Quando il Natale era uno stress

Quando il Natale era uno stress

C’è stato un tempo in cui il periodo di Natale era uno stress. La settimana del 25 dicembre è sempre stata la più incasinata in assoluto. Ricordo quando rimanevo incastrata nel traffico per ore solo per aver detto: “Esco un attimo a prendere due cose”. Code infinite dappertutto per gli acquisti in presenza. Tempi di consegna e prezzi raddoppiati per quelli online.

L’ansia di dover fare quell’ultimo regalo e non avere idea di cosa prendere fino all’ultimo secondo. Ritrovarsi alle 19.30 del 24 dicembre di fronte a “Esotica”, dopo aver girato tre centri commerciali e due principali vie dello shopping, e ripiegare su un oggetto inutile ma simpatico, almeno per salvare la faccia. Ideare e preparare il cenone per un numero non ben precisato di ospiti che varia fino all’ultimo per colpa degli eterni indecisi che non sanno mai se andare dai parenti di lei o da quelli di lui. Che poi sarebbe così semplice: il 24 di qua e il 25 di là e l’anno dopo viceversa. Eppure, no, non è semplice. O meglio, lo sarebbe se non fosse Natale.

Il corri corri natalizio

Il Natale ci manda in tilt

La verità è che questa fondamentale festività religiosa ci manda in tilt sul piano materiale. Se sei tu a invitare e vuoi fare bella figura devi pensare a un sacco di cose, talmente tante che, al cospetto, il lavoro di un wedding planner è un gioco da ragazzi. Se, invece, non ci tieni particolarmente all’etichetta, metti due piatti di plastica tanto per stare insieme, ma poi ti devi sorbire le critiche velate della suocera di tuo fratello che a casa c’ha la porcellana e, a saperlo, l’avrebbe portata. Per dire.

E questi erano solo i motivi di stress della settimana che precede il Natale.

Quelle situazioni imbarazzanti…

Poi ci stanno quelli relativi alla cena e al pranzo, quei momenti in cui la convivialità è appesa al filo sottile dei discorsi superficiali, quelli in cui si sorvolano alcuni temi “pericolosi” senza mai andare a fondo. Il problema sorgeva quando, puntualmente, tra un brindisi e l’altro, lo zio brillo levava i freni e con nonchalance decideva di affrontare proprio la “questione calda” della famiglia. Ogni famiglia che si rispetti ne ha una, non facciamo gli ingenui.

Possono essere questioni di eredità, di condotta non conforme di uno dei familiari, di nuovi partner che non riscuotono il consenso dei parenti. Insomma, c’era sempre il momento in cui usciva fuori l’argomento intoccabile che, nella maggior parte dei casi, veniva subito sedato con un intervento a gamba tesa della zia saggia: “Allora, chi apre il panettone?”.

Per non parlare della politica. Se durante la cena della vigilia usciva fuori un commento sull’opera del governo, sui marò, sugli immigrati o sul G8 di Genova, non se ne usciva fino al 26. E vogliamo parlare delle famose domande scomode di Natale? Quelle poste dai parenti che non vedevi da tempo e che ti chiedevano, nel corso degli anni, di volta in volta, aggiornamenti su l’anno di fuoricorso a cui eri arrivato o sul numero di lavori che avevi lasciato. E ancora, informazioni su quando ti saresti sposata e poi quando avresti fatto un figlio o quando avresti fatto il secondo.

I brindisi di Natale

Natale 2020: finito lo stress?

Insomma, per un motivo o per un altro, il Natale è sempre stato uno stress, almeno fino all’anno scorso. Da quest’anno, infatti, non avremo quel trambusto che caratterizza i giorni precedenti alla vigilia, né parenti ubriachi che affrontano conversazioni off limits e tutte le altre fonti di stress sopra elencate. Ma non per questo sarà un Natale migliore.

Qualcosa ci mancherà molto

Inevitabilmente sentiremo la mancanza di quello che è sempre stato. Ci mancherà il solito Natale. Ci mancherà l’abbraccio goffo con i colleghi di lavoro che non frequentiamo mai fuori dall’ufficio. Sembrerà strano non fare la cena di Natale dell’ufficio, del calcetto, degli amici delle medie, della scuola dei figli. Arriverà il momento in cui ci chiederemo chissà cosa stanno facendo i miei cugini, chissà se zio è già brillo a quest’ora. Forse ci sarà un istante in cui desidereremo che qualcuno ci chieda per l’ennesima volta se abbiamo intenzione di sposarci.

Quest’anno meno selfie e più videochiamate

Lo sappiamo, non sarà un Natale come gli altri. O almeno non ci stresseremo per le stesse cose. Forse ci stancheremo o ci imbarazzeremo di meno. Magari mangeremo meno (cosa improbabile). Sicuramente non inizieremo in cenone alle nove e mezza come ogni anno solo perchè qualcuno ha impiegato un’ora a trovare parcheggio. Saremo puntualissimi, probabilmente organizzeremo un apericena con i due ospiti estratti a sorte dal cesto dei foglietti con i nomi dei parenti stretti. Di certo ci lanceremo in qualche incomprensibile videochiamata in cui si sentirà una caciara pazzesca perchè parleremo tutti insieme accavallandoci con gli auguri.

Qualcuno di noi sarà solo e qualcun’altro trascorrerà la solita vigilia fregandosene delle regole.

Io, personalmente, sarò lontana da casa, come ormai da qualche mese. E senza dubbio ripenserò a tutti quei Natali stressanti che alla fine si concludevano con una inspiegabile gioia e senso di profonda unione. Ripenserò a quegli abbracci di commiato dati con più forza di quando si è arrivati, come a dire: “Grazie, sono stato bene, scusa per il comizio sul vegetarianesimo. Ti voglio bene”. Quegli abbracci che, a saperlo prima, sarebbero durati molto di più, come a dire: “Non siamo perfetti, ma chi lo è? Sei la mia famiglia e mi mancherai molto il prossimo anno. A Natale moltissimo”


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Martina Vassallo

Una passione, quella per la Comunicazione, e tanti strumenti diversi per attuarla. Dal giornalismo alla fotografia, passando per uffici stampa, videomaking e scrittura. Dopo la Laurea, la tessera da Pubblicista e gli anni da cronista, ho girato cortometraggi, spot e documentari. Per non farmi mancare niente, ho anche aperto un'attività nel wedding. In questo blog uso le mie esperienze per parlare di vita, sentimenti e ricerca interiore. Riflessiva, sì. Ma sempre con un pizzico di allegria, perchè per affrontare le profondità è meglio viaggiare leggeri.

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