Il Memoriale dei Fondatori dello Stato Bulgaro

Il Memoriale dei Fondatori dello Stato Bulgaro

In un viaggio in Bulgaria non potete perdere la visita al Memoriale dei Fondatori dello Stato Bulgaro. Dovrete fare tappa a Shumen, nel nord est del Paese. Su una collina appena fuori dalla città sorge una delle più impressionanti opere mai costruite in Bulgaria. Il monumento celebra i 1300 anni dalla fondazione della Bulgaria e i grandi sovrani del primo regno bulgaro (VIII-X secolo).

L’inaugurazione del gigantesco monumento, tipico esempio di architettura di propaganda socialista, avviene nel novembre del 1981. Al primo sguardo, il monumento è visibile da 30 km di distanza, risulta impressionante per dimensioni. Ed è già visibile chiaramente dall’autostrada!
Il progetto è del Professor Krum Damianov che ha guidato pittori, scultori, architetti e ingegneri nella realizzazione dell’opera. Damianov è anche autore di altri grandiosi monumenti bulgari, come quello bronzeo che celebra la dinastia degli Asen eretto a Veliko Tarnovo nel 1986.

Il Memoriale è raggiungibile comodamente in macchina (visita a pagamento) oppure a piedi (in questo caso la visita è gratuita). Per raggiungerlo a piedi considerate però che è necessario scalare i 1300 gradini che partono dal centro cittadino di Shumen!

Il Memoriale dei Fondatori dello Stato Bulgaro è realizzato da otto blocchi di cemento armato che formano due enormi atri aperti da un lato. La visita è un “viaggio” storico tra i padri fondatori del primo regno bulgaro, il cui nucleo originario è sorto proprio nei dintorni di Shumen.

L’esposizione inizia con le figure del Khan Asparuh e di un cane accanto alle sue gambe. Alle spalle del Khan c’è il suo cavallo. Asparuh è stato sovrano della Bulgaria dal 679 al 700 nonché il fondatore del primo regno bulgaro intorno al 680. Qui è ritratto nel momento in cui conficca la spada nel terreno: sta segnando il territorio nel quale si insedierà con le sue truppe.

Khan Asparuh

La composizione con altri tre Khan è collocata invece in un blocco a 18 metri di altezza. Vi sono raffigurati Termel il Diplomatico, Krum il Legislatore e Omurtag il Costruttore. Un’iscrizione, originariamente risalente all’822 è iscritta al di sotto della composizione e recita “anche se vive bene, un uomo muore e ne nasce un altro”.

I tre Khan

Successivamente troviamo la figura di Boris I, collocata proprio tra i due atri. Questo è il sovrano bulgaro che convertì il suo popolo al cristianesimo, dopo il suo stesso cambiamento di fede religiosa avvenuto nell’864. La figura, incastonata tra due ali di cemento, colpisce per il suo sguardo incisivo, rivolto verso il futuro.

Boris I

L’ultima composizione scultorea è quella di Simeone, che fu zar dall’893 fino alla sua morte. Questo è il sovrano illuminato che condusse campagne contro l’impero bizantino, gli Ungari e i Serbi. Durante il suo regno la Bulgaria ampliò il suo territorio fino a tre mari: Mar Egeo, Mar Adriatico e Mar Nero. Il suo regno fu anche caratterizzato da uno slancio culturale. In quel periodo i Santi Cirillo e Metodio crearono l’alfabeto glagolitico, il più antico alfabeto slavo e progenitore dell’attuale alfabeto cirillico. Lo zar Simeone è rappresentato tra le figure dei suoi nobili, dei suoi guerrieri e dei suoi letterati.

Zar Simeone

I tre mosaici che infine decorano uno dei grandi atri prendono ispirazione dalla tecnica bizantina e mostra il contributo che diverse personalità hanno dato alla storia. I mosaici narrano il periodo proto bulgaro, la conversione al cristianesimo e la missione educativa di Cirillo e Metodio, che crearono l’alfabeto slavo. I caratteri dell’alfabeto gagolitico e di Cirillo e Meotdio sono scritti sulle parti alte del mosaico.

Sul fronte del monumento che guarda verso la città e la grande vallata è collocato un leone, simbolo di potere ma soprattutto espressione del carattere forte e volitivo del popolo bulgaro. Si può arrivare a Shumen anche partendo dalla costa bulgara del Mar Nero, imboccando la E70 da Varna sarete sotto il ciclopico monumento in un’ora e mezza.

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Claudia Ripamonti

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