Rogito ergo sum

Rogito ergo sum

Mesi a selezionare annunci, a prendere appuntamenti, a vedere case che meritavano di essere rase al suolo e costavano quanto un attico affacciato sul mare a Trapani. E poi un venerdì di febbraio metto qualche firma e posseggo il mattone. E’ mio ed è certamente sudato, ma – come dicono alcuni – non devo dire grazie a nessuno. Insomma, rogito ergo sum.

Comunque questa storia del rogito e tutto il resto catapulta nel mondo degli adulti: un attimo prima stai montando casa delle Barbie e quello dopo ragioni su come organizzare la tua. E non importa che le dimensioni siano le stesse. Conta che adesso su ogni metro quadro decido io. Io e il mio conto in banca, certo. Ma nessuna interferenza, nessun compromesso per amore della pace. Io, Barbie regina del mio bilocale.

Al di là dell’euforia del traguardo tagliato (insieme ai miei risparmi, praticamente rasati), al rogito ho l’occasione di conoscere una figura mitologica. Da sempre so che esiste, ne ho sentito parlare ma non ne avevo mai visto uno all’opera prima di quel giorno. Il N O T A I O. Arriva, legge, firma, fa firmare, riscuote. Riscuote forte e chiaro. E si congratula. Lui si congratula con me, che ho comprato una casa che ha le dimensioni del suo antibagno.

Ma no, neanche questa amara riflessione mi farà passare la gioia e la soddisfazione per il mio bilo a Milano.

Perché a farmi pentire di questo gesto inconsulto che è l’acquisto di casa sarà, magari nei prossimi mesi, l’operaio che per buttare giù una parete di cartongesso ci metterà due mesi, o forse la cucina che arriverà il giorno del primo anniversario del rogito, insieme alla camera da letto. O magari andrà tutto bene (cosa ho appena scritto??!! No No No!).

Comunque, dovesse andare male, devo ancora avere da qualche parte il divano letto di Barbie Accampata. Dovrei starci comoda.

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Ivana Figuccio

Sono Ivana, trentabbé anni, siciliana nell'anima e a tavola ma ormai da qualche anno a Milano per amore...del giornalismo. Mangio, bevo e scrivo: spesso simultaneamente. Ma lo faccio anche per lavoro, sia chiaro. Il food&wine è infatti uno dei settori che più si addice alla mia penna e la mia bilancia lo sa bene. Odio correre ma amo guardare gli altri che lo fanno. Non pratico yoga e nemmeno lo yogurt. Lo sport nella mia vita c'è solo per alleggerire i sensi di colpa per i miei peccati di gola. Confesso il mio smodato amore per il cioccolato ma non mi pento. Da buona sicula adoro il mare e il vento di Scirocco. Ma non chiedetemi qual è casa, perché nel mio cuore c'è posto per la sabbia e per la nebbia.

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