Cammini: La Via degli Dei

Cammini: La Via degli Dei

La Via degli Dèi. Un nome singolare che incuriosisce. Si può pensare che questo sia un cammino per pellegrini ad hoc, religiosi, o persone che ricercano una particolare spiritualità.

In realtà gli “dèi” presi in considerazione sono i monti attraversati durante il cammino che riportano nomi di alcune divinità. Tra loro ci sono Monte Venere, Monte Adone e Monte Luario.

Cammino delizioso, a quanto pare attraversato anche dagli antichi romani poiché ci si ritrova, ad un certo punto, sulla Flaminia militare.
Tradizionalmente si parte da Bologna per arrivare a Firenze. Io però l’ho fatta al contrario, perché non avevo mai visto Bologna. Volevo prendermi un paio di giorni in più per visitare la città a fine cammino. Onestamente parlando, dopo averlo fatto credo che da Bologna a Firenze sia migliore in fatto di pendenze – chi lo farà se ne accorgerà!

Informazioni di viaggio

Partenza: Firenze
Arrivo: Bologna
Lunghezza: 130 km
Difficoltà: escursionistico
Tappe: 5 o 6 a piedi, 2 o 3 in bicicletta. Ma ricordo sempre: fate i cammini a seconda delle vostre esigenze e possibilità! Io l’ho fatta in una decina di giorni perché ci siamo fermate per Ferragosto in un campeggio.

Anche per questo cammino, io e la mia amica siamo partite con uno zaino di 20kg per essere completamente autosufficienti: quindi tenda, cibo, fornellino per cucinare. Ma voi siete liberissimi di eliminare questi tre elementi e dormire in alloggi e mangiare in ristoranti. Chiaro, il budget dovrà essere più alto del nostro, considerate almeno 50-70€ al giorno tra vitto e alloggio.

Raccomandazioni: per esperienza diretta, per affrontare questo cammino, bisogna essere allenati perché vi aspettano molti saliscendi e la maggior parte è parecchio ripida. Inoltre, vi consiglio vivamente di portarvi almeno 3 litri di acqua, specialmente in estate perché lungo il cammino non c’è acqua o perlomeno non è frequente trovarla.

La prima metà del viaggio

La (mia) Via degli Dei parte da Firenze, città meravigliosa che ho visitato tre volte e che quindi non ha richiesto una sosta prolungata: ho riempito giusto le due borracce (era estate, agosto, e i miei tre litri di acqua non bastavano mai!)

Abbiamo pranzato in un locale abbastanza modesto per un pasto altrettanto frugale e poi ci siamo incamminate verso Fiesole, che abbiamo raggiunto nel tardo pomeriggio.
Qui a Fiesole ci hanno accolte (all’ultimo minuto!) alcune suore francescane – secondo me le migliori in fatto di accoglienza – che ci hanno fatto montare le tende nel giardino. Inoltre, ci hanno generosamente offerto l’acqua calda per una doccia a donativo.

Di buon’ora ci siamo alzate il giorno dopo per incamminarci verso Olmo/Vetta Le Croci, passando per Poggio Pratone, dove ci siamo riposate per pranzo. Arrivate a Olmo abbiamo trovato rifugio sempre in un convento, però di frati. Ci siamo concesse una buona cena, ristorativa e poi… bhe’ tutte a nanna!

Verso Bologna

Il giorno dopo abbiamo macinato 18 km da Le Croci a San Piero a Sieve, attraversando i magnifici boschi del Mugello e soprattutto il Santuario di Monte Senario. Sosta un po’ deludente perché eravamo nel 2021, quindi post pandemia e i monaci del santuario non aprivano le porte ai pellegrini. Peccato però che oltre a questo, non c’era neanche molta acqua, ma solo una fontanellina da cui usciva un rivoletto. Questo creava la fila per riempire le borracce perché i camminatori erano tanti e la pressione idrica era bassa. Abbiamo gustato però il nostro pranzo perché affamatissime e abbiamo chiacchierato con un gruppo scout che stava andando verso Firenze.

