro è a tratti devastante. Ma ti insegna a rivedere le priorità, a gioire e godere di ogni piccolo momento vissuto con tuo figlio, a ridimensionare le discussioni, ad incrementare il numero di carezze, di baci e di abbracci.

Spesso dopo qualche pagina interrompevo la lettura e correvo nell’altra stanza e rimanevo a lungo a guardare la mia bambina mentre dormiva. Un’immagine rassicurante che mi serviva sia per prendere sonno sia per trovare il coraggio di arrivare fino all’ultimo capitolo. Per vedere finalmente il sole dopo la tempesta. Perché quella di Elena e della sua famiglia è, in fin dei conti, una storia di speranza che merita di essere letta e conosciuta per imparare ad assaporare ogni singolo attimo di vita che ci è stato donato.

Note: Elena Santarelli ha deciso di scrivere il libro “Una mamma lo sa” per destinare l’intero ricavato al progetto Heal, un’associazione no profit che sostiene la comunità scientifica nella Neuro-Oncologia.

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Elisabetta Mazzeo

Elisabetta, classe 1981. Ogni 18 anni un cambiamento. Prima la Calabria, poi Roma, ora Zurigo. Domani chissà. La mia sfida quotidiana? Riuscire nell’impresa di essere contemporaneamente mamma, moglie, giornalista, scrittrice e ora anche blogger. Ore di sonno: poche. Idee: tante. Entusiasta, curiosa, caparbia, sognatrice. Scrivere è un’esigenza. Una lunga gavetta nei quotidiani e nelle tv locali, poi l'approdo come inviata di Sport Mediaset. Non ho dubbi: il mio è il mestiere più bello del mondo. Una passione prima che un lavoro. Oggi ricopro l'inedito ruolo di vicedirettore a distanza di Retesole, l’emittente che mi ha visto crescere umanamente e professionalmente. Divoro libri e due li ho anche scritti, mi nutro di storie di sport, ma non solo. Scatto e colleziono foto, mi alleno quanto basta per non sentirmi in colpa e in compenso macino chilometri armata di scarpe da ginnastica e passeggino. L'arrivo delle mie due figlie ha rimodulato le priorità della mia vita. E adesso è con loro e per loro che continuo a mettere le mie passioni in campo. #CaparbiamenteSognatrice

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