La scuola è finita senza il suono della campanella

La scuola è finita senza il suono della campanella

Il suono della campanella dell’ultimo giorno di scuola portava con sé sempre quella sana felicità ma anche tanta malinconia, di certo non era lo stesso suono che sanciva la fine dell’interminabile ora di matematica ma si attendeva con la stessa trepidazione, anche di più.

Io porto con me un bellissimo ricordo di quegli anni: con molti ex compagni di classe ancora oggi sono in contatto e ogni tanto ci ritroviamo. Sono stati gli anni più belli: vissuti con leggerezza e spensieratezza. Insomma, quando mi capita di ripensare al liceo – anche se sono passati quasi vent’anni -sorrido, sempre.

La stessa spensieratezza non è stata vissuta dai teenager di oggi e mi dispiace, davvero. Ci ho pensato spesso in questi giorni.

Nessuna campanella per loro: a sancire la fine dell’anno scolastico è stato il silenzio, in coerenza con il silenzio vissuto nelle nostre città per oltre due mesi.

Niente baci, abbracci e lanci di libri davanti ai cancelli della scuola. Quest’anno il nostro nemico invisibile non ha permesso loro di vivere questa emozione.

In questi mesi ho pensato tanto ai liceali e a chi quest’anno hanno fatto i conti con la didattica a distanza, strumento diventato prezioso in una condizione del genere ma che non potrà mai portare gli stessi frutti delle normali lezioni in classe.

Gli studenti del 2020 hanno vissuto le ultime risate tra i banchi e le ansie da interrogazioni tra fine febbraio e marzo, senza saperlo. Chi poteva prevederlo?

Non sarà la classica maturità ma aver vissuto una pandemia li ha resi di sicuro già grandi, pronti ad affrontare le mille sfide della vita con una marcia in più.

In questi mesi sono rimasta colpita dai racconti di alcuni ragazzi che quest’anno che si troveranno ad affrontare una maturità che passerà alla storia. Rimarrà il ricordo della foto a distanza o con i selfie in “mascherina”. 

La quarantena forzata ha improvvisamente privato i ragazzi della libertà, come tutti (è ovvio), ma quanto sarà stata dura per loro, in un’età in cui si rincorre continuamente la ribellione, stare rinchiusi in casa con mamma e papà e non vedere gli amici?

Molti si sono chiusi in sé stessi vivendo una situazione di ansia e paura, altri magari hanno reagito sfruttando la tecnologia nel migliore dei modi restando connessi con gli amici.

L’adolescenza è una fase delicatissima, secondo gli psicologi sarebbe addirittura cruciale per lo sviluppo della nostra identità

Sogna, ragazzo sogna 

Non cambiare un verso della tua canzone 

Non lasciare un treno fermo alla stazione 

Non fermarti tu

(SOGNA RAGAZZO SOGNA – ROBERTO VECCHIONI)

Auguro ai ragazzi di tornare presto tra i banchi di scuola perché è da lì si inizia a crescere, a scoprire il mondo. Tra i banchi di scuola si prova il brivido delle prime cotte. Tra i banchi di scuola nascono amicizie che dureranno per sempre o semplicemente che ci resteranno dentro

Auguro a voi ragazzi di rivivere quelle emozioni, di riappropriarvi della vostra bellissima ma complicata adolescenza, vi auguro di non farvi spaventare da nulla e di non farvi condizionare da niente (virus compreso) per la realizzazione di vostri sogni

Giovanna Di Notte

Il mio nome è Giovanna e sono una giovane 35enne  orgogliosamente campana “doc”. Sono moglie, mamma di Bianca e giornalista. Irrequieta, sensibile e testarda. Ho cominciato a muovere “i primi passi” con un microfono in tasca nella redazione romana di Retesole e dopo aver consumato le suole correndo (letteralmente) tra manifestazioni in piazza e diecimila conferenze in Campidoglio, mi sono rimessa in gioco anche nella tranquilla, ma mica tanto eh, provincia italiana. Tra una poppata e un ciambellone non ho mai perso di vista il mio obiettivo e attualmente collaboro per un quotidiano nazionale. Posso dirlo: sono felice. Ascoltare la gente e le loro storie rende questo lavoro speciale, non potrei farne a meno. La mia curiosità non conosce confini, sarà per questo che amo viaggiare. Il mio sport preferito? Cucinare.. Sono qui per raccontarvi cosa si dice in giro, con la stessa grinta di sempre

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