“E il ritmo dei passi c’accompagnerà…”


Superato il santuario, si entra in una pineta e il sentiero prosegue su un crinale mozzafiato che porta ai ruderi della Badia del Buonsollazzo che abbiamo visto giusto da lontano. Altro tratto piuttosto deludente per l’assenza di acqua. È incredibile come da questo punto di vista siano poco organizzati: abbiamo dovuto chiedere dell’acqua a una casa lì vicino dove ci hanno fatto riempire le nostre borracce (in totale 6 litri) perché non abbiamo trovato fontanelle…

Badia del Buonsollazzo

A San Piero a Sieve abbiamo dormito sempre a donativo alla Pieve di San Pietro e il giorno dopo siamo partite per il Passo della Futa. E d è da qui che inizia la seconda parte della Via degli Dei.

La seconda metà del viaggio

22 km in salita. Così comincia un’altra tappa della Via degli Dei. Davvero impegnativa, non ricordo quante ore ci abbiamo messo, ma il peso dello zaino cominciava ad alleggerirsi, per fortuna.
Premettendo che non abbiamo mai prenotato nelle strutture dove alloggiare, abbiamo sempre avuto fortuna e anche in questo caso abbiamo trovato un posto per le nostre due tende al Camping Il Sergente proprio al Monte di Fo’ / Passo della Futa. Ci siamo fermate lì per tre notti perché ci siamo trovate bene e in più era Ferragosto, quindi ci siamo rilassate lì, a bordo piscina, gustando l’amatriciana fatta con un fornellino da campeggio e la mia gavetta.

Pranzo di Ferragosto da regine!

Terminata la nostra mini vacanza al campeggio (devo ritornarci assolutamente!), proseguiamo la nostra Via degli Dei oltrepassando il Cimitero Militare Germanico, poco distante dal campeggio.
Partite con la nebbia, abbiamo raggiunto la Flaminia Militare e poi Le Banditacce, a quota 1200 m/slm, il punto più alto della Via degli Dei.
L’intenzione era di dormire a Le Banditacce, ma non abbiamo trovato rifugio, perché fondamentalmente un bosco – senza acqua, ovviamente – e quindi abbiamo proseguito per Madonna dei Fornelli.

Abbiamo dormito qui presso una casetta di proprietà di un gruppo scout – ahimé lì ho dimenticato il cavo del telefono! – e ci siamo concesse una cena di lusso in un pub lì vicino.

L’ultima tappa è Monzuno, un paese molto carino, abbiamo alloggiato sempre in una chiesa (sempre a donativo) e da lì purtroppo abbiamo dovuto saltare Sasso Marconi perché avevamo fretta di arrivare a Bologna poiché avevamo l’hotel prenotato e il treno il giorno dopo.

Da Monzuno è stato piuttosto facile, siamo passate per il monte Adone, ma la discesa era di circa 710 metri.
Non avevo mai visto Bologna e me ne sono innamorata: una città per studenti e a misura di studenti.
Consiglio ovviamente di andare al centro informazioni bolognese per ritirare i gadget della Via degli Dei e soprattutto il timbro finale per la credenziale.

Ho fatto La Via degli Dei in più giorni perché amo prendermi il mio tempo, dormire dove possibile con la tenda ed essere autosufficiente non avendo pressioni e ansie.

Al prossimo cammino!

#FastidiosamentePaziente

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Federica Fiordalice

Classe 1994, da sempre il suo sogno nel cassetto è scrivere libri e vivere grazie ad essi. A furia di stare con la testa tra le pagine, è finita su DmU per scrivere e provare a imitare i tanti autori che legge. Al momento ancora non ha scritto alcuna pagina, ma gli scaffali di casa sua continuano ad accumulare libri in attesa di essere letti. Scout per la vita, tra le sue passioni troviamo la corrispondenza cartacea, collezionare cartoline da tutto il mondo e la sua bignè a quattro zampe di nome Wendy. Figlia di Tosca Tassorosso e Durin, capostipite dei Nani tra le file di Tolkien. Dolce, paziente, un po’ stacanovista (a giuste dosi), perfezionista (q.b.). Maneggiare con cura: potrebbe rifilarti freddure di punto in bianco come strategia di difesa.

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