Compleanno ai tempi del covid

Compleanno ai tempi del covid

Chi di voi ha compiuto gli anni durante la quarantena? Sicuramente un evento surreale ma che puo’ essere anche divertente e ricco di sorprese.

Alzi la mano chi di voi, come me, ha compiuto o sta per compiere (ormai manca poco…) il compleanno in quarantena.

Dicono che chi aveva (o chi ha) il compleanno in quarantena resti un anno piu’ giovane rispetto a tutti gli altri: eh si, perche’ il compleanno da confinamento non puo’ valere!

Be’, in fondo non sarebbe neanche male essere davvero un anno piu’ giovani! Ma anni da compiere a parte, il compleanno in quarantena per me era piuttosto temuto, specie se – come me – sei in un paese straniero (Spagna, nel mio caso), lontana dalla famiglia e sola in casa. Gia’ mi vedevo io… tutto il giorno buttata sul divano, coi capelli arruffati, sommersa da una miriade di fazzoletti di carta per asciugare le lacrime di disperazione e solitudine. Ero convinta che sarebbe stato il compleanno piu’ brutto e piu’ triste della mia vita. Sola, chiusa in casa, senza la possibilita’ di uscire e senza amici ne’ parenti. In effetti, visto cosi’, il mio compleanno non si prospettava proprio benissimo. E i giorni precedenti li ho trascorsi con una certa ansia, ma anche un pizzico di speranza, che e’ sempre l’ultima a morire, seppur gia’ convinta dell’esito… sarebbe stato un disastro di compleanno!

La verita’ e’ che e’ stata una giornata divertente, piena di amore, di affetto, di amici, di sorprese.

E alla fine della giornata ero, si’ sola e imprigionata, ma felice!

Ho iniziato la mattinata con una colazione in balcone con i miei colleghi di dipartimento collegati tramite Microsoft Team. Sempre in mattinata, il corriere – proprio come il postino – ha suonato due volte… ma non e’ rimasto a farmi compagnia! 😉 La prima volta mi ha portato un mazzo di fiori: “Vengono dall’Italia – mi dice in spagnolo, quasi piu’ emozionato lui di me – e c’e’ un bigliettino!”, aggiunge con un sorrisino. E poi dopo un’oretta torna: era arrivato il mio dolce preferito, il profiterol, con le candeline con il numero dei miei anni (numero ovviamente sbagliato visto che il compleanno in quarantena non conta…!). Ma chi poteva avermelo inviato? Ho capito dopo che era tutto pianificato dai colleghi di lavoro che nel pomeriggio avevano organizzato per me su Zoom una festa a sorpresa. L’avevano spacciata per una riunione mooooolto importante di lavoro… Io ero anche un po’ scocciata perche’ pensavo: “Chissa’ quanto durera’, speriamo poco perche’ io voglio festeggiare su Zoom, con la mia famiglia che sta a Roma… non voglio passare troppo tempo a parlare di lavoro!”.

Oltretutto, al momento di iniziare la fantomatica riunione di lavoro, mi hanno fatto attendere fuori dal meeting per dieci minuti! Iniziavo ad essere sospettosa… Continuava a comparire il messaggio che diceva che presto l’organizzatore del meeting mi avrebbe fatto entrare. Evidentemente stavano confabulando ancora fra di loro… Quando vengo ammessa finalmente alla “riunione” trovo tutti, ed erano davvero in tanti, con cappelli improbabili e parrucche colorate! Sembrava Carnevale! Un festa vera! E c’era anche chi aveva portato la chitarra per cantarmi “Un cumpleaños feliz”. E ancora, chi aveva condiviso col folto gruppo di colleghi il proprio schermo dove scorrevano le divertenti “meme” preparate per l’occasione per me andando a “rubare” le mie foto sul profilo Facebook e integrandole con altre altrettanto divertenti e decisamente azzeccate per il tema.

Dopo la festa a sorpresa di lavoro, verso sera, altra festa, sempre su Zoom (che in questa quarantena va tanto di moda), ma questa volta finalmente con la mia famiglia! Il mio nipotino di due anni, a cui piace tanto spegnere le candeline, aveva anche una sua torta con candelina in mio onore. Ed io, avevo persino messo i festoni nel mio salotto!

Ma durante la giornata, gia’ avevo ricevuto centinaia e centinaia di auguri, con chiamate varie e messaggi ovunque… I miei due cellulari, quello italiano e quello spagnolo, e i miei account social media alla fine della giornata quasi sono andati in tilt!

Ed ho anche ricevuto in regalo “green” insolito, un albero: un “Theobroma cacao”, si chiama “Conguito” ed e’ stato piantato in Camerun!

Insomma, alla fine il tanto temuto compleanno in solitudine in quarantena, si e’ rivelato al contrario davvero pieno e ricco di cose belle. Ecco, magari pero’, per il prossimo compleanno mi faccio un viaggio di gruppo, e vado a festeggiare proprio li, in Camerun con una festa vera intorno al mio Conguito!

Francesca Mei

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