Il nostro sesto senso

Il nostro sesto senso

Occhi pieni di speranza. Oppure di paura e tristezza. Panico e depressione. Conseguenza di un trauma. Un tradimento che provoca sofferenza. Spaventa e terrorizza. E può portare alla depressione, al rifiuto del cibo e allo sprofondare in uno stato d’animo catatonico. Sono i cani vittime di abbandono. Smarriti come un bambino che si trova da solo. Ci sono storie, immagini, fotografie e video che raccontano lo shock che subiscono queste creature. Molte volte si preferisce distogliere lo sguardo, passare oltre. Per indifferenza o perché fa male. Sì, perché è difficile reggere il loro sguardo che scava giù nel profondo della coscienza. Acuendo percezioni e sensazioni. Perché loro, i cani sono il nostro sesto senso. Quel qualcosa in più che ci eleva dal comune sapere.

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Il mio piccolo cane – un battito di cuore ai miei piedi.

Edith Wharton

Il vincolo affettivo che si crea tra un animale e un essere umano può essere davvero forte. In alcuni casi però questa relazione può spezzarsi a causa della morte oppure concludersi con l’abbandono.

Accade di cedere all’entusiasmo di un momento oppure decidere di fare un regalo speciale. Ed ecco che arriva in casa un bel pelosetto. Col passare del tempo però ci si rende conto che quel piccolo essere non è un peluche. Non può essere messo come soprammobile. Al contrario chiede attenzioni, cure e tempo.

Nel periodo di Natale vengono comprati e infiocchettati i cuccioli per farne dono. A giugno il cucciolo è cresciuto e fastidioso. Chi doveva essere un nuovo componente della famiglia viene avvertito come estraneo e di ostacolo.

Che si tratti di cucciolate indesiderate o cani ingombranti, il finale è lo stesso. E la reazione dei cani abbandonati è straziante.

Si stima che ogni anno in Italia siano buttati fuori casa una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. 

L’abbandono è un reato punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro. Eppure questa scelta scriteriata continua a consumarsi. Tralasciando il dolore inflitto, anche se non comprendo come si possa sorvolare sulla sofferenza, gli animali abbandonati spesso si ammalano con più facilità e diventano possibili vettori di malattie trasmissibili anche all’uomo. Quindi alla violazione della legge si aggiunge un problema sanitario. E si tradisce un essere vivente.

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Sui social si ripetono gli appelli di rifugi e associazioni. La richiesta principale è quella di adottare e tirare fuori da gabbie e recinti quelle povere anime. A quanti di voi capita di vedere le loro fotografie? Chi non avrebbe voglia di prenderli, abbracciarli e accarezzarli? Negli ultimi giorni a me è accaduto spesso. Mi ha colpita l’espressione di una cucciola e allora ho chiesto informazioni, venendo a conoscenza del rifugio che la ospita.

Si tratta dell’Associazione LEDA Onlus – Rifugio di Giorgia. Una Associazione di Volontariato iscritta all’Albo regionale.

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Sorge su un terreno sottratto alla camorra. E’ stato chiamato “Rifugio di Gorgia”, perché è dedicato ad una bambina, che adora i cani e li accudisce. Questo centro di accoglienza per cani abbandonati è stato messo su dalla signora Rosa Pezzella, che ha dedicato la sua vita agli animali sfortunati.

Il rifugio anticriminalità si trova nel cuore della Terra dei Fuochi, a poche centinaia di metri dal lago di Marigliano, dove furono rinvenute 200 carcasse di cani morti. Una sorta di fossa comune degli orrori.

Lo Stato tolse tutto a un boss, Aniello Scudiero detto ‘O Cafone. Uno dei personaggi di spicco del clan di Nicola Nuzzo, luogotenente nell’acerrano di Raffaele Cutolo, il capo della Nuova Camorra Organizzata.

I beni del boss di Acerra furono sequestrati nel 1993 dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Napoli. Possedimenti per 15 miliardi di lire, che si trovavano tra Lazio e Campania. Tra questi, anche la casa di campagna di Scudiero. La proprietà venne proposta a due diverse associazioni di protezione civile, che però non la usarono. L’assegnazione dei beni dei camorristi era un fenomeno nuovo, affidarsi con fiducia alle istituzioni che li avrebbero tutelati da eventuali ritorsioni per i volontari non era scontato. L’associazione Leda invece ha voluto crederci e ha tentato l’impresa. Così l’ex fondo di ‘O Cafone è diventato il primo rifugio per cani d’Italia ospitato in un bene confiscato.

Rosa Pezzella, Presidente dell’Associazione, si occupa di salvare, curare, sfamare e far adottare cani abbandonati. Qualsiasi clima e temperatura ci siano, lei ogni giorno decide di non girarsi dall’altra parte e di aiutare chi non ha voce. In tutti questi anni ne ha salvati più di 2000 e continua a sognare un futuro per tutti i suoi ospiti.

Il cane è il sesto senso dell’uomo.

Christian Friedrich Hebbel

Insieme alla signora ci sono i giovani volontari. E’ con loro che i cani passano le giornate all’aperto. Correndo in grandi recinti e giocando.

Vittorio Roncalli è uno di questi volontari. Lo è da circa 1 anno.

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La signora Rosa Pezzella è una donna straordinaria. Ha sempre fatto tutto da sola, dando anima e corpo al progetto. Controlla tutto dalla mattina alla sera. Una forte personalità che per aiutare gli animali in difficoltà ha sacrificato molto.

In quest’ultimo anno in cui sono arrivato io abbiamo cercato di sistemare quello che poteva non andare. Un adeguamento strutturale del rifugio ma anche un miglioramento sotto l’aspetto social. E’ importante comprendere che oggi sono facebook e instagram a fare notizia. Abbiamo il dovere quindi verso i nostri amici a quattro zampe, che si trovano al rifugio, di farli vedere con ogni mezzo da più persone possibile.

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il sentimento per i cani è lo stesso che nutriamo per i bambini.

Sigmund Freud


Ad aprile 2020 giravano brutte voci su covid e trasmissibilità. A farne le spese erano sempre loro, gli animali domestici. Per fortuna Enpa e ISS hanno fatto chiarezza in modo tempestivo: è importantissimo ribadire che non vi è possibilità che gli animali domestici contagino gli umani. Nel rapporto viene sottolineato infatti come “gli animali siano stati incolpevoli “vittime”.

Diciamo che il covid, a parte il momento iniziale non è stato tragico per gli abbandoni. Il 2020 a qualcosa è servito. La quarantena probabilmente ha fatto in modo che in tante persone avesse un peso maggiore la compagnia e il calore di un cane a casa rispetto ai motivi dell’abbandono. Abbiamo visto che è cresciuto il numero di richieste e adozioni. Inoltre si sono avvicinati anche molti volontari. E di questo ne sono stato contento. I nostri volontari non si tirano mai indietro. Sono stati presenti a Natale a Capodanno, hanno tralasciato le loro famiglie e hanno scelto di fare compagnia a chi un posto in una casa non ce l’aveva .

Al momento abbiamo 27 ospiti. Il rifugio è grande e vogliamo che i nostri animali stiano bene. A una parte coperta se ne affianca una scoperta. E i cani ospitati, tutti vaccinati e sterilizzati a spese dell’Associazione, hanno le loro ore di sgambata in cui possono correre e divertirsi.

L’età degli ospiti parte dai 6/7 mesi fino ai 10/12 anni, gli anziani sono pochi, calcolando che a 10/12 mesi un cane è ancora cucciolo

Vittorio ribadisce che per aiutare non è necessario adottare, perché quello è un passo che va fatto con consapevolezza e riflessione.

In tanti anni di lavoro sono passati migliaia di cani, molti hanno trovato casa ma altri sono ancora qui in attesa. Per chi non potesse ospitare un cane a casa esiste anche l’adozione a distanza, con una piccola donazione mensile.

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E soprattutto direi che è quasi vitale per noi la condivisione dei post. Oltre a essere un sostegno morale, in quel modo facciamo girare le foto alzando la percentuale che quei piccoli animali possano trovare il loro posto nel mondo, la loro casa.

E mentre è sicuramente più semplice trovare una nuova famiglia a un cucciolo, è invece più complicato trovarla a un cane di 10/12 anni. In realtà il cucciolo per la sua veemenza non è adatto a tutti e il cane adulto invece può essere un grande compagno di vita.

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La onlus come tutti i centri autorevoli ha delle regole serie per permettere l’adozione di un suo ospite.

Prima di tutto va compilato il modulo di affido, che altro non è se non un modo per conoscerci. E’ necessaria anche una visita a casa della persona che vuole adottare. In cui cerchiamo di dissuaderla in tutti i modi possibili. Dobbiamo testare che sia una richiesta ragionata e cosciente. Se si superano gli ostacoli in tal caso si procede a un periodo di preaffido, che dura all’incirca un mese/un mese e mezzo. Passato il periodo e accertato che va tutto bene allora viene ufficializzata l’adozione.

Nel mondo di Utopia i rifugi per cani non dovrebbero esistere. Una gabbia anche se d’oro è pur sempre una gabbia. I canili non ci dovrebbero essere, se non per accogliere transitoriamente animali destinati in famiglia o per custodire malati terminali e casi difficili. Sta di fatto che bisogna ringraziare chi si prende cura di cani e gatti destinati al randagismo.

Ci sono numerosi animali in cerca di una casa, di una famiglia in cui ricevere e dare affetto. Quindi chi può adotti, solo però se realmente convinto. Perché peggio di tradire la fiducia di un cane è tradirla due volte, riportando indietro la povera bestiola e facendole rivivere un trauma già passato.

Loro ci chiedono solo di essere ricambiati del bene che ci vogliono. E’ vero, il loro è impareggiabile però ci si può provare.

Io amo il mio cane quanto amo te ma tu potresti lasciarmi il mio cane ci sarà sempre. Tutto quello che mi chiede è il cibo che gli dia forza, tutto quello che gli serve è l’amore e sa che lo avrà.

I love my dog – Cat Stevens

Vittime della moda, della tendenza del momento. Impegnativi per la taglia ma anche per la gestione quotidiana. Gettati via. In un cassonetto della spazzatura oppure vicino al guardrail sull’autostrada. Lasciati legati con il guinzaglio a un palo o fatti scendere con l’inganno dall’auto.

Questo è quello che l’essere umano riesce a fare. A loro che sono un dono prezioso e che riescono a colmarci di affetto. In cambio chiedono impegno e lealtà da parte nostra.

Dobbiamo essere in grado di assumerci una serie di responsabilità e occuparci del loro benessere. E invece molte volte la coscienza umana cade nell’oblio e quelle creature vengono lasciate, confuse e spaventate, a un destino incerto, in una possibile situazione di pericolo, in un luogo sconosciuto e senza più riferimenti.

Facciamo una scelta diversa. Nella lista dei buoni propositi per il nuovo anno, insieme a dieta e ginnastica inseriamo anche la voce: Aiutiamoli. In qualunque modo ci sia più congeniale. Per vedere quegli occhi non più tristi ma sorridenti.


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Sabrina Villa

Per Vasco “Cambiare il mondo è quasi impossibile -Si può cambiare solo se stessi - Sembra poco ma se ci riuscissi - Faresti la rivoluzione” . Ecco, in questo lungo periodo di quarantena, molti di noi hanno dovuto imparare nuovi modi, di stare in casa, di comunicare, di esternare i propri sentimenti. Cambiare noi stessi per modificare quello che ci circonda. Tutto si è fermato, in attesa del pronti via, per riallacciare i fili, lì dove si erano interrotti. I pensieri hanno corso liberamente a sogni e desideri, riflessioni e immagini e, con la mente libera, hanno elaborato anche nuovi modi di esternazione e rappresentazione dell’attualità. Questa è la mia rubrica e io sono Sabrina Villa. Nata a Roma e innamorata della mia città. Sono un'eclettica per definizione: architettura, pittura, teatro, cucina, sport, calcio, libri. Mi appassiona tutto. E' stato così anche nel giornalismo, non c'è ambito che non abbia toccato. Ogni settore ha la sua attrattiva. Mi sono cimentata in tv, radio, carta stampata. Oggi, come al solito, mi occupo di tante cose insieme: eventi, comunicazione, organizzazione. La mente è sempre in un irriducibile movimento.

2 pensieri su “Il nostro sesto senso

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